Quanti terremoti ci sono ogni anno in Italia? I dati del 2023

Quanti terremoti si registrano in un anno in Italia? Ecco i dati del 2023 e degli anni precedenti diffusi dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

L'Italia è un paese sismico, dove avvengono ogni anno numerosi terremoti. Questo è dovuto alla sua storia geologica molto recente, ed alla sua posizione lungo un punto di collisione tra la placca tettonica Euroasiatica e quella Africana. Ma quanti terremoti vengono registrati esattamente ogni anno, e che magnitudo hanno? Per saperlo, andiamo a vedere i dati sui terremoti del 2023 appena pubblicati dall'INGV, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

I terremoti del 2023 in Italia

Sono 16.307 i terremoti registrati nel 2023 sul territorio italiano e nelle aree limitrofe dalla Rete Sismica Nazionale, secondo quanto informa l'INGV, una media di 44 terremoti al giorno, quasi 1 terremoto ogni 30 minuti. Bisogna sottolineare che la maggior parte di questi eventi sismici hanno una magnitudo bassa, e non vengono avvertiti dagli esseri umani.

ingv
La mappa degli epicentri degli oltre 16 mila terremoti localizzati dalla Rete Sismica Nazionale nel 2023 (fonte: INGV).

I terremoti più forti del 2023 sono stati localizzati al di fuori del territorio italiano o in mare lungo le coste, analogamente a quanto era già accaduto nel 2022. Eventi sismici di magnitudo pari o superiore a 5.0 sono avvenuti in Croazia e nel Mar Tirreno meridionale. Proprio al largo della Costa Calabra, il 1° maggio 2023 è avvenuto il terremoto più forte dell’anno, di magnitudo Mw 5.2 alle ore 4:41. Tuttavia, grazie alla sua elevata profondità, 268km, non ha destato allarme nel territorio calabrese.

Il numero totale di terremoti localizzati in Italia nel 2023 è pressoché identico a quello del 2022 e si mantiene stabile intorno ai 16 mila terremoti dal 2019, in calo rispetto agli anni 2016, 2017 e 2018 caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia centrale, (Amatrice-Norcia-Visso) iniziata il 24 agosto 2016.

Il numero totale di terremoti localizzati in Italia nel 2023 è pressoché identico a quello del 2022 e si mantiene stabile intorno ai 16 mila terremoti dal 2019, in calo rispetto agli anni 2016, 2017 e 2018 caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia centrale, (Amatrice-Norcia-Visso) iniziata il 24 agosto 2016.

Il contributo di questa sequenza sismica nell'Appennino centrale, in termini di numero di eventi, è comunque importante anche nel 2023, rappresentando circa il 30% del totale della sismicità registrata in Italia.

Curiosità sui terremoti del 2023 in Italia e nelle aree limitrofe

I numeri del 2023:

  • 16307 terremoti registrati e localizzati.
  • 2018 terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0.
  • 233 terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9
  • 26 terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9, 19 dei quali localizzati in Italia: nel Mar Tirreno, in Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, in Adriatico al largo della costa marchigiana, sulla costa pugliese del Gargano, in Molise e nei Campi Flegrei in Campania.
  • 2 eventi di magnitudo superiore o uguale a 5.0, uno molto profondo nel Mar Tirreno al largo della costa calabra di magnitudo Mw 5.2, e l’altro in prossimità della costa settentrionale della Croazia il 16 febbraio di magnitudo Ml 5.1

I luoghi del 2023:

  • In Toscana il terremoto più forte in terraferma: un evento di magnitudo Mw 4.9 è stato registrato a Marradi (FI), il 18 settembre 2023 alle 05:10 (ora italiana);
  • La Sicilia, invece, è la regione che ha fatto registrare più terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0. Nell’isola si sono avuti 181 eventi con questa magnitudo.
  • Se si contano anche i terremoti minori di 2.0, il primato sarebbe condizionato dalla densità della rete sismica - più fitta in alcune zone d’Italia - e "vincerebbero" Marche e Umbria.
  • La regione con meno terremoti: la Sardegna, come sempre, che è la regione con minor sismicità dell'Italia.

Le sequenze sismiche in Italia nel 2023

L'INGV informa che anche nel 2023 sono state registrate numerose sequenze sismiche più o meno lunghe, alcune delle quali già attive negli anni precedenti come la sequenza in Italia centrale iniziata nell'agosto 2016.

Nell’anno appena trascorso le sequenze sismiche sono state generalmente di breve durata e con valori di magnitudo non elevati

  • La sequenza Amatrice-Visso-Norcia (centro Italia), circa 5000 terremoti
  • La sequenza in Appennino tosco-romagnolo, circa 800 terremoti
  • La sequenza in Umbertide in Umbria, circa 300 terremoti
  • La sequenza ai Campi Flegrei in Campania, circa 450 terremoti considerando solo gli eventi di magnitudo maggiore o uguale di 1.0.

Le sequenze sismiche del 2023 in Turchia e in Marocco

Nel 2023 sono accaduti due importanti eventi sismici nell’area mediterranea. Il 6 febbraio 2023, nella regione dell’Anatolia in Turchia, un terremoto di magnitudo 7.8 provocava migliaia di vittime e devastanti danni.

Il 9 settembre 2023 un evento sismico di magnitudo 6.8 colpiva il Marocco e provocava circa 2900 vittime. Questi due eventi, benché non riguardanti il territorio italiano di competenza dell’Istituto, hanno destato molta attenzione anche nella società italiana. Pertanto, l’INGV ha messo a disposizione dei media le proprie conoscenze e risorse per spiegare i disastrosi eventi naturali.

La mappa interattiva dei terremoti del 2023

La sismicità del 2023 registrata dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV viene mostrata in una mappa interattiva (dashboard), disponibile nella galleria di story maps di INGVterremoti. In questa applicazione sono rappresentati i 16.307 terremoti classificati e tematizzati in base alla loro magnitudo.


“La mappatura degli eventi sismici avvenuti in Italia costituisce uno strumento di divulgazione scientifica importante che l'INGV pubblica per sensibilizzare i cittadini e i ricercatori delle geoscienze sulla fragilità dei nostri territori lungo l'intera penisola - afferma Carlo Doglioni, Presidente dell’INGV. "Il monitoraggio e la sorveglianza sismica dell’INGV è continuo, h24, ogni minuto, ogni giorno dell'anno. È fondamentale diffondere la consapevolezza della pericolosità sismica e l’importanza di conoscere sempre più la struttura geologica della nostra nazione, al fine di proteggerci sempre meglio dal rischio sismico. Investire nella comprensione approfondita dei rischi naturali significa investire nella difesa del nostro futuro”, conclude il Presidente dell’INGV.