Il castello medievale affacciato sul lago più azzurro del Piemonte: storia, leggenda e natura
Tra le verdi colline del Piemonte, sulle acque blu di lago, si trova un castello che sembra evocare un tempo lontano. Da qui è passata la storia e ancora oggi la sua bellezza e la sua maestosità sanno incantare

Più che una fortezza medievale, o una struttura difensiva, il bel castello che si rispecchia nelle acque azzurre del Lago Maggiore, è stato una residenza di nobili e ricche famiglie per la maggior parte della sua lunga storia.
Non mancavano comunque torri, merli e fossati e ancora adesso sono visibili nelle prigioni dei trabocchetti per le torture. Il maniero, comunque, ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli, in particolare nel cinquecento quando è diventato appunto una dimora nobiliare.
Il bellissimo panorama che offre e il giardino affacciato sul lago completano il quadro creando atmosfere che sembrano uscire da un libro di fiabe, in grado di catturare l’attenzione tanto degli appassionati di storia, quanto dei turisti in gita.
Non a caso, per la sua importanza e per la posizione strategica, nel corso della sua lunga storia il castello è stato anche al centro di contese.
Il fascino della storia tra paesaggi da favola
Con una bella passeggiata tra castagneti che ogni tanto si aprono sui verdi panorami del Piemonte, si arriva al Castello di Massino Visconti, a quasi cinquecento metri sul livello del mare.
È qui che nell’Alto Medioevo è stato realizzato il primo nucleo di un edificio che doveva essere un convento. Ben presto, però, nel XII secolo, qui si insediò la famiglia Visconti come feudataria della regione.
Al tempo stesso il borgo che lo circonda ha mantenuto intatto il fascino dei tipici villaggi medievali del Piemonte.
Il castello attraverso i secoli
Oggi il castello di Massino Visconti, in parte abbattuto in epoca medievale durante la guerra con il Monferrato, in parte in seguito a ristrutturazioni volute dai proprietari, ha conservato solo una delle quattro torri originarie, il mastio centrale, poiché le altre tre sono state abbattute per fare spazio ad altri locali come cucine e scuderie e all’incantevole giardino.

Anche gli interni sono stati abbondantemente modificati nel corso del tempo. In particolare sono scomparsi quasi tutti i bellissimi affreschi che ornavano le sale, imbiancate con calce per cercare di fare fronte alle numerose epidemie che colpivano la regione.
Sul lato che affaccia verso il borgo, invece, è ancora visibile il balcone da cui la famiglia Visconti parlava al popolo quando necessario.
Visitare il castello
Ancora oggi il castello appartiene alla famiglia Visconti. Di proprietà privata, non sempre è aperto al pubblico, tuttavia ospita spesso eventi e mostre d’arte che possono essere una buona occasione per visitarne anche gli interni.
Per raggiungerlo in auto si può partire da Arona o da Stesa. Il borgo che lo circonda è ben collegato e la strada per arrivare è panoramica.
Per chi viaggia in treno la fermata più vicina è quella di Stresa, mentre per gli amanti del trekking ci sono alcuni sentieri che collegano il borgo con alcune delle località vicine, come Nebbiuno o Lesa.
Questa è naturalmente l’opzione più faticosa ma le vedute sulle Alpi e sul Lago Maggiore sono meravigliose.
Le bellezze del borgo medievale
Se visitare il castello non è possibile si può certamente conoscere tutta la bellezza del borgo che lo circonda.
In particolare sono da visiatre la chiesa della Beata Vergine della Purificazione, antichissima, sorta sulle rovine di un tempio dedicato a Giove, e la Chiesa di San Michele, consolidata e ampliata in seguito ad una frana. Dell’edificio originario resta però il campanile romanico pendente, anche in questo caso a causa della frana.
A testimonianza della vita e della storia di questi luoghi, nel borgo c’è anche un monumento agli ombrellai, dedicato a chi lasciava il paese anche molto giovane, per andare a vendere ombrelli come ambulante.