Il vero cercatore di tartufi non guarda a terra, ma al cielo: perché il tesoro più prezioso dipende dal meteo
Bianchi e neri, diversi per forma, dimensione e sapore, i tartufi sono i preziosi funghi che crescono solo sotto terra e che non sono facili da scovare. Per trovarli, i cercatori esperti devono tenere conto di diversi fattori, uno dei più importanti è il clima

I tartufi sono funghi ipogei, che sviluppandosi sotto terra non possono quindi far viaggiare le proprie spore nell’aria per riprodursi. In compenso sono dotati di un odore molto particolare che attira gli animali, in questo modo piccoli mammiferi e insetti che se ne cibano contribuiscono allo spargimento delle spore, garantendone la riproduzione.
L’odore così forte e tipico è anche quello che attira i cani appositamente addestrati, rendendo possibile il lavoro dei cercatori di tartufi.
Uno stretto legame tra cielo e terra
I tartufi vivono in simbiosi con piante ospiti, tipicamente querce, tigli, noccioli, ma anche pini, pioppi, salici e così via. Le dimensioni, la qualità e la loro stessa presenza, dipende però in larga parte dall’umidità e dall’andamento delle piogge.
I tartufi si sviluppano in un arco di tempo che va dai quattro agli otto mesi a seconda della specie. I tartufi bianchi, i più pregiati, iniziano il loro ciclo vitale sul finire della primavera e sono completamente maturi tra ottobre e dicembre. I tartufi neri iniziano a formarsi tra aprile e giugno per arrivare a completa maturazione tra dicembre e marzo.
In particolare i primi mesi di sviluppo, tra primavera ed estate, sono fondamentali. In questo periodo i tartufi avrebbero bisogno di piogge frequenti ma non abbondanti al punto da creare stagnazioni che farebbero marcire i frutti.
Al contrario, la mancanza di pioggia tra maggio e agosto rischia di ridurre in modo significativo la presenza dei tartufi. Per questo motivo i cercatori per prima cosa monitorano la quantità e la frequenza delle piogge nelle aree di ricerca.
L’importanza della temperatura per lo sviluppo dei tartufi
Oltre alle piogge, anche le temperature svolgono un ruolo importante che i cercatori esperti ben conoscono.
Diverse specie di tartufi traggono beneficio da diverse temperature, sia dell’aria che del suolo ma in generale un caldo prolungato ed eccessivo, al di sopra dei 30°C, è nocivo per i tartufi, così come le gelate troppo lunghe e gli inverni troppo freddi.
Anche gli sbalzi termici molto marcati non fanno bene allo sviluppo dei tartufi, specialmente quelli bianchi, più sensibili a cambi repentini di temperatura.
A risentirne è la qualità dei frutti, le dimensioni e talvolta la loro stessa formazione.
Dove crescono meglio i tartufi
Essendo così sensibili a temperatura e umidità, i tartufi non possono svilupparsi facilmente ovunque, il ché contribuisce a renderli rari e quindi preziosi. Questi squisiti e pregiati funghi ipogei hanno infatti il loro habitat e il loro microclima favorito, che ne rende possibile la crescita.

I tartufi amano il fresco e l'ombra e crescono prevalentemente vicino ai corsi d’acqua e nel sottobosco. Il terreno ideale è un fondovalle in leggera pendenza, calcareo, drenante ma capace di trattenere una buona umidità.
L’altitudine ideale è inferiore ai 400 metri, ma si possono trovare tartufi fino a 800 metri dal livello del mare
In Italia i tartufi trovano le condizioni perfette per lo sviluppo nei boschi lungo la dorsale appeninica, in Umbria, in Toscana e nelle Marche. Oltre a queste aree, le Langhe in Piemonte sono tra i territori che forniscono alcuni dei tartufi più pregiati.
Questa regione, pur non essendo l’unica a produrre ottimi tartufi, ne è considerata un po’ la casa e ospita infatti anche il maggior evento annuale dedicato a questo prodotto, tra i più amati della gastronomia italiana. È la fiera del tartufo bianco di Alba, attesissima da esperti e appassionati e nota a livello mondiale.