La vera storia del panettone: la nascita del più famoso dolce di Natale, tra verità e leggenda

Il panettone, il tipico dolce di Natale la cui fortuna continua a crescere, ha una storia secolare alle spalle ma le sue origini sono incerte. Tra leggende più o meno accreditate, ecco come è nato il re delle tavole di Natale

storia del panettone
Il panettone milanese classico, con uvetta, senza glassa e non molto alto

La storia più recente del panettone racconta di un dolce che ha da tempo varcato i confini regionali, ma anche quelli nazionali. Di origine meneghina, il panettone ormai non può mancare sulle tavole di Natale di tutta l’Italia, incluse le regioni che hanno una tradizione dolciaria particolarmente forte, come ad esempio la Sicilia o la Campania.

Classico o arricchito con ingredienti più fantasiosi, artigianale o industriale, anche all’estero il lievitato natalizio per eccellenza è ormai ben noto. Dal Brasile all’Australia, passando per il Giappone, sembra proprio che l’ascesa del panettone sia inarrestabile, ma anche in Italia molti non conoscono la sua storia.

Un dolce, tre storie

Dei piatti tradizionali spesso non si conosce l’origine perché provengono dalla cultura popolare e le ricette subiscono diverse variazioni nel corso dei secoli. Il panettone, in questo senso, non fa eccezione.

La versione che oggi tutti amano è abbastanza recente, di inizio ‘900, ma il dolce può vantare tre leggende che spiegherebbero la sua nascita.

La prima, la meno accreditata, attribuisce la creazione del panettone ad una suora di nome Ughetta, che avrebbe inventato la ricetta per festeggiare il Natale con le consorelle, nel suo convento.

Impossibile non notare l’assonanza del nome col termine dialettale milanese “ughet” che vuol dire uvetta, immancabile ingrediente di ogni autentico panettone.

Il panettone alla corte di Ludovico

Le altre due storie sono entrambe legate alla splendida corte di Ludovico il Moro, frequentata da artisti come Leonardo da Vinci e Bramante e, a quanto pare, anche da giovani ma creativi fornai.

origini del panettone
I panettoni, nel tipico pirottino di carta rotondo, pronti per essere infornati

Secondo la prima delle due leggende, il panettone sarebbe nato come creazione di un ragazzo, falconiere alla corte di Ludovico, che si fece assumere da un fornaio per poter stare accanto alla figlia di lui di cui si era innamorato. Il suo pane dolce, arricchito di uova, canditi e uvetta, fu un tale successo che il giovane ottenne di poter sposare la ragazza.

L’ultima leggenda è anche la più accreditata, con anche una data precisa. La storia si svolge infatti durante il pranzo della vigilia di Natale del 1495, quando alla corte di Ludovico le cucine erano in tale fermento che il capo cuoco dovette affidare la cottura del dolce di fine pasto ad uno sguattero di nome Toni.

Il ragazzo si addormentò e bruciò il dolce, quindi per non incorrere nelle ire del cuoco servì un lievitato creato da lui stesso. “El pan de Toni”, come fu definito in dialetto milanese, fu apprezzato da tutti al punto che la ricetta si diffuse poi in tutta Milano.

La vera storia del panettone

In realtà la prima testimonianza storicamente documentata del panettone risale al Medioevo, il dolce quindi è precedente alle leggende sulla sua nascita.

Si sa per certo che già nell'IX secolo c'era la tradizione di preparare un “pane grosso” arricchito di molti ingredienti, che il capofamiglia soleva distribuire ai commensali a Natale, tagliato a fette.

Di questo dà testimonianza lo storico Pietro Verri nella sua “Storia di Milano”, saggio del 1783, ma ancor prima, nel 1606, viene pubblicato il primo dizionario milanese-italiano dove compare la parola Panaton, definito come un “pane grosso che si suole fare il giorno di Natale”.

Originariamente il panettone aveva una forma diversa, quasi piatta, che lo rendeva più simile ad una focaccia. La sua forma contemporanea, invece, è nata all'inizio del '900 da un’idea di Angelo Motta, non a caso fondatore di quello che ancora adesso è uno dei più celebri marchi dolciari italiani.