Il giorno in cui un’aurora boreale fu vista fino a Roma: la storia della tempesta solare che potrebbe ripetersi

Nel 1859 una tempesta geomagnetica estremamente energetica provocò aurore polari talmente intense da essere viste addirittura fino a Roma. Se capitasse nuovamente che conseguenze porterebbe?

Aurore
Le aurore solitamente si riescono ad osservare solo alle alte latitudini, ma in caso di tempeste particolarmente intense anche a latitudini insolite, come a Roma.

Sappiamo bene che da poco il Sole ha raggiunto il massimo della sua attività magnetica, il che ha portato alla formazione di aurore e SAR visibili anche in Italia.

Tuttavia le tempeste geomagnetiche avvenute durante questo ciclo solare non sono minimamente paragonabili all’evento che il primo settembre 1859 ha stravolto la Terra.

In quella giornata, alle 11:18, due lampi più luminosi del Sole stesso vengono osservati da un giovane astronomo inglese, Richard Carrington.

Questi lampi incredibilmente luminosi provenivano da un gruppo di macchie solari che stavano mostrando una intensa attività magnetica sulla nostra stella. Nel dettaglio si trattava di un brillamento seguito da un’espulsione di massa coronale (CME).

La tempesta geomagnetica più violenta

Questi due fenomeni spesso accadono in concomitanza tra loro e sono legati all’intensità dell’attività solare. Entrando più nel dettaglio, i brillamenti si verificano quando l’energia del campo magnetico sulla superficie di una stella viene trasferita alle particelle cariche che compongono il plasma; un’espulsione di massa coronale è invece una vera e propria espulsione di materiale, sotto forma di plasma, dalla corona solare nell’eliosfera.

Ovviamente l’espulsione di plasma accelera il vento solare con il risultato di avere un flusso di particelle cariche ad alta energia, di intensità più o meno alta.

Nel caso in cui questi fenomeni avvengano in regioni solari rivolte verso la Terra, dette anche geo-effettive, avremo una tempesta geomagnetica più o meno energetica.

Tempesta solare
Fenomeni particolarmente energetici sulla nostra stella possono causare danni molto importanti alla tecnologia attualmente in uso.

Nel caso dell’evento del 1859, rinominato evento di Carrington in onore del suo osservatore, si stima che il vento solare abbia superato i 2.000 km/s, che equivalgono a circa 8.500.000 km/h.

Con queste velocità il vento solare impiegò appena 17 ore per raggiungere la Terra e causare la tempesta geomagnetica più violenta mai osservata.

Dalla notte del primo settembre per le successive due o tre notti si poterono ammirare magnifiche aurore anche a latitudini inusuali, ad esempio furono viste anche a Roma.

Tuttavia la tempesta non portò solo spettacoli da ammirare ma anche enormi disagi alle comunicazioni, infatti mandò completamente in tilt le linee telegrafiche (tecnologia usata ai tempi per comunicare) sia in Europa che in Nord America per ben 14 ore.

Il blackout alle comunicazioni telegrafiche fu causato dalle intense correnti elettriche generate dalla tempesta che vennero intercettate dai fili di rame dei telegrafi che si fusero rendendo impossibile il passaggio dei segnali.

Un evento potenzialmente catastrofico

Visti quindi i danni causati ai tempi è normale chiedersi innanzitutto se un evento di una simile portata possa accadere nel prossimo futuro e quali potrebbero essere gli eventuali disagi.

Al momento ci troviamo temporalmente molto vicini al picco dell’attività magnetica solare, quindi la nostra stella può ancora stupirci con eventi particolarmente energetici, come ha già fatto nei giorni scorsi. Tuttavia la probabilità che si replichi un evento così violento è abbastanza bassa.

Se però dovesse accadere i danni ai giorni d’oggi sarebbero incalcolabili. Le centrali elettriche verrebbero messe fuori uso, salterebbero le comunicazioni radio e satellitari, la nostra quotidianità sarebbe compromessa enormemente.

Non ci resta quindi che sperare in fenomeni decisamente meno energetici, intanto gli scienziati di tutto il mondo stanno delineando dei piani di emergenza per far fronte alle possibile conseguenze di un fenomeno simile.