La 'Luna Blu' non è blu: la vera definizione di un fenomeno che ha dato origine a un modo di dire
La “Luna blu” è un fenomeno astronomico reale che curiosamente nulla ha a che fare con il colore blu che gli viene attribuito. Vediamone uso ed origine di questa curiosa espressione.

Chi non ha mai sentito parlare della “Luna Blu” e non sia rimasto incuriosito ma anche perplesso dall’esistenza di questo raro fenomeno astronomico.
Con una frequenza di una volta ogni due-tre anni si torna a parlare di Luna blu. Si tratta di un fenomeno astronomico per cui la Luna si tinge effettivamente di colore blu, o si tratta di ben altro?
E’ interessante come un reale fenomeno astronomico sia stato chiamato popolarmente con un’espressione che nulla ha a che fare con tale fenomeno.
Da un punto di vista astronomico cosa è la Luna blu
Le fasi del ciclo lunare, e cioè: primo quarto, Luna piena, ultimo quarto e Luna nuova, si ripetono ciclicamente con un periodo di 29 giorni e mezzo (esattamente 29 giorni 12 ore e 44 minuti).
Essendo la durata del ciclo lunare più breve della durata del mese, che può essere di 30 o 31 giorni (escluso Febbraio), succede che se una Luna piena si verifica a inizio mese, una seconda Luna piena può verificarsi alla fine dello stesso mese.
Tradizionalmente, a questa seconda Luna piena dello stesso mese viene dato il nome di “Luna blu”.
Ma con la stessa frequenza può succedere che durante una stessa stagione, della durata di tre mesi, invece di tre lune piene (una per mese) possano verificarsi ben 4 lune piene nella stessa stagione. L’ultima di queste viene anch’essa definita “Luna blu” stagionale.
Ad onor del vero, questa espressione è in uso nel nostro linguaggio relativamente da poco, essendo la traduzione della “Blue Moon” da molto più tempo usata nel linguaggio anglosassone. Il suo uso ha una natura pratica legata all’utilità di poterla distinguere dalla usuale Luna piena che si verifica ogni mese o per distinguerla dalla prima Luna piena in quei mesi con due Lune piene.
Ma perché proprio “blu”
L’origine di questa espressione nominale è curiosa e risale a diversi secoli fa. Se ne trova una prima testimonianza scritta in un documento del 1528, in un’opera dal contenuto polemico e anticlericale.
L’espressione nominale “Luna blu” veniva inizialmente utilizzata per esprimere in accezione satirica qualcosa di impossibile. Credere alla “Luna blu” era un'espressione con cui etichettare i creduloni. Per capirci, era simile all’attuale espressione di credere all “asino che vola”.
Da espressione “impossibile” successivamente ha assunto l’accezione di “molto rara” ma non impossibile.

Molto raramente, quando l’atmosfera è particolarmente ricca di polveri e fumo dovute ad eruzioni vulcaniche importanti (come quelle del vulcano El Chichon in Messico nel 1983, del Monte Sant'Elena nel 1980 e del Monte Pinatubo nelle Filippine nel 1991) o incendi su vasta scala, il particolato di cui è costituito il fumo tende a diffondere la componente rossa della luce lunare lasciando passare quella più blu. In queste rare circostanze la Luna tende ad apparire bluastra.
Di fatto, la Luna non emette luce propria ma riflette la luce del Sole. Quindi, il colore della luce lunare, ma anche lo spettro della luce lunare, sono quelli del Sole. La prossima “Luna blu” si verificherà il 31 Maggio del 2026. Bisognerà aspettare il Maggio del 2027 per una “Luna blu” stagionale.