Sono passati 70 anni dalla grande alluvione del Polesine

L'alluvione del Polesine, il 14 novembre del 1951, fu un disastro di enormi proporzioni nella provincia di Rovigo. Fu la prima grave alluvione del Dopoguerra, la prima di una lunga serie di eventi catastrofici in Italia.

Una foto d'epoca dell'alluvione del Polesine, 14 novembre 1951.

Il 14 novembre del 1951, esattamente 70 anni fa, si verificò in Italia uno dei peggiori eventi alluvionali della storia recente del paese: l’alluvione del Polesine. Fu un disastro di immense proporzioni causato dalla piena eccezionale del fiume Po, che il 14 novembre tracimò per la rottura degli argini. L'esondazione causò l'allagamento delle povere campagne di quest’area del Veneto, situata nella provincia di Rovigo. Ci furono circa cento vittime, 180.000 sfollati e danni enormi che causarono una emigrazione di massa. Questa è una delle alluvioni peggiori del secondo Novecento in Italia, insieme ad esempio a quella del novembre 1966 che colpì duramente Firenze e Venezia.

La grande piena del fiume Po

Dopo giorni di piogge incessanti sul bacino idrografico del fiume più lungo d’Italia, che ha un’area di alimentazione estesissima, a partire dal 12 novembre si verificò una piena eccezionale che attraversò senza creare problemi l’intera Pianura Padana. I problemi si verificarono nel tratto finale del fiume, dove la portata della piena fu eccezionale.

Il disastro si produsse nella sera del 14 novembre, con tracimazioni del fiume Po nella zona fra Occhiobello e Canaro, Paviole, Bosco e Malcantone. L’argine cedette e milioni di metri cubi di acqua si riversarono nelle povere campagne del Polesine, costringendo migliaia di persone, soprattutto contadini, a fuggire. Queste persone persero tutto: la casa chi l'aveva, ed i beni chi, come i braccianti che lavoravano in quest'area in condizioni durissime, la casa non l’aveva. L'alluvione causò un esodo massiccio che cambiò per sempre la regione.

Nelle campagne del Polesine milioni di metri cubi d'acqua

Alcune stime suggeriscono che la portata delle rotte lungo gli argini fu superiore ai 7.000 m³/s a fronte di una portata massima complessiva che toccò, in quella piena eccezionale, i 12.800 m³/s. In sostanza, a causa delle falle negli argini oltre la metà della portata del Po si riversò nelle campagne del Polesine, causando un disastro senza precedenti. Del resto in termini di volume d’acqua esondati, è stata probabilmente la più grande alluvione della storia contemporanea nel territorio italiano.

Il disastro causò circa cento vittime. Molte di queste si trovavano a bordo di un camion, in fuga dalle aree alluvionate. La piena li travolse. L’alluvione del Polesine del 1951 è ricordata come la prima grande alluvione del dopoguerra e purtroppo la prima di una lunghissima serie di disastri idrogeologici avvenuti in Italia fino ai nostri giorni, fino agli eventi di pochi giorni fa.