Enna si ferma per la Settimana Santa: una tradizione secolare tra fede e silenzio
La Settimana Santa di Enna trae le sue radici dal XVI e XVII secolo, quando l’influenza spagnola portò in Sicilia un modello di celebrazioni pasquali caratterizzato da processioni solenni con il ruolo centrale delle confraternite.

La città di Enna, ubicata a 936 metri sul livello del mare, nel centro della Sicilia, grazie alla sua posizione, per svariati secoli, è stata una roccaforte inespugnabile per tutti i popoli che hanno invaso l’isola. Grazie alla sua storia, lunga e travagliata, la città è ricca di storia, cultura e tradizioni
Una delle tradizioni più importanti e suggestive è quella legata al rito della Settimana Santa. Questo evento, radicato in una tradizione secolare che affonda le sue origini nell’epoca della dominazione spagnola, trasforma le strade tortuose e i vicoli della città in un palcoscenico di fede, silenzio e devozione.
Le origini di una tradizione unica
La Settimana Santa di Enna trae le sue radici dal XVI e XVII secolo, quando l’influenza spagnola portò in Sicilia un modello di celebrazioni pasquali caratterizzato da processioni solenni e dalla centralità delle confraternite.
Queste ultime, nate come corporazioni religiose sono poi diventate nel tempo il cuore pulsante dei riti ennesi. Oggi, le 15 confraternite della città, che contano circa 3.000 membri, il 10% della popolazione locale, rappresentano un fenomeno unico nel panorama siciliano, distinguendosi da altre realtà isolane dove prevalgono ceti o corporazioni.

Le celebrazioni iniziano la Domenica delle Palme con la rievocazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Dal Santuario di Papardura, un confrate della Santissima Passione, impersonando Cristo, sale su un asinello, accompagnato da dodici apostoli con rami di ulivo. Il corteo, accompagnato dalla banda musicale locale, attraversa le vie della città alta.
La solennità del Venerdì Santo
Il culmine dei riti si raggiunge il Venerdì Santo, quando Enna si ferma letteralmente per accogliere la processione più imponente e toccante dell’intera Settimana Santa.
Il silenzio che avvolge la processione è interrotto dalla musica funebre che crea un’atmosfera di raccoglimento che colpisce fedeli e visitatori. La città, durante la processione, si trasforma in un’isola pedonale dove ogni attività quotidiana cede il passo alla contemplazione.
La celebrazione della Domenica di Pasqua
Le manifestazioni della Settimana Santa si concludono la Domenica di Pasqua, con la cerimonia detta “A Paci”. Durante questa cerimonia si celebra l’incontro tra il Cristo Risorto e la Madonna nella piazza del Duomo, tra campane festose e la gioia dei presenti.
Ma le cerimonie si concludono solo la domenica successiva alla Pasqua, con i riti della “Spartenza”, dove avviene la separazione dei simulacri che tornano alle loro chiese d’origine, segnando il ritorno alla quotidianità.
Un richiamo internazionale per i turisti
Le celebrazioni della Settimana Santa sono state riconosciute dalla Regione Siciliana come manifestazioni a richiamo turistico internazionale, inserite pure nel registro delle eredità immateriali. Negli ultimi anni la Settimana Santa di Enna ha attirato sempre più turisti da fuori regione.

La sua unicità risiede nell’equilibrio tra fede autentica e spettacolarità, un connubio che la rende paragonabile alla Semana Santa andalusa, ma in salsa sicula. Le istituzioni locali, insieme alle confraternite, lavorano per preservarne l’integrità, arricchendo l’evento con iniziative culturali come mostre, spettacoli e conferenze.
Le processioni annullate a causa di eventi atmosferici
I riti della Settimana Santa ennese hanno più volte conosciuto imprevisti, la maggior parte dei quali legati al maltempo. Del resto la città di Enna, trovandosi ad oltre 900 metri di altezza, durante il periodo primaverile può essere soggetta a repentini cambiamenti delle condizioni atmosferiche, passando fa momenti tersi e soleggiati, a improvvisi rovesci, temporali, con nebbia fitta e un forte calo termico.
Nel 1782 la processione fu bloccata da una bufera di neve che sommerse Enna. Secondo diverse testimonianze pare fu quello il primo anno, in cui, l'evento religioso più sentito del periodo pasquale venne sospeso.
Pochi anni dopo, nel 1798, quando la processione aveva ancora percorso un solo tratto di via Roma, si levò un vento violentissimo, tanto da costringere i confrati e fedeli a rifugiarsi all'interno della vicina Chiesa di San Cataldo. Più recentemente nel 2009 la processione venne sospesa, causa maltempo, su decisione unanime del Collegio dei Rettori.