Liberata la nave da crociera bloccata in un remoto fiordo della Groenlandia: le immagini

Una nave da crociera bloccata da giorni in un remoto fiordo della Groenlandia è stata finalmente disincagliata giovedì, dopo vari tentativi andati a vuoto. Non si registrano feriti né danni all'ambiente, stando a quanto riportato dalla società proprietaria.

Giovedì 14 settembre è stata finalmente disincagliata la lussuosa nave da crociera che era bloccata da lunedì 11 in un remoto angolo della Groenlandia orientale. La nave Ocean Explorer, con 206 passeggeri a bordo compreso l'equipaggio, era rimasta incagliata tre giorni prima nel fango e nel limo derivante dalla fusione dei ghiacci, in un punto dell'Alpefjord, 1.400 km a nord-est dalla capitale della Groenlandia, Nuuk.

In quest'area si trova il Parco Nazionale della Groenlandia nord-orientale, che ha praticamente le stesse dimensioni di Francia e Spagna messe insieme, famoso per i suoi fiordi, gli iceberg e le splendide montagne.

Sono stati fatti diversi tentativi di salvataggio, fino all'esito positivo di giovedì, quando una imbarcazione groenlandese è riuscita a disincagliare la nave da crociera.

Una nave militare danese sarebbe dovuta arrivare sulla scena venerdì, ma non è stato necessario il suo intervento. La nave groenlandese Tarajoq, è riuscita infatti a spingere la Ocean Explorer fuori dall'area dove si era incagliata.

Il proprietario della nave da crociera, SunStone, ha informato che non ci sono feriti a bordo. Tuttavia, il tour operator Aurora Expeditions ha affermato che un piccolo numero di persone ha contratto il Covid-19, e si trovava in isolamento sulla nave, informa la BBC.

Secondo SunStone "la nave e i suoi passeggeri saranno ora portati in un porto nel quale verranno valutati i danni al fondo della nave, mentre i passeggeri potranno tornare a casa". Non si è verificato alcun inquinamento ambientale e nessuna rottura dello scafo, ha aggiunto SunStone.

I 112 passeggeri e i 94 membri dell'equipaggio della nave da crociera, gestita da un tour operator australiano, erano partiti dalla Norvegia il 2 settembre e sarebbero dovuti rientrare il 22 settembre. Molti provenivano dall'Australia, dalla Nuova Zelanda, dal Regno Unito, dalla Corea del Sud e dagli Stati Uniti.

Alcuni passeggeri hanno riportato ai media australiani che il morale era alto a bordo, nonostante fossero rimasti bloccati. Al giornale Sydney Morning Herald, un uomo che ha contratto il Covid durante il viaggio ha dichiarato: "è un po' frustrante, ma siamo in una bellissima parte del mondo. Siamo seduti proprio vicino al ghiacciaio quando apriamo il finestrino", si legge nell'articolo di BBC.