Meteo estremo negli USA, dai +35°C alla neve in 12 ore: i video
In molti stati del Middle-West la veloce propagazione di questo fronte freddo ha prodotto un impressionante crollo termico di ben -35°C.
Si sa che gli Stati Uniti sono la patria del meteo estremo, e dei più grandi sbalzi termici mai registrati sul nostro pianeta. Nei giorni scorsi una intensa ondata di calore, davvero notevole per la prima decade di settembre, ha interessato l’intero sud-ovest degli USA, inclusa una larga parte del Middle-West, dove i termometri si sono spinti ben oltre la soglia dei +35°C +36°C, con punte superiori ai +45°C +47°C nelle aree desertiche più interne, fra California, Nevada e Arizona.
Ma questa ondata di calore nel Middle-West è stata subito seguita dall’irruzione di una massa d’aria molto fredda, di lontana origine artica, che è scivolata rapidamente fino alle grandi praterie degli Stati Uniti centrali.
6-8 of snow fell with that powerful cold front Montana to Wyoming to the black hills of South Dakota. This video: Red Lodge, Montana
— Ginger Zee (@Ginger_Zee) September 8, 2020
Conor OLeary / @LiveStormsMedia pic.twitter.com/RZrVD7IBZj
L’avvezione d’aria fredda è stata accompagnata dalla discesa di un esteso fronte freddo, proveniente dagli USA settentrionali, che delimitava l’aria molto calda, d’estrazione desertica, ancora presente nel sud-ovest degli States, con l’aria molto fredda, di origine artica, discendente dai territori dell’Artico canadese. In molti stati del Middle-West la veloce propagazione di questo fronte freddo ha prodotto un impressionante crollo termico di oltre -35°C nel giro di 24 ore.
Wyoming was blanketed in snow on Tuesday a day after recording high temperatures pic.twitter.com/xJWqQT7K3j
— Reuters (@Reuters) September 8, 2020
Tanto per fare un esempio la città di Laramie, nel Wyoming, ieri ha registrato una temperatura massima di ben +28°C, mentre l’altro ieri, domenica, la colonnina di mercurio aveva superato i +32°C. Stamattina a Laramie, dopo i +28°C di ieri, la temperatura è scesa sotto i +0°C, con l’arrivo della prima neve di stagione che ha coperto di bianco le strade e le campagne.
Late summer snow in Yellowstone today. September 2020.pic.twitter.com/5ovroPw7Az
— Disclose.tv (@disclosetv) September 8, 2020
Nel centro di Denver, dopo i +33,5°C di lunedì,12 ore dopo, con l’arrivo dell’aria fredda da Nord, il termometro ha raggiunto +1°C, con l’arrivo della neve che in mattinata ha lasciato degli accumuli in città.
#SevereWeather Fuoco e neve negli #USA.
— Meteored Italia (@meteoredit) September 9, 2020
Mentre continuano ad essere attivi gli enormi incendi nel sud del paese, nelle zone interne è tornata la neve a seguito dello straordinario abbassamento delle temperature. pic.twitter.com/0pzi660vvC
In un batter d’occhio siamo passati dall’estate all’inverno, con il ritorno della prima precoce neve di stagione fino a bassa quota fra Wyoming, Montana, South Dakota e Colorado. Ma lo sbalzo termico più impressionante è quello registrato nella città di Rapid City, in South Dakota, ubicata a 1000 metri di altezza, che è passata dai +38,8°C del 5 settembre ai -1,1°C della mattinata del 7 settembre, con il ritorno della neve.