Pochi lo sanno: esiste un minuscolo pezzetto d'Italia dentro la Città del Vaticano

La Città del Vaticano è uno stato sovrano separato dall'Italia, anche se inglobato nel centro storico di Roma. Pochi sanno che al suo interno c'è un minuscolo pezzo di territorio italiano, frutto di un errore topografico.

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Una veduta della piazza di san Pietro, a Roma, nel territorio della Città del Vaticano. Sulla destra, vicino al colonnato, si trova il minuscolo "ricciolo d'Italia".

In questi giorni di maggio 2025, con i riflettori del mondo puntati su Roma per l’addio a papa Francesco e in attesa dell’elezione del nuovo pontefice, che verrà eletto nel conclave a partire dal 7 maggio, cresce l’attenzione verso la Città del Vaticano.

Il minuscolo Stato sovrano al centro della capitale italiana è nuovamente al centro della scena globale, ma dietro i luoghi noti e iconici come Piazza San Pietro e la Basilica, si nascondono storie poco conosciute che raccontano molto della complessità di questo territorio unico al mondo.

Una di queste storie riguarda un anomalo frammento di confine, che racconteremo in questo articolo. Prima di spiegarlo, però, andiamo a vedere qualche curiosità sulla frontiera tra l'Italia e la Città del Vaticano.

La frontiera tra Italia e Città del Vaticano

Il mini-Stato della Città del Vaticano è delimitato da un confine che ha una lunghezza di circa tre chilometri, una delle frontiere più corte del mondo. I confini sono delimitati in maniera evidente da una cinta muraria che ha più di mille anni, riformata nel Rinascimento: le Mura leonine. L'unico punto dove la frontiera è meno evidente è sul perimetro di piazza San Pietro.

Il limite tra i due Paesi in Piazza San Pietro è delimitato da una fascia di pietra travertino, un tipo di pietra calcarea bianca molto diffuso a Roma. In questo punto l'accesso è libero, ma la piazza è vigilata da un corpo speciale di forze dell'ordine.

Per accedere all’interno dello Stato ci sono solo cinque ingressi, che si aprono nelle Mura leonine e la cui custodia è affidata alla Guardia Svizzera Pontificia ed al Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano.

All'interno di questo confine, l'Italia non ha poteri, trattandosi di due Stati completamente separati.

La superficie totale di questo territorio non arriva neanche a mezzo chilometro quadrato, ed è ufficialmente di 0,44 km2, cioè 44 ettari.

Lo strano "ricciolo d'Italia", al confine col Vaticano

Dopo questa piccola introduzione torniamo al tema di questo articolo, cioè lo strano "ricciolo d'Italia" che si trova in piazza San Pietro.

Si tratta di un piccolissimo fazzoletto di terra che, pur trovandosi all’interno della Città del Vaticano, è territorio italiano a tutti gli effetti. È noto con il nome suggestivo di “Ricciolo d’Italia”, per la sua forma curva e irregolare che si insinua tra il colonnato di San Pietro e gli edifici del Vaticano.

Lungo 70 metri, è largo solo 3 metri. Questo micro-territorio è rimasto italiano a causa di una svista topografica al momento della definizione dei confini tracciati con i Patti Lateranensi del 1929, gli accordi che sancirono la nascita dello Stato vaticano e la fine della lunga "questione romana".

Una foto del "ricciolo d'Italia", dentro lo stato del Vaticano. Fonte: Ricciolo d'Italia, ommons.wikimedia.org

Nella redazione delle mappe e nella costruzione del muro di confine, una curva irregolare del tracciato lasciò fuori una piccola porzione di terreno, creando una micro-enclave italiana di pochi metri quadrati, completamente circondata da suolo vaticano.

Dove si trova?

Oggi quest'area così particolare è ancora identificabile: si trova nei pressi di Porta Sant’Anna, uno dei varchi ufficiali del Vaticano, ed è visibile, per chi sa dove cercare, accanto al varco che consente l'accesso ai veicoli autorizzati.

Non esistono cartelli, né segnaletiche ufficiali che indichino la presenza del “ricciolo”, eppure da un punto di vista giuridico è a tutti gli effetti territorio della Repubblica Italiana.

Il fatto che un lembo d’Italia esista dentro lo Stato più piccolo del mondo è solo una delle tante stranezze che rendono il Vaticano una realtà affascinante anche dal punto di vista geografico.

La storia del “ricciolo” è anche il segno tangibile di come i confini, spesso percepiti come linee nette, siano in realtà frutto di storie, errori, mediazioni e a volte dettagli trascurabili.

In questo caso, una piccola svista cartografica ha lasciato in eredità un curioso punto d’incontro (e di discreta ambiguità) tra Italia e Vaticano, senza grandi conseguenze. In altre parti del mondo, i confini continuano ad essere invece luogo di scontro, conflitti armati con migliaia di morti e luoghi di dolore e terrore.

In Europa, lo sono stati fino a 80 anni fa, sotto la terribile e nefasta spinta dei nazionalismi.