Terremoto, 6 anni dall'inizio della sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso

Sono passati 6 anni dal 24 agosto 2016, quando un forte terremoto ha devastato Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, causando centinaia di vittime. Era solo l'inizio di una lunga sequenza sismica che avrebbe sconvolto un'ampia zona dell'Italia appenninica centrale.

terremoto italia 2016
Gli effetti del terremoto del 24 agosto 2016 si fanno sentire su un'ampia area dell'Appennino centrale italiano.

La notte tra il 23 ed il 24 agosto del 2016, esattamente sei anni fa, un terremoto di magnitudo momento 6.0 sconvolgeva una vasta area dell'Italia centrale, lungo l'Appennino, situata fra Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche. Alle 3:36 di notte, la forte scossa devastava i Comuni di Amatrice, Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Quella notte morirono 299 persone a causa dei crolli. Gravissimi i danni causati dal sisma in numerosi centri abitati.

Era l'inizio di una lunga sequenza sismica che l'INGV, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano, denominerà "sequenza di Amatrice-Norcia-Visso" e che viene indicata dai sismologi dell'INGV come una delle più importanti sequenze sismiche ad aver colpito il territorio nazionale in questo secolo.

24 agosto 2016, il terremoto torna a colpire l'Appennino centrale: centinaia i morti

Erano passati soltanto 7 anni dal terremoto del 6 aprile 2009 che aveva devastato L'Aquila e decine di altri comuni dell'Abruzzo, causando 294 vittime, e solo 21 anni dall'altro grande terremoto che ha sconvolto l'Appennino centrale, quello dell'Umbria-Marche dell'autunno 1997. L'Appennino italiano tornava ad essere sconvolto da nuovi potenti terremoti, in aree caratterizzate dalla presenza di antichi paesi con numerose opere architettoniche antichissime e fragili.

La gravità degli effetti del terremoto del 24 agosto fu evidente fin da subito. C'erano interi paesi praticamente rasi al suolo dal sisma. Fra questi, oltre ad Amatrice, il borgo di Pescara del Tronto, frazione di Arquata, cancellato per sempre. Il bilancio pesantissimo del sisma fu di 299 vittime: 237 ad Amatrice, 51 ad Arquata (quasi tutte nella frazione di Pescara) e 11 ad Accumoli.

In quei giorni si era al culmine della stagione turistica, i paesi dell'Appennino centrale tornavano ad essere abitati grazie alla presenza di turisti, visitatori, ma anche ex residenti tornati nelle seconde case per la stagione estiva.

Gli effetti del terremoto del 24 agosto

Nei comuni di Amatrice e Arquata del Tronto, nella notte del 24 agosto, venne raggiunta una intensità pari al X grado della scala macrosismica europea EMS, che equivale a un livello di distruzione quasi totale. L'intensità, diversa dalla magnitudo, non esprime la potenza del terremoto ma gli effetti locali ed è influenzata da molti fattori. Il panorama nel "cratere" del sisma era desolante: case rase al suolo, e purtroppo molte vittime.

La distruzione raggiunta nel comune di Amatrice e l'elevato numero di vittime registrato in questo centro, portarono a chiamare inizialmente il sisma del 24 agosto "il terremoto di Amatrice", ma molti altri centri, oltre ad Accumoli ed Arquata del Tronto, vennero gravemente danneggiati.

In una vastissima area, anche a decine di chilometri dall'epicentro del primo grande evento sismico del 24 agosto 2016, ci furono danni, lesioni, ancora oggi visibili a sei anni da quel terremoto.

I terremoti continuano anche dopo il 24 agosto: la sequenza sismica colpisce la Valnerina, i Monti Sibillini e l'Abruzzo

Dopo il 24 agosto 2016 si verificarono altri terremoti lungo l'Appennino centrale con nuovi danni e vittime. Si parlerà da quel momento di "terremoto del Centro Italia" e la sequenza sismica, denominata "Sequenza Amatrice-Visso-Norcia" durerà a lungo. Risultava ormai evidente che il fenomeno stava riguardando un'area vastissima, e che si "collegava" ai precedenti eventi del 2009 e 1997.

I terremoti del 26 ottobre 2016 tra la Valnerina ed i Monti Sibillini

Il 26 ottobre del 2016, a poco più di due mesi dal forte sisma del 24 agosto, due scosse con epicentro tra i Comuni di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera (Macerata), devastano un'area situata alcune decine di chilometri più a nord rispetto all'area colpita ad agosto, nell'Appennino umbro-marchigiano.

Il primo evento viene registrato alle 19.11, con magnitudo 5.4, mentre il secondo alle 21:18 con magnitudo 5.9. Si verificano crolli e gravi lesioni nei borghi di montagna. A Camerino un campanile si abbatte su una casa, ma per fortuna gli abitanti erano scappati alla prima scossa.

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Gli effetti del terremoto dell'ottobre 2016 a Visso.

Il sisma del 30 ottobre 2016: il più forte dal terremoto in Irpinia del 1980

Alle 7:40 del 30 ottobre 2016 viene registrata una scossa di magnitudo 6.5 con epicentro tra Norcia, Preci (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata). Si tratta del più forte terremoto avvenuto in Italia dal 1980, dall'evento che sconvolse l'Irpinia. Il sisma fa crollare la basilica di San Benedetto a Norcia, distrugge la frazione di Castelluccio di Norcia e danneggia ulteriormente le aree già colpite nei mesi precedenti.

Come era avvenuto anche per i precedenti terremoti, il sisma viene avvertito distintamente in tutta l'Italia centrale. Stavolta, vista la potenza ancora maggiore, il movimento tellurico viene avvertito in tutta Italia, fino in Austria e lungo la costa balcanica.

In questa occasione non ci sono vittime, ma l'area sconvolta dai danni diventa ancora più grande: ormai sono 131 i Comuni danneggiati, ed il cratere sismico comprende quattro regioni: Marche, Lazio, Umbria, Abruzzo. Gli sfollati sono decine di migliaia: è ormai evidente che si tratta di uno dei maggiori disastri della storia recente d'Italia.

La scossa del 30 ottobre, oltre ad avere effetti su città e paesi, ha anche effetti evidenti sui Monti Sibillini, con una enorme spaccatura sul monte Vettore, la montagna più alta dei Sibillini. Vengono osservati anche cambiamenti della portata del fiume Nera, uno dei maggiori corsi d'acqua dell'Appennino centrale, affluente del Tevere.

castelluccio di norcia
Il paese di Castelluccio di Norcia, nel cuore dei Monti Sibillini, viene devastato dal terremoto del 30 ottobre 2016.

18 gennaio 2017, nuovo terremoto: colpita nuovamente la provincia dell'Aquila

La sequenza sismica di Amatrice-Norcia-Visso continua nei mesi, con migliaia di eventi sismici minori, molti dei quali avvertiti nelle aree più vicine all'epicentro.

Poi, il 18 gennaio del 2017, quattro scosse fanno tremare nuovamente la terra in Abruzzo, in provincia dell'Aquila: la prima scossa avviene alle 10:25, con epicentro a Montereale, ed ha una magnitudo 5.1. La seconda di magnitudo 5.5 alle 11:14 con epicentro a Capitignano, la terza alle 11:25 di 5.4 con epicentro a Pizzoli, mentre la quarta ha una magnitudo 5.0, avviene alle 14:33 ed ha epicentro a Cagnano Amiterno.

Gli effetti di questi nuovi eventi sismici si sovrappongono a quelli dei precedenti terremoti, da quello del 2009 a quello di pochi mesi prima. Ci sono nuovamente danni e crolli, compreso quello del campanile della chiesa di Sant'Agostino a Amatrice.

Negli anni a seguire, e fino ad oggi, molti altri eventi sismici di minor magnitudo vengono registrati nell'area. L'ultimo evento che ha avuto una certa ripercussione sull'area è quello del 18 ottobre 2021, di magnitudo momento 3.7, nella provincia di Macerata.

La vastità dell'area colpita dai terremoti, gli effetti ed il numero di eventi sismici

Come dicevamo all'inizio di quest'articolo, quella iniziata alle 3:36 di notte del 24 agosto 2016 con il terremoto di Accumoli-Amatrice, di magnitudo 6.0, è una delle più importanti sequenze sismiche che ha colpito il territorio nazionale in questo secolo, secondo quanto riportato dall'INGV. La sequenza, detta “di Amatrice-Visso-Norcia”, ha coinvolto un’area di circa 8.000 km quadrati, 140 Comuni e circa 600.000 persone. Dal 24 agosto 2016 fino al 2021, la rete sismica nazionale dell’INGV ha registrato oltre 124.000 eventi nell'area.

Dal 24 agosto 2016 fino al 2021, la rete sismica nazionale dell’INGV ha registrato oltre 124.000 eventi sismici nell'area.

Le mappe pubblicate dall'INGV in questi anni permettono di avere una idea della vastità dell'area interessata dalla sequenza sismica: una enorme area dell'Italia centrale, posizionata lungo la catena montuosa degli Appennini, e che comprende le regioni Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria. Qui sotto la mappa degli eventi principali avvenuti tra il 2016 ed il 2017, navigabile a questo link.

ingv sequenza sismica 2016 2017 Italia centrale
Tutti gli eventi sismici di magnitudo ugualemaggiore di 2.5 localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nell'area dell'Italia Centrale interessata dalla sequenza sismica del 2016-2017 (dal 1 agosto 2016 al 31 agosto 2017). Fonte dati: http://cnt.rm.ingv.it/

La situazione oggi: la ricostruzione e lo spopolamento

Secondo quanto emerge dal Rapporto 2022 sulla ricostruzione post-sisma 2016 presentato pochi giorni fa dal commissario straordinario Giovanni Legnini, la ricostruzione nel centro Italia dopo i terremoti del 2016-2017 è entrata in una fase matura dopo il periodo di stop per la pandemia e dopo ritardi iniziali.

Negli ultimi due anni, si legge nel rapporto, la ricostruzione ha fatto registrare un avanzamento importante, con l’apertura di 10 mila cantieri dell’edilizia privata, ed un’accelerazione molto significativa degli interventi pubblici, con 365 opere terminate ed altre 315 oggi in fase di cantiere.

Alla fine di giugno del 2022 erano 22.700 le richieste di contributo per la ricostruzione privata post sisma 2016, per un totale 7,6 miliardi di euro. Delle quasi 23mila richieste, 14.234 sono state approvate, con 4,3 miliardi di contributi concessi. Si stima però che il totale degli edifici resi inagibili da questo lungo periodo di terremoti superi le 80 mila unità. Ci sono ancora oltre 8.000 persone che vivono nelle "casette" allestite dopo il sisma.

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Impalcature sulla basilica di San Benedetto a Norcia, distrutta dal terremoto del 30 ottobre 2016.

Il Rapporto fa il punto sullo stato di avanzamento della ricostruzione privata, di quella pubblica e della riparazione delle chiese e degli edifici di culto, proponendo per la prima volta anche un quadro completo del danno causato dal sisma di sei anni fa, pari nel complesso a 26,5 miliardi di euro, anche a livello dei singoli comuni. Amatrice è il comune con i maggiori danni, per oltre 1,3 miliardi di euro, seguita da Camerino con 1,2 miliardi di danni, e da Norcia, con 1,1 miliardi.

Sfiora i 30 miliardi di euro il danno economico causato dal sisma del 2016-2017, secondo l'ultimo Rapporto post-terremoto.

I cantieri privati completati sono 7.256, si legge nel rapporto, con la riconsegna alle famiglie di 16.520 singole unità immobiliari, il 92% di tipo residenziale e l'8% a carattere produttivo. I cantieri autorizzati oggi sono circa 7.000. "Anche gli interventi pubblici, nonostante le difficoltà generali, registrano passi avanti importanti", viene scritto sul documento e ribadito dal commissario, e ci sono centinaia di interventi su chiese e altri edifici antichi. Ci sono al momento diecimila cantieri di edilizia privata aperti.

Il problema dello spopolamento dell'Appennino

Da molto tempo le aree di montagna dell'Appennino centrale sono soggette a spopolamento, ma i terremoti degli ultimi anni hanno aggravato con forza questo processo. Il grido d'allarme dai tanti paesi, borghi, località di montagna colpite dal sisma, è che senza politiche mirate il numero di residenti calerà sempre più.