Dopo piogge e aria mite, spunta la svolta di Natale: ipotesi fredda con blocco scandinavo nel modello ECMWF

meteo si stanno rimescolando. Una depressione mediterranea provocherà maltempo attorno alla Vigilia, poi l’aria fredda proverà a irrompere proprio da Natale. E la neve?
È in piena azione la prevista perturbazione che pone fine al lungo anticiclone subtropicale che ha caratterizzato la prima metà di dicembre. Nell’odierna giornata consigliamo dunque di seguire il radar meteo per vedere la sua evoluzione.
La configurazione e le temperature sono più autunnali che da inverno, assente l’aria fredda, perciò concentriamo la nostra attenzione sulle previsioni per i prossimi giorni e sul medio termine, così da capire se ci sarà qualche svolta invernale verso Natale.
Situazione sinottica
A seguito della citata perturbazione, la pressione sull’Italia centro settentrionale risulterà da domani in graduale aumento. Si va instaurando infatti un blando campo di pressione alta e livellata di intervallo, mentre nel Mediterraneo meridionale resterà una residua circolazione depressionaria.
Ancora in questa fase le masse d’aria in gioco restano relativamente miti e umide. Per intravedere dell’aria potenzialmente più fredda dobbiamo spingere lo sguardo al medio termine lontano, ovvero oltre le 240 ore (10 giorni).
Mercoledì 17 migliora a ovest, piogge nei settori orientali
Mercoledì 17 dicembre 2025 migliora al nordovest dove si aprono anche alcune schiarite, permangono invece piogge residue irregolari al nordest. Le Alpi centro orientali vedranno ancora molte nubi e qualche pioggia a media bassa quota, con deboli nevicate oltre i 1300-1500 m. Piove debolmente e intermittente in Veneto appunto, e in Friuli Venezia Giulia nonché in Emilia Romagna.
Al centro, ampie schiarite in Sardegna settentrionale, irregolarmente nuvoloso da nubi medio alte in quella centro meridionale, nelle regioni peninsulari invece da nuvoloso a molto nuvoloso con diradamenti sulle coste e zone tirreniche. Piogge nelle zone interne, specie di Umbria e Marche, qualche piovasco anche nel Lazio
Al sud avremo un quadro molto variabile, con qualche pioggia in Campania e attorno a Napoli, scarsi fenomeni altrove.
Le temperature, specie dove sarà già passata la perturbazione, sono in aumento, al nord minime generalmente sopra zero, fra 4 e 6°C, massime sopra la media, anche sui 12-13°C. Al centro 6-8°C le minime, 16-18°C le massime, tepore a Roma dove alcuni quartieri sfiorano i 20°C. Al sud molte zone arrivano o superano i 20°C.
Giovedì e venerdì nebbioso al nord
Giovedì 18 e venerdì 19 dicembre le Alpi e l’Appennino settentrionale avranno una bella giornata dicembrina, la neve portata della perturbazione odierna imbiancherà il paesaggio, ma solo sulle Alpi. In Valpadana giornate grigie, nebbiose e inquinate con città attanagliate da aria malsana.

Al centro e Sardegna in genere belle giornata, con nubi in aumento da sud nella Sardegna meridionale, dove venerdì si avrà qualche debole pioggia. Per il resto giornate asciutte. Al sud, ampie zone soleggiate, altrettanto aumentano le nubi da sud, specie sulla Sicilia, al momento senza piogge degne di nota.
Le temperature sono in diminuzione nelle massime al nord ma solo per la nebbia e le inversioni, al centro sud stazionarie giovedì, in lieve flessione venerdì per la velatura.
Sabato peggiora al sud, domenica tocca al nord
Fine settimana con due diverse perturbazioni, una sabato che sfiora l’estremo sud e porta appunto piogge sulla Sicilia meridionale e in parte su Calabria Jonica, incerto invece l’effetto nel sud della Puglia e Basilicata. Sulle altre regioni, ancora nebbie anche persistenti o nubi basse al nord sulla pianura, bella giornata sulle Alpi e in Appennino, nuvolosità variabile sulle regioni centrali e nel resto del sud.
Le temperature non cambiano nella sostanza, a influire su lievi aumenti o opposte flessioni sarà solo la nuvolosità.
Ondulazione più marcata fra il 22 e la Vigilia di Natale
Gli scenari a 192–240 ore mostrano una aumento della dispersione fra i vari scenari, ma con due idee principali. Uno scenario dominante vede ancora flusso atlantico mite, con perturbazioni anche piuttosto attive, ma senza irruzioni fredde significative.

Come scenario minoritario compare invece una saccatura più profonda con ciclogenesi che potrebbe avvicinarsi all’Italia fra il 23 e il 24, portando maltempo anche diffuso su tutt’Italia e specie al Nord. La neve in questo scenario interesserebbe quote attorno a 1000-1200 m sulle Alpi, 1500-1700 m in Appennino.
Svolta fredda da Natale?
Gli scenari ECMWF restano molto incerti. La soluzione più probabile vede una situazione molto dinamica sull’Italia a Natale, con temperature in flessione ma non marcata.
Esiste una ipotesi minoritaria di formazione di blocco scandinavo con ingresso più freddo da nord o nord-est da Natale, che potrebbe aprire a un raffreddamento più invernale soprattutto al Nord. Al momento, benché presente nei run operativi, è una tendenza da monitorare, non una previsione consolidata.