Il meteorologo Luca Lombroso conferma: "precipitazioni in arrivo, una regione potrebbe vedere neve a quote basse"

Ancora anticiclone sull’Italia nel secondo fine settimana di dicembre, ma c’è la conferma del ritorno delle perturbazioni atlantiche. Tornano le piogge in molte regioni, la neve cadrà principalmente a quote medio alte ma c’è un’eccezione in una zona del nordovest. Sarà la svolta che porta il ritorno dell’inverno?

Questa mattina guardando alle osservazioni meteo si nota l’assenza di gelate significative nelle pianure del centro e del nord, le temperature minime delle principali stazioni si fermano a +2,+3°C. Solo nelle valli alpine il termometro scende a valori invernali, ad esempio a Dobbiaco (BZ) con -6°C. Malgrado questo, i radiosondaggi evidenziano lo zero termico a quote alte, addirittura a 3200-3400 m sulle Alpi.

Sembra una contraddizione, ma come noto lo zero termico si misura in libera atmosfera, mentre gli strati bassi del suolo come evidente sono afflitti da pesanti inversioni termiche.

Sono questi gli effetti del poderoso anticiclone euro-mediterraneo, da radar tutt’Italia è senza precipitazioni, le più vicine si trovano in Portogallo. Cambierà qualcosa nei prossimi giorni?

Situazione sinottica

Nel fine settimana continuerà a dominare su tutt’Italia un vasto anticiclone, la nostra penisola si troverà dentro un ampio massimo di 1025 hPa, esteso dalle coste atlantiche e dalle Azzorre fino al Mar Nero.

Gradualmente questo campo di alta pressione inizierà a cedere da ovest ad inizio settimana, a causa di un’ondulazione della corrente a getto che andrà strutturando una saccatura sull’Europa occidentale. Correnti meridionali interesseranno così l’Italia, con una perturbazione atlantica che si allungherà dal nordovest alle isole italiane.

Questo fronte riporterà le precipitazione, accompagnate però da masse d’aria piuttosto miti.

Non sembra al momento però una svolta vera verso il ritorno dell’inverno, a seguito del fronte la pressione aumenterà e non avremo un cambio di circolazione in grado di portare aria fredda.

Sabato e domenica con grigiori e smog

Sabato 13 dicembre sarà una giornata ben diversa dallo stesso giorno del 2001, caratterizzato dalla nota tormenta di Santa Lucia. Stabile in tutt’Italia, al nord con nebbie notturne, in dissolvimento nelle ore diurne, tanto sole e bellissima giornata sulle Alpi e Appennino settentrionale, dove la neve naturare è però scarsa. Bel tempo al centro, con qualche passaggio nuvoloso sulla Sardegna. Soleggiato anche al sud, con modesti annuvolamenti sulla Puglia.

Domenica 14 dicembre pochi cambiamenti: giornata splendida sulle Alpi, bel tempo anche lungo la catena appenninica; lo zero termico resta alto, sui 2800-3000 m, ma l’aria secca fa si che la neve si mantiene e di notte può anche gelare.

Al nord in pianura aumentano le nebbie, anche persistenti in alcune zone lungo il fiume Po. Al centro e al sud in larga parte soleggiato, anche se in Sardegna sarà più velato e verso sera nelle coste del cagliaritano potranno comparire deboli pioviggini.

Leggera flessione delle temperature domenica, ma i valori restano più novembrini che da dicembre, minime 0-4°C al nord, 2-6°C al centro, 6-8°C al sud, massime 8-10°C al nord, 13-16°C al centro, fino a 18°C al sud.

Lunedì e martedì tornano le precipitazioni

Lunedì 15 dicembre inizia con nebbia fitta in Valpadana ma ancora con buon soleggiato sulle Alpi e sull’Italia centro meridionale. Aumentano però le nubi in Sardegna e nel corso della giornata anche al nordovest e lungo tutto il versante tirrenico della penisola. Resta in buona parte sereno al nordest e coste adriatiche.

Eccol le precipitazioni cumulate nell'episodio perturbato di lunedì 15 e martedì 16 dicembre: secondo ECMWF in Liguria si potrebbero sfiorare o localmente superare i 100 mm complessivi.

Le prime piogge iniziano in Sardegna e quindi dal pomeriggio al nordovest e Liguria, premessa di estensione dei fenomeni martedì 16 dicembre. Questa sarà la giornata del ritorno di precipitazioni in molte regioni, specie al nordovest appunto, ma anche in parte del Veneto occidentale, in modo irregolare in Emilia Romagna. Piogge a tratti diffuse in Toscana e marginalmente Umbria, rovesci e anche temporali nel Lazio.

La perturbazione interesserà anche molte regioni del sud, soprattutto Campania, Calabria e Basilicata tirreniche, in parte la Sicilia. Sulla Sardegna variabilità perturbata con piovaschi intermittenti, simile la situazione nelle regioni adriatiche, mentre resta fuori dai fenomeni il nordest alpino.

Le temperature: a che quota nevicherà?

Questa perturbazione appunto è accompagnata da aria mediterranea, le temperature aumenteranno nelle minime specie al nord e al centro, al sud anche nelle massime, localmente anche a 20°C. Va da se che la quota neve sarà medio alta, specie in Appennino dove solo le cime più alte riceveranno la neve.

Queste sono le nevicate previste con la perturbazione in arrivo ad inizio della terza settimana di dicembre. In Appennino la neve riguarderà solo le cime più alte, nelle Alpi centrali le quote di media montagna, ma nel basso Piemonte potrebbe accumularsi aria fredda consentendo nevicate fino in media bassa collina.

Anche sulle Alpi centrali la neve cadrà a quote non basse, sopra ai 1300-1500 m. C’è però una eccezione dovuta a un parziale contributo di cold air damming, nelle Alpi occidentali e marittime. Nel basso Piemonte di conseguenza la neve temporaneamente scenderà a quote basse, 400-600 m. Esclusa invece la pianura.

È la svolta perturbata definitiva?

Dalle mappe attuali pare di no, la perturbazione di martedì sarà una scalfittura solo temporanea di una anomala situazione di blocco anticiclonico che riprenderà da metà settimana.

A parte marginalmente la Sicilia e la Sardegna, per qualche giorno interessate da una depressione originata dalla perturbazione in frontolisi, il resto dell’Italia non vedrà altre perturbazioni probabilmente fin verso il 21-22 dicembre. Arriverà poi la svolta natalizia magari con bianco Natale? Presto per dirlo, ne riparleremo.