Meteo: i giorni della merla. Cosa sono e il tempo previsto

Una vigorosa perturbazione segnerà il passaggio da gennaio a febbraio. Altra neve in arrivo su Alpi e Appennino. Siamo nei giorni per tradizione più freddi dell’anno, è vero? Ecco cosa dicono al proposito previsioni e climatologia.

Si narra che un tempo i merli fossero bianchi, poi un giorno di fine gennaio una merla si riparò dal gelo in un camino e ne usciì dopo tre giorni nera di fuliggine. Da allora i merli sono diventati neri.

Correnti zonali atlantiche ondulate stanno governando il tempo di questi giorni di fine gennaio. Una perturbazione piuttosto intensa transiterà associata a un ciclone alla mesoscala sulla penisola.

Malgrado ci troviamo nei giorni della merla, non avremo però aria fredda ed anzi nel corso della prossima settimana assisteremo a una risalita di aria subtropicale soprattutto al centro sud ed in quota. Prima del dettaglio previsionale ecco alcune curiosità sulla tradizione della Merla.

I giorni della merla

Sono varie le versioni della tradizione della merla e del grande freddo di fine gennaio. Una versione simpatica narra che un tempo i merli, Turdus merula, un tempo erano bianchi e che un tempo gennaio era il mese più corto, di 28 giorni, e gelido.

Una bellissima merla bianca fece scorta di cibo e si riparò nel suo nido per tutto il mese. Quando uscì, non trovando poi così freddo, si mise a cantare sbeffeggiando l’inverno.

Una bellissima merla bianca fece scorta di cibo e si riparò nel suo nido per tutto il mese. Quando uscì, non trovando poi così freddo, si mise a cantare sbeffeggiando l’inverno.

Gennaio si offese così tanto che chiese tre giorni a prestito a febbraio, scatenando il freddo con bufere neve e vento gelido impetuoso. La merla fu costretta a ripararsi in un camino e quando ne uscì era tutta nera dalla fuliggine. Da allora i merli sono neri e gennaio ha 31 giorni, mentre il mese più corto è diventato febbraio.

La climatologia non conferma la tradizione. Per la maggior parte della nostra penisola, da statistica i giorni più freddi dell’anno si verificano nella seconda decade di gennaio.

Sabato 30 gennaio, giornata di attesa

Tempo discreto nella prima parte di sabato 30 su molte zone della penisola, al nord dopo deboli gelate notturne la mattina lascia spazio a zone di sereno con banchi di nubi medio alte irregolari. Al pomeriggio aumentano le nubi soprattutto al nordovest, con prime piogge in Liguria, ma i venti di caduta e il richiamo caldo portano le massime a 11-12°C, localmente in Emilia Romagna 14-16°C. A sera piogge in estensione a quasi tutto il nord e neve fitta sulle Alpi.

Anche al centro giornata con ampie zone soleggiate, temperature diurne attorno 14-16°C con punte di 18°C in Sardegna. Prime piogge dal tardo pomeriggio sull’alta Toscana e temporali in estensione a sera.

Al sud prevalenza di cielo sereno, con nubi medio alte in transito, temperature dolci, al pomeriggio 16-18°C, con picchi fino a 20°C in Sicilia.

Domenica 31 gennaio di maltempo

Domenica 31 gennaio una fitta nevicata porta altri 20-40 cm su gran parte delle Alpi, soprattutto centro orientali. La neve cadrà oltre gli 800-1000 m, a tratti fino a 600 m. In pianura al nord pioggia diffusa, con rapido miglioramento su Val d’Aosta, Piemonte, parte di Lombardia e Liguria di ponente dove già in tarda mattina si aprono ampie schiarite. Pioggia battente invece su Emilia Romagna, con nevicate in Appennino emiliano oltre 1000 m, a fine evento fiocchi a 600 m, pioggia in pianura e neve in montagna anche in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

Al centro temporali e rovesci al mattino sulle regioni Tirreniche, Toscana e Lazio e al pomeriggio su quelle Adriatiche, da Marche ad Abruzzo e Molise, passando per l’Umbria. Nevicate in Appennino centrale oltre 1200 m circa. Instabile con rovesci e maestrale in rinforzo dal pomeriggio in Sardegna.

Al sud piogge e temporali da Campania a Calabria e parte di Basilicata occidentale, e anche sulla Sicilia soprattutto tirrenica, ma il fronte freddo attraversa tutta l’isola. Più riparata, con variabilità, la Puglia.

Temperature in aumento ovunque le minime, in calo le massime, ventoso sui mari in genere molto mossi o agitati, soprattutto Tirreno e Mediterraneo, con rotazione ciclonica della direzione.

Il tempo nei primi giorni di febbraio

Lunedì è già il primo febbraio, al nord netto miglioramento con giornata limpida ed ottima visibilità, capita di rado ma saranno da ammirare dalle città le montagne innevati, dal Po in particolare visuale dalle Alpi all’Appennino, aria più frizzante ma non freddo. Al centro ultimi rovesci con rapido miglioramento e venti secchi di tramontana, al sud ancora qualche temporale soprattutto fra Calabria e Sicilia Tirrenica, miglioramento dal pomeriggio.

Martedì 2 febbraio, Santa Candelora,se nevica o se plora dell'inverno siamo fora; ma se l'è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno “, sarà bel tempo con aria che ci ricorda che è ancora inverno al mattino, ma che si avvicina la primavera col forte sole pomeridiano. Mercoledì annuvolamenti e qualche pioggia a nordovest, variabile al centro sud.

Tornerà il freddo?

Molte ondate di freddo storiche del passato si sono verificate anche nel mese di febbraio, come nel 1929, 1956, 1991 e 2012.

Al momento tuttavia non ci sono in vista irruzioni di aria fredda. Per opposto, verso la fine della prossima settimana aria subtropicale affluirà verso il centro sud a causa dell’attivarsi di flussi da SW.

Dando un occhio alle mappe mensili ECMWF, ci sono però accenni a movimenti di aria fredda verso metà mese. Vedremo se si concretizzerà in un cambio di circolazione, seguiteci come sempre negli aggiornamenti.