Profondo ciclone dall'Africa: sarà una settimana di forte maltempo sull'Italia, rischio criticità

Fra martedì e mercoledì, con la risalita del vortice verso il Tirreno centrale, le condizioni meteorologiche peggioreranno su gran parte del Paese, con piogge, rovesci, temporali e venti forti, dalle regioni centrali fino al centro-nord.

La genesi di questa depressione è da ricondurre al richiamo di aria calda e umida sub-tropicale continentale dai quadranti meridionali, che dall’entroterra desertico algerino si espande sino al bacino centro-occidentale del Mediterraneo, muovendosi lungo il bordo orientale di una saccatura atlantica, ben alimentata dal getto polare, che nella prossima notte affonderà fino alle coste nord-Africane.

Massima attenzione nelle prossime ore per lo sviluppo di un profondo ciclone sull’entroterra libico-algerino, pronto a risalire in direzione della Sicilia nel corso della serata di domani, lunedì 15 maggio.

La genesi di questa depressione è da ricondurre al richiamo di aria calda e umida sub-tropicale continentale dai quadranti meridionali, che dall’entroterra desertico algerino si espande sino al bacino centro-occidentale del Mediterraneo, muovendosi lungo il bordo orientale di una saccatura atlantica, ben alimentata dal getto polare, che nella prossima notte affonderà fino alle coste nord-Africane (interagendo più a sud con la corrente a getto subtropicale).

Come si formano questi cicloni africani?

Il flusso meridionale geostrofico (i vento che soffiano oltre i 1500 metri di quota, dove la circolazione atmosferica non è influenzata dall’attrito della superficie terrestre), in sviluppo sul bordo orientale della saccatura atlantica, risalendo verso il Mediterraneo e impattando sulla catena montuosa dell’Atlante Telliano, tenderà ad invorticarsi, favorendo la formazione di una depressione orografica, pronta a chiudersi nei bassi strati, presentando un minimo barico sottovento all’Atlante che evolverà verso levante.

Questa circolazione depressionaria, una volta strutturatasi nella media troposfera, con dei massimi di vorticità positiva isolati dal flusso perturbato principale, tenderà a spostarsi verso levante, coinvolgendo dapprima la Tunisia, ed in seguito pure le coste della Libia, interessando di seguito la Sicilia, con il proprio sistema frontale, che sarà la causa di piogge diffuse e abbondanti, oltre che di un sensibile rinforzo della ventilazione sui mari italiani.

Possibile ciclogenesi esplosiva?

Secondo la simulazione effettuata da alcuni modelli la depressione domani potrebbe assumere le caratteristiche di una ciclogenesi rapida, con rapida perdita di pressione, seguendo quindi il modello del ciclone “Shapiro-Keyser”, che potrebbe causare un ulteriore rinforzo dei venti e del moto ondoso, con disagi di non poco conto.

Secondo l’analisi modellistica di GFS, il modello americano, e l’europeo ECMWF, nel corso della serata di domani il ciclone, dalla Tripolitania risalendo verso la Sicilia rischia di approfondirsi sensibilmente, tanto da raggiungere valori di pressione molto bassi nei pressi dell’Isola, fino a 989 hPa. Parliamo di dati barometrici che possiamo considerare “eccezionali” per la climatologia del mese di maggio, raramente raggiunti sul Mediterraneo in questo periodo dell’anno.

Il modello del ciclone “Shapiro-Keyser” è stato sviluppato alla fine degli anni 80, beneficiando dei dati resi disponibili dai satelliti meteorologici e dalle simulazioni del modello numerico. Questo modello concettuale prende il nome dagli autori dello studio che per primi lo presentarono (M. A. Shapiro e D. Keyser, 1990).

Gli autori hanno scoperto che per alcuni tipi di ciclogenesi extratropicale, i dati meteorologici sembravano non confermare il classico modello di ciclone norvegese, in cui la fase di maturità del ciclone si basa sul processo di occlusione, derivante dalla fusione del fronte freddo con quello caldo di un comune ciclone extratropicale.

Nei cicloni tipo “Shapiro-Keyser” si osserva una di frattura tra il fronte freddo e quello caldo, quindi in sostanza non esiste un vero e proprio fronte occluso. Tale caratteristica fa in modo che all’interno del minimo depressionario si isoli un nucleo caldo, nei bassi strati, a seguito del processo di warm seclusion, che tende a rinvigorire il ciclone e tutti i fenomeni ad esso associato.

Cosa ci aspetta nelle prossime ore?

Nonostante la grande incertezza riguardo l’esatta traiettoria del vortice, e la possibilità che lo stesso, a contatto con i rilievi dell’entroterra siciliano possa dividersi in due minimi (il cosiddetto split), uno sullo Ionio e l’altro sul Tirreno, gli esiti saranno importanti, con piogge a tratti abbondanti, soprattutto sul settore centro-occidentale della Sicilia, dove sarà elevato il rischio nubifragi fra trapanese e palermitano.

Ma bastano leggerissimi cambi di traiettoria, poco più ad est o ad ovest, per avere uno stravolgimento del quadro previsionale, sia in termini di precipitazioni attese, che di vento e mareggiate.

Ad esempio domani in Sicilia si rischia di vedere venti molto forti, di scirocco sulla costa orientale e meridionale, mentre dalla serata, non appena il minimo sarà risalito verso nord, sul basso Tirreno, venti molto forti dai quadranti occidentali, rischiano di spazzare l’isola, dal trapanese alle Eolie, con raffiche capaci di superare la soglia dei 90 km/h, causando non pochi disagi in regione.

Ecco perché nella giornata di domani sarà di fondamentale importanza seguire minuziosamente l’evoluzione del minimo attraverso la tecnica del nowcasting.

Il ciclone raggiungerà il Tirreno in settimana

Fra martedì e mercoledì, con la risalita del vortice verso il Tirreno centrale, le condizioni meteorologiche peggioreranno su gran parte del Paese, con piogge, rovesci, temporali e venti forti, dalle regioni centrali fino al centro-nord.

Sulle regioni del Nord le piogge diverranno anche forti, specie sull’Emila Romagna, dove la fenomenologia rischia di essere pure persistente. Dei temporali e rischio nubifragi anche su bassa Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Calabria tirrenica, accompagnati da venti anche forti di scirocco.

Da mercoledì il maltempo sarà ancora presente, soprattutto al centro-nord, con fenomeni stavolta più intensi sulle adriatiche e purtroppo ancora una volta sull’Emilia Romagna. In quest’ultima regione, già messa a dura prova dai recenti eventi alluvionali, le precipitazioni abbondanti attese in settimana rischiano di causare criticità di carattere idraulico e idrogeologico.