L’origine della Luna: un mistero ancora irrisolto

La Luna ha sempre generato nell’uomo un’attrazione particolare. È l’unico satellite naturale della Terra e ad oggi non siamo ancora in grado di spiegare la sua origine. Un nuovo studio della NASA potrebbe porre fine ai nostri dubbi.

Luna piena
Spettacolare immagine della Luna

La Luna è l’unico satellite naturale della Terra e il problema sulla sua origine è uno dei temi, a tutt’oggi, più studiati e ancora senza una risposta certa. Pare però che un nuovissimo studio svolto in collaborazione tra la NASA e l’università di Durham abbia trovato finalmente soluzione a questa domanda.

Innumerevoli le tesi formulate negli anni

Le teorie sulla formazione del nostro satellite sono molteplici: dalla teoria della fissione, ovvero che la Luna si sia staccata dalla Terra primordiale a causa di una elevata velocità di rotazione di quest’ultima; a quella della cattura, che vedrebbe l’origine della Luna in una zona differente dello spazio e che poi a causa di un lento avvicinamento del satellite al nostro pianeta sarebbe stata catturata dal campo gravitazionale terrestre.

Ad oggi però una delle teorie più accreditate è quella dell’impatto. Questa tesi, formulata da William Kenneth Hartmann nel 1974, nasce sulla base dei dati scientifici ottenuti dalle missioni Apollo. Hartmann formulò la teoria secondo cui la Luna si sarebbe formata in seguito all’impatto della prototerra con un corpo celeste di massa poco inferiore a quella di Marte, chiamato Theia, ad una velocità di circa 8 km/sec.

L’impatto avrebbe espulso dal mantello terrestre una grandissima quantità di materiale, che poi si sarebbe unita al ferro fuso del corpo celeste impattante, dando origine al nostro satellite nel giro di alcuni mesi o anni. In questo modo sarebbe giustificata anche la diversa, seppur simile, composizione della Luna rispetto alla Terra.

Una simulazione dai risvolti inaspettati

Proprio sulla base di questa teoria i due centri di ricerca hanno condotto assieme una simulazione che però ha portato a dei risultati inaspettati: la Luna potrebbe essersi formata immediatamente, o al più nel giro di poche ore, dopo lo scontro tra la Terra e Theia.

Questo nuovo scenario offre una spiegazione a numerosi dubbi sull’origine della Luna. Ad esempio gli scienziati sono in grado di studiare la composizione di un materiale in base alla sua firma isotopica, un indizio chimico su come e dove è stato creato un oggetto.

Dai campioni lunari che gli scienziati sono stati in grado di studiare in laboratorio sono emerse firme isotopiche molto simili tra le rocce della Luna e quelle della Terra. Questo sarebbe giustificato dal fatto che la maggior parte del materiale che compone la Luna provenisse originariamente dalla Terra.

Inoltre, sempre grazie a questa simulazione, si sono potute spiegare potenzialmente anche altre proprietà lunari, come ad esempio la sua orbita inclinata e la sua crosta sottile.

Ovviamente questo è solo un piccolo tassello nello studio del nostro satellite e per confermare questa teoria saranno necessari ulteriori studi e l’analisi di futuri campioni lunari, in modo da confrontare i dati della simulazione con quelli reali e verificare quindi l’attendibilità di queste nuove scoperte.

Tutto ciò, oltre ad ampliare le nostre conoscenze sulla Luna, ci aiuta anche a capire i motivi per cui il nostro pianeta oggi sia in grado di ospitare forme di vita, e siccome nel cosmo avvengono continuamente una miriade di collisioni, gli impatti sono una parte essenziale dell’evoluzione dei corpi planetari.

Più gli scienziati riusciranno ad analizzare e simulare queste collisioni e meglio riusciremo a capire come un pianeta potrebbe evolvere per diventare abitabile come la nostra Terra.