Terremoto nell'area dei Campi Flegrei: cos'è il bradisismo?

Il terremoto del 16 marzo 2022 ha causato apprensione nell'area di Pozzuoli e Napoli. Cosa sono i Campi Flegrei, e cos'è il bradisismo, fenomeno tipico di quest'area? Ecco alcune curiosità e link per approfondire.

solfatara pozzuoli
La Solfatara di Pozzuoli, vicino Napoli.

Alle 15:14 del 16 marzo 2022 è stato registrato, dalla Sala Operativa INGV di Napoli, un terremoto di magnitudo Md 3.5 con epicentro nell'area dei Campi Flegrei, vicino la solfatara, ad una profondità di circa 3 km. Il terremoto - informa l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - è stato nettamente risentito a Pozzuoli (Napoli), situata a circa 5 chilometri dall'epicentro, nei comuni limitrofi e nella città di Napoli, come mostra anche la mappa preliminare del risentimento sismico ottenuta dai questionari su web inviati al sito Hai sentito il terremoto? Le mappe preliminari del risentimento sismico mostrano una intensità che avrebbe raggiunto il IV grado nella scala Mercalli (MCS).

Stando a quanto riportato dall'agenzia stampa ANSA, la scossa è stata avvertita distintamente anche nel capoluogo partenopeo, in particolar modo ai piani alti degli edifici e da quartieri collinari come Vomero e Colli Aminei, ma anche dall'area limitrofa al lungomare. Non si registrano comunque danni a persone o cose.

Il più forte terremoto ai Campi Flegrei dal periodo 1984-1985

Per trovare un terremoto più forte di quello di oggi bisogna tornare indietro di più di 36 anni, al periodo 1984-1985, quando ci fu una grande crisi sismica nell'area flegrea. In quel periodo vennero registrate centinaia di scosse giornaliere con picchi di magnitudo intorno a 4: i terremoti degli anni '80 portarono all'abbandono di numerosi edifici lesionati.

Cosa sono i Campi Flegrei?

Tra i numerosi distretti vulcanici italiani ci sono i Campi Flegrei. Sono un campo vulcanico molto esteso (circa 200 km quadrati), nel quale sono avvenute numerose eruzioni vulcaniche nel corso di decine di migliaia di anni. Sono monitorati in modo costante, come il Vesuvio ed altri vulcani italiani. Da secoli non si registrano più eruzioni, e gli unici fenomeni evidenti sono le fumarole, piccoli terremoti ed oscillazioni del suolo (bradisismo).

Non si presentano come un unico cono vulcanico, ma come una vasta area in cui l'elemento più importante è una caldera di 12 chilometri di diametro - ben visibile dalle immagini satellitari, o dall'aereo - formatasi durante violente eruzioni avvenute alcune decine di migliaia di anni fa. Una caldera è una vasta depressione vulcanica che si forma per il collasso di una camera magmatica situata in profondità, svuotatasi a seguito di enormi eruzioni.

All'interno di quest'area, oggi densamente abitata, ci sono diverse evidenze dell'attività vulcanica passata. Una delle più recenti è il cono vulcanico del Monte Nuovo (eruzione avvenuta nel 1538). Attualmente quest'area vulcanica è caratterizzata da due fenomeni: le fumarole, presso la Solfatara, e i movimenti del suolo, che vengono definiti bradisismi.

I Campi Flegrei sono uno dei numerosi sistemi vulcanici attivi italiani, come il Vesuvio, l'Etna, lo Stromboli. In questo caso l'area vulcanica è caratterizzata da una caldera e da numerosi coni monogenici. L'area è densamente abitata. L'ultima eruzione risale al 1538.
campi flegrei napoli
L'area dei Campi Flegrei, in Campania: ricostruzione in 3D che mostra la vasta area di caldera.

Il bradisismo ai Campi Flegrei? Che cos'è?

Come dicevamo l’area flegrea è sede di una intensa attività fumarolica (presso La Solfatara, Pisciarelli), attività sismica e del fenomeno conosciuto come bradisismo. Questo è un lento e periodico sollevamento e abbassamento del suolo. Gli episodi più recenti di sollevamento - si può leggere nella pagina dedicata a questo complesso vulcanico sul sito INGV - sono stati quelli del 1969-72 e del 1982-84. In queste fasi molti abitanti dell’area, specialmente i residenti nel centro storico di Pozzuoli, sono stati costretti ad abbandonare le proprie case. Dal 2005 ad oggi è di nuovo in atto un lento sollevamento del suolo che in 17 anni ha raggiunto i 92 cm (quasi un metro!).

Questi sollevamenti e abbassamenti del livello del suolo avvengono da molto tempo, come testimoniano i segni lasciati da organismi marini (litodomi) sulle colonne del Tempio romano di Serapide a Pozzuoli, sommerso dall'acqua marina nelle fasi di subsidenza di questo settore della caldera dei Campi Flegrei.

Le cause del bradisismo

Pochi giorni fa, un team multidisciplinare di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha pubblicato uno studio sulla rivista ‘Journal of Geophysical Research: Solid Earth’ dell’AGU, nel quale si svela la dinamica dei serbatoi magmatici profondi all’origine del bradisismo. Sono state ricostruite le dinamiche delle due principali sorgenti magmatiche sottostanti la caldera dei Campi Flegrei, di fondamentale importanza anche per la valutazione della pericolosità vulcanica dell’area.

pozzuoli tempio
Il "macellum" detto anche Tempio di Serapide, a Pozzuoli, testimonia le oscillazioni del livello del suolo: sulle colonne del tempio ci sono infatti i segni lasciati da organismi marini.

Campi Flegrei, la situazione attuale

Negli ultimi anni presso l'area dei campi Flegrei i terremoti sono aumentati in numero. Nel mese di febbraio 2022, informa l'Osservatorio Vesuviano, nell'area dei Campi Flegrei sono stati registrati 246 terremoti con una Magnitudo massima 2.2±0.3. Di questi, 208 eventi (circa l'85% del totale) hanno avuto una magnitudo minore di 1.0, e solo 2 eventi (circa l'1%) hanno avuto una magnitudo maggiore o uguale a 2.0. Il sollevamento registrato alla stazione GPS di Rione Terra (RITE) a partire da novembre 2005 è' di circa 92 cm.

I Campi Flegrei si trovano da ormai dieci anni in un livello di allerta vulcanica di colore giallo, che comporta semplicemente un maggior monitoraggio da parte dei vulcanologi, ma non comporta nessun rischio immediato di eruzioni. L'area è monitorata costantemente da tempo, e sul sito dell'INGV dell'Osservatorio Vesuviano è possibile seguire l'andamento della sismicità in tempo reale nell'area dei Campi Flegrei e negli altri vulcani campani.

C'è da preoccuparsi?

Francesca Bianco, Direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, ha evidenziato: “L'attività vulcanica dei Campi Flegrei è costantemente monitorata dalle reti di monitoraggio dell'Osservatorio Vesuviano, in stretto contatto con il Dipartimento della Protezione Civile. I parametri geofisici e geochimici analizzati indicano il perdurare dei trend registrati nei mesi precedenti. Allo stato attuale non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine, fermo restando che una eventuale futura variazione dei parametri monitorati (sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo) può comportare una diversa evoluzione degli scenari di pericolosità".