Il borgo con i murales più belli d’Italia: un museo urbano nel cuore del Molise

Un piccolo borgo pieno di arte e colori: si trova in Molise il museo a cielo aperto dove ammirare tutti murales che sanno far volare la fantasia. Da scoprire e fotografare uno ad uno

Civitacampomarano - Molise
Veduta panoramica del borgo del Molise, in cima alla collina

Il minuscolo borgo del Molise, che conta solo trecento abitanti, è diventato a partire dal 2014 sempre più popolare grazie all'arte che colora i suoi edifici e i suoi vicoli.

Grazie ad un'idea di un'artista la cui famiglia è originaria proprio del borgo, il progetto iniziale che comprendeva solo un'opera, si è evoluto nel corso degli anni e al primo lavoro se ne sono aggiunti tanti altri, ma non solo.

L'iniziativa si è trasformata in un vero e proprio festival, il CVTà Street Fest, che richiama artisti da ogni regione e anche da altri paesi, ridando nuova vita al borgo che riposa tranquillo ai piedi di un imponente castello.



Il Castello Angioino

Su un'altura che costituisce il punto più alto del borgo, si erge un austero e massiccio castello medievale in ottimo stato di conservazione. Con le sue robuste torri cilindriche e il loggiato, è uno dei più belli di tutto il Molise, e si trova proprio nel borgo dei murales: Civitacampomarano, in provincia di Campobasso.

La fortezza, circondata da colline e calanchi che disegnano il paesaggio di questa zona, risale all'età Normanna, anche se è stata poi ampliata e rimodernata nel XV secolo, in epoca Angioina.

Una lunga scalinata di pietra conduce al castello che confina su tre lati con l'abitato del borgo, mentre il quarto lato si trova a strapiombo sulla valle circostante.

Borgo dei murales - Molise
Le imponenti torri cilindriche del castello Angioino


All'interno ci sono da visitare la bella terrazza panoramica con la Fontana Sannita adornata da figure antropomorfe. Si possono inoltre vedere il loggiato, i sotterranei e gli ambienti dei piani superiori, insieme ad una grande cisterna che raccoglieva acqua per tutto il paese.

Street art da scoprire

Si trova a Via Roma uno dei primi murales che hanno cambiato per sempre il volto di Civitacampomarano. È un'opera dell'artista Alice Pasquini, in arte AliCè, nipote di un abitante del borgo e autrice anche di altri lavori presenti a Civitacampomarano. A questa opera se ne sono aggiunte molte altre, sui muri e sulle porte delle case, firmate da artisti noti nel mondo della street art, come Uno, Biancoshock, Alex Senna e molti altri ancora.

Fiori che sbocciano da una breccia sulle pareti, aeroplanini di carta, immagini surreali sono solo alcuni dei murales da scoprire tra le vie di Civitacampomarano, sia nella parte vecchia che nella parte nuova del borgo.

Tra i più significativi c'è quello con la scritta “Il Molise esiste resiste”, che ricorda come l'arte possa dare un aiuto importante contro lo spopolamento e la marginalizzazione dei piccoli centri, non solo del Molise.

Ogni anno infatti, per una settimana, altri artisti arrivano per lavorare alle loro opere, così il patrimonio artistico del luogo non fa che crescere e anche il borgo rimane vitale. Anche i turisti possono intervenire in questa occasione, per vedere come nascono i murales.

Le altre bellezze del borgo

Oltre al castello e alla street art, a Civitacampomarano ci sono altre cose da fare e da vedere.

Questo è il borgo dove è nato Vincenzo Cuoco, giurista, storico e politico, autore un famoso saggio sulla rivoluzione napoletana del 1799. Oggi la sua casa è segnalata da una targa in una strada che porta il suo nome e che passa sotto all'arcata della torre dell'orologio, un'altra delle attrazioni del borgo. Un tempo la torre era il campanile di una chiesa, crollata ormai da più di un secolo.

Il Cimitero Napoleonico è un altro dei luoghi da visitare perché è uno dei pochi esempi di architettura napoleonica ancora presenti in Italia, inoltre offre una veduta insolita sul borgo.

Per finire, Civitacampomarano ha diverse chiese, tra cui ad esempio quella di Santa Maria delle Grazie, con un bel portale tardo-gotico. La chiesa tardoromanica di San Giorgio Martire si distingue invece per la forma irregolare e la posizione a strapiombo su un burrone profondo un centinaio di metri.