Il villaggio delle ceramiche colorate: tra vicoli d'arte e tradizione sulle colline marchigiane

Nel cuore dell’Italia centrale si trova un piccolo borgo che vanta una prestigiosa tradizione artigianale. Qui si è sviluppata un’arte antica che oggi colora il borgo stesso ma non solo, perché le opere che vengono realizzate dai maestri locali sono famose in tutta Italia

Appignano - Marche
Le dolci colline delle Marche coperte da girasoli in fiore

L’Italia è da sempre un paese dove la creatività è di casa e dove le più belle tradizioni trovano realizzazione in un artigianato di altissimo livello. Tanti sono i piccoli borghi dove le più diverse arti antiche si tramandano di generazione in generazione.

Una di queste è la lavorazione della ceramica, praticata dall’uomo da migliaia di anni e ancora adesso capace di stupire e di conquistare.

Se quelle realizzate in posti come Vietri, Caltagirone e Deruta sono giustamente celebri in tutto il mondo, le ceramiche del piccolo borgo in provincia di Macerata non sono inferiori né per fama né per qualità. Qui i maestri vasai hanno sviluppato un proprio stile e una propria estetica che rende uniche le ceramiche locali.

Il paese delle "cocce”

Una passeggiata nel centro storico del grazioso borgo medievale noto come il paese delle cocce è praticamente l’equivalente di una camminata in un museo a cielo aperto perché lungo i vicoli, sulle facciate degli edifici o sui balconi si possono ammirare sin da subito oggetti in ceramica, piastrelle dipinte a mano, lampade, vasi e quant’altro. Tutto qui racconta di un’arte che si pratica almeno da cinque secoli, secondo quanto racconta la storia locale.

A dare il via alla produzione artistica delle ceramiche nel borgo di Appignano sarebbe stato il vasaio Pasqualino Mariani da Caldarola, nel 1557. Sebbene la lavorazione della ceramica fosse qui già nota e praticata, si deve a questo artigiano il perfezionamento dei metodi di cottura e lavorazione dell'argilla locale.

Da allora in poi la tradizione si è radicata sempre di più nel borgo che può vantare diverse botteghe pienamente operative.

Ad Appignano i ceramisti vengono chiamati coccià, da cui il soprannome del borgo.

La produzione artigianale tra creatività e tradizione

La vastità, la varietà e la qualità delle ceramiche hanno conferito ad Appignano l’onore di essere inserito nel circuito nazionale delle Città della Ceramica.

Tradizionalmente qui si realizzano ciotole rustiche e oggetti di uso quotidiano dalle forme semplici e dai colori sobri, tra cui specialmente il verde, il marrone, il nero e un giallo chiaro.

Marche borghi
Campi e prati che circondano i piccoli borghi delle Marche

Sono tipiche di Appignano anche le così dette coccette, piccole stoviglie a cui si sono aggiunte campanelle e fischietti, e le brocche, che per lungo tempo hanno conservato una forma standard a cui negli ultimi decenni si sono aggiunte forme e dimensioni più varie e fantasiose.

Una di esse è la brocca d’oro, il premio che va ai vincitori di una bella tradizione locale, la corsa delle brocche, che celebra proprio l’arte dei maestri vasai.

Le altre bellezze del borgo

Oltre alle sue ceramiche, Appignano può offrire ai propri visitatori un affascinante e caratteristico centro storico che ha conservato la forma delle antiche mura medievali.

L'ingresso principale è quello di Porta Cavour, che si nota per la scultura che riproduce il simbolo dell'infinito, un omaggio a Giacomo Leopardi.


La chiesa principale è quella di San Giovanni Battista, costruita nel XVI secolo su uno dei torrioni della fortezza, mentre poco distante si trova Palazzo Benigni col Museo della Tessitura. A Piazza Umberto I, invece, si può vedere il settecentesco Palazzo Comunale, con il suo bel porticato, dove talvolta vengono allestite mostre d'arte.

Appena fuori dal centro si trova la coloratissima Fontana di Borgo XX Settembre, con le sue ceramiche smaltate che luccicano al sole, opera di diversi artisti che hanno voluto così omaggiare la tradizione artigianale del borgo. Naturalmente non poteva mancare un Museo dell’Arte Ceramica, che ospita anche opere di età romana.

Oltre alle ceramiche, ad Appignano si lavora anche il legno per cui passeggiando in centro o tra le colline che la circondano, sarà facile conoscere anche questa seconda tradizione artigianale, non meno importante della prima.