La mitologia delle costellazioni: il mostro marino Cetus

Nel nostro viaggio nella mitologia delle costellazioni ci occupiamo del Cetus. E’ un animale marino feroce e dall’aspetto mostruoso, enormi fauci, zampe da animale, corpo da pesce e coda da serpente marino, che riveste un ruolo importante nel mito della principessa Andromeda.

Cetus
Rappresentazione della costellazione del Cetus tratta dall'Atlas di Flamsteed. Il mostro marino ha terribili fauci, zampe da animale terrestre, corpo da pesce coperto di squame e coda da serpente marino.

Il Cetus è l'ultimo personaggio da conoscere prima di raccontare per intero il mito della principessa Andromeda. Dopo esserci occupati del re d'Etiopia Cefeo e della sua regina Cassiopea, dell’eroe Perseo e del suo cavallo alato Pegaso, rimane solo il Cetus per completare la scenografia del mito di Andromeda.

Il Cetus nella mitologia

Nell’antichità era risaputo come il mare fosse popolato di mostri marini, creature mitologiche molto temute dai marinai. Ma tra tutte le tipologie di mostri marini, noi siamo interessati al “Cetus”, un terribile mostro dall’aspetto ibrido, con enormi fauci, zampe anteriori da animale terrestre, corpo di pesce coperto da squame e coda da serpente marino.

Il Cetus è l’ultimo personaggio di cui ci occupiamo, prima di passare al racconto del mito di Andromeda. Infatti, dopo aver parlato di Cefeo re d’Etiopia e della consorte la regina Cassiopea, dell’eroe Perseo e del suo cavallo alato Pegaso, rimane appunto il terribile Cetus per completare la lista di personaggi da conoscere prima di parlare di Andromeda.

Il Cetus era temuto non solo dai marinai ma anche dalla popolazione in quanto questo mostro era in grado di uscire dal mare e portare distruzione alle popolazioni della costa, divorando uomini e distruggendo le colture.

Ed è proprio il Cetus che Poseidone, dio del mare, su incarico delle dee dell’Olimpo, inviò a razziare le coste del regno di Etiopia. L’invio del Cetus era una specifica punizione per la vanità della regina Cassiopea, che aveva vantato la sua bellezza essere addirittura superiore a quella delle ninfe Nereidi.

Disperato e impotente davanti a tanta distruzione, Cefeo aveva consultato un oracolo dal quale aveva saputo che per porre fine alle razzie del mostro era necessario sacrificargli la figlia Andromeda.

Il Cetus in astronomia

Il Cetus è un’antica costellazione, posizionata vicino alle costellazioni relative all’acqua, come l’Acquario, i Pesci ed Eridano.

E’ una tra le costellazioni più estese del cielo australe, ma visibile parzialmente anche dall’emisfero boreale.

Cetus
Costellazione del Cetus. Le stelle più brillanti qui riportate in figura sono indicate con le lettere dell'alfabeto greco. Per le più brillanti esiste anche il nome arabo.

Essa è composta di numerose stelle variabili, cioè stelle la cui luminosità varia nel tempo. Due stelle variabili in particolare sono molto famose poiché sono il prototipo di due importanti classi di stelle variabili. Una è Mira Ceti, una stella pulsante, le cui dimensioni e di conseguenza la luminosità oscillano periodicamente nel tempo con un periodo di 332 giorni. Queste variazioni di luminosità sono anche visibili ad occhio nudo.

Altra stella è la UV Ceti, prototipo delle stelle a flare.

I flare o brillamenti in italiano sono esplosioni più o meno energetiche che avvengono nell’atmosfera della stella e che liberano grandi quantità di energia.

Si tratta dello stesso fenomeno dei brillamenti solari che quando sono molto energetici possono innescare sulla Terra tempeste geomagnetiche.

La costellazione ospita anche stelle con pianeti come la stella HD11506 con un pianeta di tipo gioviano e la HD11964 che ospita una SuperTerra.

La visibilità del Cetus

La costellazione di Cetus è ben visibile dagli osservatori dell’emisfero australe, ma anche ben visibile alle basse latitudini dell’emisfero boreale nel periodo che va da Settembre a Gennaio.

Cetus
Schermata del cielo notturno tratta da Stellarium. L'ellisse tratteggiata indica la posizione della costellazione del Cetus meglio visibile durante l'autunno dall'emisfero boreale. Credit: Fabien and Guillaume Chereau.

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