6 aprile, 14 anni fa il terremoto sconvolgeva L'Aquila e l'Abruzzo

Il 6 aprile del 2009 un forte terremoto sconvolgeva l'Abruzzo, in particolare la provincia de L'Aquila, causando oltre trecento vittime. Negli anni a seguire nuovi forti terremoti hanno sconvolto l'Italia. Oggi, il ricordo.

terremoto l'aquila
Il 6 aprile del 2009 un forte terremoto sconvolge L'Aquila, in Abruzzo.

Il 6 aprile di questo 2023 ricorre il 14° anniversario del terremoto che sconvolse l'Abruzzo, causando gravissimi danni a L'Aquila e in decine di altri centri. Erano le 3 e 32 di notte del 6 aprile 2009 quando si verificò un terremoto di magnitudo momento Mw 6.3 con epicentro a pochi chilometri da L'Aquila. L'ipocentro venne localizzato a 8 km di profondità.

Il sisma causò gravissimi danni agli edifici della città e in altre decine di centri abitati più piccoli situati lungo la valle del fiume Aterno. Ci furono molti crolli, che sorpresero nel sonno tante persone. Il bilancio fu di 309 morti, migliaia di feriti e almeno settantamila sfollati.

Il terremoto de L'Aquila del 6 aprile 2009: ci furono 309 morti, migliaia di feriti e almeno settantamila sfollati.

Il terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo

Quel 6 aprile 2009 erano passati pochi anni dal terremoto di San Giuliano di Puglia (2002), nel quale avevano perso la vita 27 bambini e una insegnante a causa del crollo di una scuola, ed erano passati quasi dodici anni da quello in Umbria e Marche del 1997. Quelli erano stati gli ultimi eventi sismici con vittime e gravi danni. Ora, l'Italia tornava ad affrontare il problema della pericolosità sismica del suo territorio e della vulnerabilità dei suoi edifici.

Gravi danni in Abruzzo, nella provincia de L'Aquila

La mattina del 6 aprile le notizie dalla zona del sisma arrivavano poco a poco, ma con il passare delle ore si capiva che quella de L'Aquila era stata una catastrofe senza precedenti nella storia recente della città. L'ultimo terremoto devastante era avvenuto infatti nel 1703.

Ad essere colpiti non furono solo i vecchi edifici del centro storico, dove il danneggiamento fu enorme, ma anche molti edifici di più recente costruzione. Alcuni collassarono, come la Casa dello Studente o il condominio di Via Campo di Fossa, dove ci furono molte vittime.

In alcune zone della Piana dell'Aterno ci furono fenomeni di amplificazione delle onde sismiche, come accaduto ad esempio ad Onna, dove l'intensità raggiunse il grado 9,5 nella scala Mercalli MCS, equivalente a una distruzione quasi totale. L'amplificazione fu dovuta a una serie di fattori, come la natura dei sedimenti fluviali su cui poggia il centro abitato.

Il sisma del 6 aprile avvertito in mezza Italia

Il terremoto nella notte del 6 aprile venne avvertito distintamente in mezza Italia. Nell'Italia centrale la scossa buttò giù dal letto moltissime persone. A poche decine di chilometri dall'epicentro crollarono armadi e librerie, creando panico nelle case, nelle grandi città come Roma ci furono anche delle lesioni ad edifici e siti archeologici. Molto spavento anche in tante altre città, da Ancona a Perugia, fino a Napoli. Ma fu l'Abruzzo ad essere colpito al cuore.

Nuovi terremoti negli anni a seguire nell'Italia centrale

Purtroppo negli anni a seguire nuovi terremoti hanno nuovamente sconvolto l'area dell'Italia centrale lungo l'Appennino. Ricordiamo il sisma del 24 agosto 2016 che sconvolse l'area di Amatrice, seguito poi dagli eventi sismici dell'ottobre 2016 e del gennaio 2017 che hanno colpito un'ampia area tra Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio.

Questi nuovi eventi hanno causato nuove distruzioni e la morte di centinaia di persone. L'Italia è un paese sismico, e l'unica arma che abbiamo è prepararci ai nuovi eventi che prima o poi si verificheranno mettendo in sicurezza gli edifici con metodi antisismici.

Le iniziative nel 14° anniversario del sisma

In occasione del XIV anniversario del sisma 2009, la città dell’Aquila invita tutti alle celebrazioni legate alla ricorrenza del 6 aprile. Nella notte tra il 5 e il 6 aprile ci sarà una fiaccolata in memoria delle vittime del sisma, e sono tutti invitati ad illuminare le finestre e i balconi con il cellulare o una candela