Allarme Copernicus: questa primavera fiumi europei ai minimi dal 1992, Spagna unica eccezione per le piogge record

La primavera del 2025 ha segnato un record sorprendente per i fiumi europei a causa di condizioni meteorologiche anomale. Tuttavia, per la Penisola Iberica e alcune aree del Mediterraneo si è verificato il contrario.

Nelle ultime settimane, diversi paesi europei hanno dovuto affrontare una grave siccità, con fiumi che hanno registrato portate estremamente basse.

Nel corso della primavera climatologica del 2025 (marzo-maggio), numerosi fiumi d’Europa hanno registrato le portate più basse da quando sono iniziate le rilevazioni del Sistema Europeo di Allerta sulle Piene EFAS (European Flood Awareness System), nel 1992, secondo il Bollettino Climatico di maggio del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus.

Le cause: il blocco anticiclonico, l’assenza di piogge e le alte temperature

La principale causa della riduzione della portata dei corsi fluviali è stata la mancanza di precipitazioni nell’Europa centrale e settentrionale.

Durante la primavera, il blocco anticiclonico è stato protagonista alle alte latitudini, impedendo l’ingresso delle perturbazioni atlantiche verso l’Europa centrale. Gran parte del continente ha registrato piogge ben al di sotto dei valori medi, con conseguente riduzione del rifornimento di fiumi e falde acquifere.

Con una situazione anticiclonica, il cielo si mantiene più sereno e le temperature aumentano. Ciò favorisce l’evaporazione dell’acqua dal suolo e dai corsi fluviali, incrementando ulteriormente il calo delle portate. Inoltre, la scarsa accumulazione di neve durante l’inverno ha ridotto il consueto scioglimento primaverile.

Nella primavera del 2025, la persistenza del blocco anticiclonico per diverse settimane ha favorito il passaggio da una siccità meteorologica —caratterizzata dalla scarsità di piogge— a una siccità idrologica, con impatti diretti sulle portate dei fiumi e sulle risorse idriche.

I blocchi anticiclonici sono spesso molto persistenti, restando su una regione per giorni o settimane. Agiscono come una barriera atmosferica, deviando o bloccando il normale passaggio delle perturbazioni.

Secondo diverse ricerche recenti, il riscaldamento globale potrebbe intensificare questi blocchi atmosferici, aumentandone la frequenza, la durata e l’impatto sui sistemi climatici regionali.

Spagna, Portogallo, Francia: le grandi eccezioni

Mentre l’Europa centrale era sotto l’influsso del blocco, nel sud-ovest del continente (Spagna, Portogallo, sud della Francia) si viveva una situazione molto diversa, con continue irruzioni di perturbazioni atlantiche e sacche di aria fredda.

Il gruppo sud-occidentale europeo, di cui fa parte anche AEMET, ha nominato 6 perturbazioni di grande impatto nei mesi di marzo e aprile. Tutte hanno lasciato piogge molto abbondanti nella Penisola Iberica, facendo sì che la primavera fosse classificata come "estremamente piovosa" in Spagna.

Secondo Copernicus, anche nel mese di maggio la situazione è proseguita, e alcune regioni del bacino mediterraneo hanno registrato precipitazioni molto superiori alla media.

Di conseguenza, la situazione delle portate fluviali in quest’area è stata molto diversa da quella dell’Europa centrale, anche perché in queste zone è nevicato abbondantemente: si segnalano fino a 3 metri di neve accumulata in Sierra Nevada o nel Sistema Iberico. Ciò ha causato un significativo aumento delle portate e un’impennata del volume di acqua immagazzinata in Spagna.

Il fiume Manzanares ha moltiplicato per quindici la sua portata abituale nel marzo del 2025 attraversando Madrid.

Uno scenario che ha fatto rifiorire i corsi d’acqua, le lagune, i bacini e le altre risorse idriche. Le portate dell’Ebro, del Segura o del Júcar, tra gli altri, sono state superiori alla media stagionale nei mesi di marzo e aprile.

    Gli ecosistemi idrici e naturali hanno vissuto nella primavera del 2025 il loro momento più florido da decenni, con fiumi rigogliosi, paesaggi pieni di vita, colore e biodiversità come non si vedeva da anni. Le abbondanti piogge e le temperature miti – fino a fine maggio – hanno favorito la biodiversità e il recupero di lagune come quelle di Doñana.