Cosa si sa sul misterioso iceberg nero apparso nel mare del Labrador?
Un pescatore ha immortalato in foto un iceberg completamente nero che galleggiava tra i banchi di ghiaccio bianchi del Mare del Labrador. Qual è la possibile origine di questo colore così particolare?

Un pescatore ha ripreso una scena tanto insolita quanto impressionante: un iceberg completamente nero, solitario tra i ghiacci bianchi dell’Atlantico settentrionale. Il suo video è diventato virale e sono sorte molte domande: com’è possibile che il ghiaccio diventi così scuro?
Il fenomeno è stato osservato a metà maggio da Hallur Antoniussen, un pescatore che si trovava a bordo del peschereccio Saputi. Alla vista del gigantesco blocco scuro che incrociava la sua rotta, non ha esitato a filmarlo e condividere le immagini sui social.
“Non somiglia a nessun iceberg che abbia mai visto”, ha raccontato poi in un’intervista alla radio canadese. “Non è solo completamente nero, ma ha anche una forma insolita, simile a un diamante”.

Per quanto possa sembrare incredibile, gli iceberg possono assumere una vasta gamma di colori. Il tipico bianco che conosciamo è in realtà una sorta di illusione ottica: è dovuto alle minuscole bolle d’aria intrappolate nel ghiaccio, che disperdono la luce in tutte le direzioni.
Ma quando il ghiaccio diventa più denso — ad esempio dopo migliaia di anni di pressione glaciale — quelle bolle scompaiono, la luce penetra più in profondità e si riflettono solo alcune lunghezze d’onda. Per questo i ghiacci più antichi appaiono spesso con tonalità bluastre.
Altri colori, come il verde o addirittura il nero, compaiono quando il ghiaccio si mescola con materiali estranei. In Antartide, ad esempio, sono stati documentati iceberg verdi dovuti alla presenza di ossidi di ferro: pigmenti giallastri che, combinati con il ghiaccio blu, generano quella tonalità inusuale.
Il curioso caso dell’iceberg nero
Ma il caso dell’iceberg nero osservato da Antoniussen solleva ulteriori interrogativi. Cosa lo ha colorato in quel modo? Secondo quanto spiegato alla CBC dal glaciologo Lev Tarasov, della Memorial University of Canada, una possibilità è che l’iceberg si sia formato da un ghiacciaio che, nel suo lento avanzare verso il mare, ha trascinato con sé sedimenti scuri.
Durante il movimento, il ghiacciaio ha inglobato rocce, terra e minerali che, compattandosi col ghiaccio, lo hanno colorato di grigio o nero.

Un’ipotesi più straordinaria — sebbene non impossibile — è che il ghiaccio abbia inglobato ceneri vulcaniche o persino residui di un antico meteorite. In tutti i casi, il colore scuro indicherebbe che l’iceberg è molto antico: potrebbe essersi formato migliaia o addirittura decine di migliaia di anni fa.
Non è la prima volta che un iceberg fuori dal comune attira l’attenzione. Nel 1985, una spedizione nel mare di Weddell, in Antartide, documentò un iceberg di un verde intenso, la cui composizione fu studiata per anni. I ricercatori dell’Istituto Alfred Wegener scoprirono che il suo colore era dovuto a una combinazione di ferro ferroso — proveniente dal fondale marino — e ghiaccio glaciale estremamente puro.
Quell’osservazione aprì nuovi interrogativi su come gli iceberg possano trasportare minerali dal continente all’oceano, influenzando persino gli ecosistemi marini. Sebbene diversi nell’aspetto, questi ritrovamenti dimostrano che la tavolozza di colori dei ghiacci polari è più ampia — e scientificamente interessante — di quanto si pensi.
Di certo, questo raro visitatore del mare del Labrador rimane per ora un mistero galleggiante. Per comprenderne con certezza l’origine, sarebbe necessario studiarlo da vicino prima che si sciolga. Ma in un oceano così vasto e in continuo mutamento, quell’occasione potrebbe essere già sfumata.