Italia paese di frane e alluvioni, ma è a rischio la Carta Geologica

La frana di Ischia del 26 novembre 2022 torna a far emergere la fragilità del territorio dell'Italia ma nel paese con più rischi geologici d'Europa la Carta Geologica resta incompiuta, ed è a rischio il suo completamento nel futuro.

carta geologica
Le carte geologiche sono strumenti indispensabili per conoscere le pericolosità geologiche del territorio, e sono il frutto del rilevamento sul campo da parte dei geologi.

Nell'Italia dei rischi geologici, un paese dove è alta la probabilità di terremoti, frane, inondazioni (lo abbiamo visto nuovamente con il disastro di Ischia del 26 novembre), e con numerose aree soggette a rischio vulcanico, non si riesce a completare la mappatura geologica del paese.

La mappatura geologica dell'Italia nell'ambito del progetto CARG (CARtografia Geologica) ha avuto origine alla fine degli anni ‘80, e prevede la realizzazione della cartografia geologica e geotematica alla scala 1:50.000, da un rilevamento effettuato in scala 1:10.000 e, in alcuni casi, anche di maggior dettaglio in collaborazione con le Regioni, Province Autonome, Università, CNR e altri enti di ricerca.

La mappatura è andata avanti finora con una gran lentezza per la mancanza - per molti anni - di investimenti, e dopo 40 anni è ancora lontano il traguardo del 100% di copertura

A rischio il completamento della Carta Geologica d'Italia, in un paese pieno di rischi geologici

A metà novembre l'ISPRA, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha diffuso un comunicato stampa nel quale si denunciava che, per assenza di nuovi finanziamenti, il completamento della Carta Geologica d’Italia è a rischio, e con essa la conoscenza del suolo e del sottosuolo nazionale, indispensabile per riuscire a contenere i disastri, mettere in sicurezza i territori e procedere ad un’idonea pianificazione urbanistica.

Ogni singolo foglio del CARG, realizzato dall’ISPRA in collaborazione con le Regioni, le Province autonome, le Università e il CNR, contiene la possibilità di ricavare informazioni oggi più che mai preziose relativamente all’individuazione delle risorse idriche ed energetiche a quelle minerarie, dalla descrizione delle aree più idonee allo stoccaggio delle scorie radioattive o alla progettazione di infrastrutture sicure.

Questa conoscenza è al momento solo parziale: per completare il lavoro mancano ancora 300 fogli geologici e quasi tutti i fogli geotematici.

Per completare il lavoro mancano ancora 300 fogli geologici e quasi tutti i fogli geotematici.

A lanciare l’allarme sul gap conoscitivo nazionale l’ISPRA nell’ambito dell’incontro "La memoria del territorio a garanzia del futuro: il Progetto CARG" organizzato il 14 novembre scorso a Roma. In questi anni lo studio, le sperimentazioni, il confronto tra i vari esperti, la crescita culturale dal punto di vista della conoscenza geologica del nostro territorio, hanno reso la cartografia del progetto CARG indispensabile al raggiungimento degli obiettivi finalizzati ad uno sviluppo sostenibile, temi al centro dell’agenda della COP27, conclusasi pochi giorni fa a Sharm El-Sheikh.

Quella a rischio, quindi, avverte l'ISPRA, non è una semplice carta colorata, ma un’importante infrastruttura di ricerca strategica per l'Italia, che oggi rappresenta lo strumento più completo per leggere il passato e il presente del nostro territorio.

La storia del Progetto CARG

Avviato alla fine degli anni ottanta, il Progetto CARG, che prevede la realizzazione di 636 fogli geologici e geotematici alla scala 1:50.000 che compongono l’intero territorio nazionale, è stato finanziato con una certa regolarità fino al 2000 e sono stati realizzati ed informatizzati 281 Fogli geologici (circa il 45% della copertura totale), 30 Fogli geotematici e 6 Fogli di geologia della piattaforma continentale adriatica alla scala 1:250.000.

Dopo un lungo periodo di assenza di finanziamenti, durato circa 20 anni, grazie alle risorse economiche rese disponibili dalle tre ultime Leggi di Bilancio, è stato possibile avviare tra il 2020 e il 2022 altri 67 fogli geologici e 6 Fogli geotematici.

Grazie alle risorse stanziate, si è potuto provvedere inoltre al potenziamento del numero del personale specialistico del Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia di ulteriori unità, tra geologi rilevatori, biostratigrafi, geomorfologi, cartografi, informatici a supporto delle attività scientifiche previste per la realizzazione del Progetto e alla realizzazione diretta da parte del personale del Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia. Con le risorse destinate all’annualità 2022 si esaurirà il finanziamento dedicato al Progetto CARG.

Consultare le carte: dove?

Al momento l'unico modo per consultare le carte geologiche del CARG già terminate è acquistandole presso l'ISPRA o consultando la Biblioteca dell'Istituto Superiore. Non è ancora possibile consultarle online in modo gratuito come avviene invece da anni in altri Paesi europei.

Banca dati geologica

Punta di eccellenza del Progetto CARG è la Banca Dati, dalla quale è possibile consultare ed elaborare informazioni sugli elementi che compongono la carta geologica e geotematica, con un maggiore dettaglio, con dati geologici indispensabili per una corretta pianificazione e gestione del territorio e, più in particolare, per la prevenzione, la riduzione e la mitigazione del rischio idrogeologico.