Gli anni più caldi di sempre

L’anno 2018 in Italia è risultato il più caldo da quando esistono i rilevamenti. Globalmente il 2018 è stato il quarto di una serie di anni consecutivi eccezionalmente caldi. I dettagli.

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Anche il 2018 ha fatto registrare temperature record: sono questi gli anni più caldi.

Il riscaldamento globale è inequivocabile, ed è estremamente probabile che la maggior parte del riscaldamento sia dovuto alle attività umane. Così recita la frase chiave dell’ultimo Rapporto di Valutazione IPCC. Se qualcuno ancora ne dubitava, giungono ulteriori conferme dall’Italia, dall’Europa e sul pianeta. Certo, serve agire, ma per agire bisogna conoscere cosa succede e formulare scenari di cosa succederà. Proprio a questo servono i dati osservativi, che qua ora presentiamo ringraziando gli enti che continuano questo meticoloso e fondamentale lavoro.

Il 2018 in Italia: l’anno più caldo

Era nell’aria, ma ora giunge la conferma ufficiale. Il 2018 è stato l’anno più caldo dal 1800 ad oggi per l’Italia. A comunicarlo è il Consiglio Nazionale delle Ricerche che gestisce la banca dati di climatologia storica nazionale. Sotto il coordinamento del dott.Michele Brunetti del CNR ISAC e grazie ai dati forniti dagli osservatori storici, è così noto il clima dell’Italia degli ultimi 200 anni.

Nel dettaglio, l’anomalia di temperatura media rispetto al periodo di riferimento (il CNR usa il 1971-2000) è di +1.58°C. Il precedente record del 2015 (+1.44°C). Tutti i mesi sono stati più caldi della media, ad eccezione di febbraio, inferiore alla media e in parte marzo, in media rispetto alla climatologia. Tutti gli altri mesi del 2018 sono stati più caldi della media e, fattore ancora più significativo, nove di essi di oltre 1°C rispetto alla climatologia di riferimento.

Particolarmente eccezionali sono stati i mesi di gennaio (il secondo gennaio più caldo dal 1800 ad oggi con una anomalia di +2.37°C rispetto alla media) e aprile (il più caldo di sempre, con un’anomalia di +3.50°C rispetto alla media). Il CNR fa presente che l’anomalia del 2018, se presa in esame singolarmente, non permette di trarre conclusioni relativamente alle tendenze in atto; tuttavia, se vista nel contesto degli ultimi 220 anni di storia climatica dell’Italia, è l’ennesima conferma del fatto che siamo in presenza di un cambiamento climatico importante per il nostro paese. Peraltro, fra i 30 anni più caldi dal 1800 ad oggi 25 sono successivi al 1990.

Gli ultimi 4 anni sono i più caldi di sempre

Il CNR sottolinea che l’eccezionalità non ha interessato solo l’Italia, il 2018 infatti è risultato il più caldo anche per Francia, Svizzera, Germania e Austria. Globalmente, secondo il servizio Copernicus Climate Change Service (C3S) il 2018 è stato il quarto più caldo e fa parte di una serie di anni eccezionalmente caldi.

Copernicus è un programma di osservazione della Terra dell'Unione Europea e del Centro Europeo per le Previsioni meteorologiche a medio Termine (ECMWF). I dati Copernicus sono in linea con le proiezioni del WMO e dicono che la temperatura media globale è stata di 14,8°C, superiore di 0.4°C rispetto al periodo 1981-2010 e appena di 0,2°C inferiore a quella del 2016, l'anno più caldo mai registrato. Il dato più significativo però riguarda gli ultimi quattro anni che sono stati i più caldi mai registrati, tanto che la temperatura media degli ultimi anni è già di 1,1°C superiore alla media preindustriale, quindi vicina alla soglia più prudenziale di 1.5°C prevista dall’Accordo di Parigi sul Clima e ripresa dall’IPCC nell’apposito special report.

Global warming, una sfida per le giovani generazioni

Secondo Jean-Noël Thépaut, Head of Copernicus Climate Change Service (C3S). " Eventi climatici importanti come l'estate calda e secca in gran parte dell'Europa o l'aumento della temperatura nelle regioni artiche sono segnali allarmanti per tutti noi. Solo unendo i nostri sforzi possiamo fare la differenza e preservare il nostro pianeta per le generazioni future”.