Inverno anomalo, "è il più caldo degli ultimi 30 anni"

Non manca molto alla fine dell'inverno, e continua a fare più caldo del normale: almeno +3°C in più rispetto alla media del periodo. Allarme della Coldiretti per la siccità al centro-sud e per gli effetti dei cambiamenti climatici sull'agricoltura.

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In certe zone d'Italia ci sono stat fioriture anticipate per le temperature sopra la media. La Coldiretti lancia l'allarme.

L'inverno del 2020 potrebbe essere il più caldo degli ultimi 30 anni. Lo riferisce all'ANSA il meteorologo Alessandro Gallo, che ha esaminato i dati raccolti e indicati dal Centro Europeo di Previsioni Meteo a Medio Termine (ECMWF), le cui mappe ed i cui modelli sono disponibili nel nostro sito.

"Se l'atlante climatico riferito al trentennio 1990/2020 indicava l'inverno 1990 come mite ed insolito per il continente europeo - spiega Alessandro Gallo - i dati raccolti e indicati dall'ECMWF ci offrono elementi assolutamente non trascurabili in riferimento al cambiamento climatico".

+3°C sopra la media

Per la presenza quasi continua di aria mite spinta sul Mediterraneo dal sistema anticiclonico africano, stiamo vivendo mesi invernali con una anomalia termica media di +3 gradi centigradi rispetto alla media di stagione.

Dal giorno del solstizio d'inverno, come abbiamo raccontato sui siti Meteored, sia quello italiano che quelli degli altri paesi europei, si sono succedute settimane di grande stabilità meteorologica. Non solo stabilità (con piogge e nevicate quasi assenti) ma anche temperature superiori alla media del periodo. E venivamo già da un autunno insolitamente caldo.

Il mese di febbraio, che negli ultimi anni ha fatto registrare in Italia nevicate importanti anche in zone dove la neve non scende abitualmente, sta confermando questo trend. Si sta confermando la previsione dei modelli a lungo termine dell'ECMWF e del NOAA americano, di cui parlavamo a fine gennaio: è un febbraio con temperature sopra la media e molto siccitoso.

"Eppure ha fatto freddo"

Davanti a questi dati molte persone potrebbero dire che ci sono state gelate e che, come in tutti gli inverni "ha fatto freddo". Ed è senz'altro vero. Ma quando si parla di "caldo" ci si riferisce ad un aumento della temperatura media. Che tutti i centri meteorologici internazionali certificano e confermano.

Qui sotto una delle tante mappe animate di anomalia termica che abbiamo pubblicato nelle ultime settimane, nella quale si vede come per diversi giorni di seguito le temperature siano state superiori alla media del periodo.

Non solo. Ci sono stati episodi in cui le temperature hanno toccato valori primaverili. E' accaduto poco più di una settimana fa con massime che hanno sfiorato i 20°C in molte zone d'Italia. Nell'Europa occidentale le massime hanno sfondato anche la barriera dei 25°C, come accaduto in Spagna.

Allarme siccità al centro-sud e fioriture premature

A questi dati si aggiunge la siccità. Come dicevamo, sta piovendo poco, soprattutto nelle regioni del centro-sud. Il nord si "salva" solo perché in autunno ci sono state precipitazioni molto abbondanti. Non solo: il caldo anticipato sta mandando in tilt gli alberi da frutto portando a fioriture premature nei frutteti. Un rischio, perché le gelate possono mettere a repentaglio il raccolto di un anno.

Il problema degli insetti alieni

"I cambiamenti climatici sono in atto e stanno mandando in tilt la natura e l'agricoltura con lo stravolgimento delle stagioni e l'alternarsi di calamità estreme", denuncia la Coldiretti. Fra i danni all'agricoltura anche l'arrivo di specie aliene; 1 miliardo di euro i danni causati dall'arrivo di specie aliene di insetti, con pesanti danni alle coltivazioni. Un esempio è la cimice asiatica, che nel 2019 ha causato da sola danni per 740 milioni distruggendo interi raccolti.

"L'agricoltura – ricorda la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali".