Neve a Gerusalemme, in Italia fioriture anticipate: cosa succede?

La neve portata dalla perturbazione 'Elpis' ha imbiancato nelle ultime ore anche Gerusalemme, con 20 centimetri al suolo. Nei giorni scorsi era stata la volta di Atene e Istanbul. In Italia invece, poca neve in montagna e fioriture anticipate. Cosa sta succedendo?

fioriture neve
Fioriture anticipate, sullo sfondo una catena montuosa con poca neve. Questa è la situazione che sta vivendo il Piemonte nel gennaio 2022.

Dopo Atene e Istanbul, la neve ha raggiunto anche Gerusalemme. Circa 20 i centimetri di neve al suolo a causa della perturbazione 'Elpis', che ha colpito anche il nord e il centro di Israele. A Gerusalemme ieri si è lavorato tutta la notte per liberare le strade cittadine dal manto nevoso. Chiuse scuole e asili nido. Imbiancati i luoghi più famosi della città, dal Muro del Pianto, al Santo Sepolcro, alla Spianata delle Moschee, alle Mura della Città Vecchia. Qui sotto alcuni video.

Nei giorni scorsi la neve ha imbiancato anche la Grecia e la Turchia. Hanno fatto il giro del mondo le foto dell'Acropoli di Atene imbiancata. La capitale della Grecia è stata coperta da una storica nevicata. Storica nevicata anche a Istanbul, dove ci sono stati grossi problemi per il traffico.


"La massa d'aria artica che ha colpito la Grecia e la Turchia, causando spettacolari nevicate sino alle coste, è scivolata sul mar Egeo per aggirare l'altopiano Anatolico è invadere i Paesi che si affacciano sul mar di Levante - spiega il nostro meteorologo, Daniele Ingemi - attraverso una fredda ventilazione occidentale".

La situazione in Italia: poca neve, "impero anticiclonico"

In Italia invece è stato un mese di gennaio con pochi e deboli fronti di precipitazione, dominato da anticicloni duraturi che hanno portato temperature miti per il periodo, specie in quota, dove la neve non resiste. La neve sulle montagne italiane continua ad avere alti e bassi in questo inverno 2021-2022, ed è in ritirata un po' ovunque. Lo era già a fine dicembre, quando una eccezionale irruzione di aria calda in quota fece sciogliere buona parte della neve caduta in quota tra novembre e dicembre. Quell'episodio, proprio a fine anno, portò lo zero termico a 4000 metri sul livello del mare. Praticamente una situazione che si verifica di norma in estate (e neanche sempre).

Su Alpi e Appennini poca neve nel gennaio 2022

Nel corso del mese di gennaio, pochi apporti nuovi di neve in quota e tante giornate di tempo stabile hanno portato alla situazione attuale: poca neve al suolo su Alpi e Appennini, con aree dove la situazione è particolarmente allarmante, e fiumi del nord in sofferenza. Il fiume Po ad esempio è in magra per gli apporti molto ridotti che arrivano dai grandi laghi, e per l'assenza di precipitazioni.

50 giorni consecutivi senza pioggia: la situazione idrica in Piemonte

Particolarmente critica la situazione nel nord-ovest dell'Italia. In Piemonte, tra la fine del 2021 e l’inizio di questo nuovo anno 2022 - informa Arpa Piemonte, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale - la presenza quasi ininterrotta di un blocco anticiclonico sull’Atlantico ha determinato temperature superiori alla norma nella regione (+0.9°C a dicembre e +1.5°C a gennaio) e contemporaneamente impedito ai sistemi perturbati atlantici di transitare alle nostre latitudini.

A causa di questa particolare configurazione sinottica, non si sono osservate precipitazioni significative (ovvero superiori a 5 mm giornalieri di media regionale) sul Piemonte dall’8 dicembre scorso, per un totale ad oggi di 50 giorni consecutivi senza pioggia. Questo diventa quindi uno dei 15 periodi secchi più lunghi registrati in Piemonte negli ultimi 63 anni, informa l'Arpa.

Questo è preoccupante se si pensa alla primavera e all'estate: con poca neve al suolo, lo scioglimento porterà ridotti apporti di acqua a laghi e corsi d'acqua, con conseguenze molto gravi su ambiente e agricoltura.

In Italia fioriture anticipate

Già a metà gennaio la Coldiretti aveva lanciato l'allarme per le fioriture anticipate in Sicilia e altre parti d'Italia. Queste fioriture in pieno inverno, con settimane di anticipo rispetto al normale, rendono più vulnerabili le piante in caso di improvvise gelate, e possono compromettere i raccolti. Ha fatto notizia anche la fioritura anticipate delle mimose. L'ultimo allarme arriva ancora dal Piemonte.

Con un altro comunicato stampa l'Agenzia regionale sottolinea che il monitoraggio aerobiologico tra dicembre 2021 e gennaio 2022 ha rilevato evidenze di pollinazione anticipata. "Non è insolito imbattersi in fenomeni analoghi - spiega Arpa - come nel 2006/2007 e 2011/2012, ma questi avvengono in modo sempre più frequente e ravvicinato e con un quantitativo di polline rilasciato incrementato".