Queste sono le sei piante simbolo della Settimana Santa: non solo ulivo e palme, scopri le altre
Gli ultimi giorni della vita di Gesù, tradizionalmente ricordati nella Settimana Santa, sono legati a diverse specie botaniche ricche di significati. Scopri nell'articolo di quali piante si tratta.

La Settimana Santa è il periodo che precede la Pasqua e ripercorre, nella tradizione cristiana, gli ultimi giorni della vita di Gesù: l’ingresso a Gerusalemme, l’Ultima Cena, l’arresto, la crocifissione e la resurrezione.
A questi eventi, raccontati nei Vangeli, sono legate diverse piante che, nel tempo, hanno assunto significati simbolici. In certi casi sono menzionate direttamente nei testi sacri; in altri, il legame ha avuto origine a partire da leggende, interpretazioni e tradizioni popolari.
Alcune di queste piante continuano ancora oggi a essere presenti nelle celebrazioni della Settimana Santa, in particolare l'ulivo e le palme, così come altre richiamano diversi eventi chiave del triduo pasquale.
Ulivo e palme
L’ulivo è forse la pianta più riconoscibile legata alla Settimana Santa e viene tradizionalmente distribuito nelle parrocchie in occasione della Domenica delle Palme. Questa pianta richiama il momento in cui Gesù entra a Gerusalemme, accolto da una folla festante che agita rami di palma verso il cielo.
L’ulivo si ritrova anche in un altro episodio chiave della Passione, che si svolge presso il Getsemani, il giardino sul Monte degli Ulivi dove Gesù si ritira a pregare prima di essere arrestato.
Passiflora
La passiflora non è citata nei Vangeli, ma il suo legame con la Settimana Santa nasce in epoca successiva, grazie all’interpretazione simbolica sviluppata dai missionari cristiani in Sud America nel XVII secolo.

Osservando la complessa struttura del fiore, i religiosi vi riconobbero riferimenti alla Passione di Cristo: i tre stili al centro rappresenterebbero i chiodi della crocifissione, i cinque stami le piaghe, la corona di filamenti la corona di spine e i dieci petali (cinque veri e cinque sepali) gli apostoli rimasti fedeli.
Da questa lettura simbolica derivò il nome Passiflora, ovvero “fiore della Passione”.
Albero di Giuda
L’albero di Giuda (Cercis siliquastrum) è una pianta originaria del bacino del Mediterraneo, nota per la sua fioritura spettacolare: piccoli fiori rosa-violacei che sbocciano direttamente sul tronco e sui rami, creando un effetto molto riconoscibile in primavera.

Secondo la tradizione popolare, Giuda Iscariota si sarebbe impiccato proprio su questo albero dopo aver tradito Gesù. Da qui deriverebbe il suo nome comune, anche se l’espressione “albero di Giuda” deriverebbe anche da “albero della Giudea”, cioè la regione dove questa pianta è molto diffusa.
Veronica
Secondo la tradizione cristiana Veronica è la donna che, mossa da compassione, asciuga il volto di Gesù mentre porta la croce verso il Calvario. Questo gesto, non presente nei Vangeli canonici ma introdotto nella narrazione della Via Crucis, è diventato uno dei momenti più toccanti della Passione: il volto di Cristo, secondo la leggenda, sarebbe rimasto impresso sul panno usato da Veronica.
A questa figura è stata associata una piccola pianta dai fiori azzurri, la Veronica officinalis (o altre specie del genere Veronica).

L’aspetto di questo fiore, in particolare il colore tenue dei suoi petali, la forma semplice e il portamento discreto, esprimerebbero in maniera evocativa il temperamento della donna.
Spino di Giuda
Lo spino di Giuda (Gleditsia triacanthos) è un albero originario del Nord America, ma naturalizzato in Europa e in alcune aree del bacino mediterraneo. È conosciuto per le sue imponenti spine legnose, lunghe e acuminate, che ricoprono tronco e rami.

Nel tempo, proprio per queste caratteristiche, è stato associato alla corona di spine posta sul capo di Gesù durante la crocifissione.
Anche se la Gleditsia non è autoctona della Palestina, è diventata una delle piante simbolicamente legate a questo episodio, insieme a diverse altre specie spinose.
Tra fede, storia, cultura e botanica
Ogni pianta associata alla Settimana Santa ha un legame preciso con gli ultimi avvenimenti della vita di Cristo. Alcune piante fanno parte dei racconti evangelici mentre altre provengono da interpretazioni successive, ma tutte contribuiscono a costruire un immaginario simbolico che, tra fede, storia e cultura, è vivo ancora oggi dopo millenni.