Scienziati australiani scoprono cosa determina la formazione delle onde giganti

Una spedizione nelle acque più meridionali ha scoperto la causa delle onde anomale, che si verificano più frequentemente di quanto gli scienziati avessero pensato.

onda, mare, oceano
Il 1° gennaio 1995 un'onda alta 26 metri colpì la piattaforma petrolifera norvegese Draupner.

Per molti anni, le onde giganti, conosciute anche come onde anomale, hanno popolato la mitologia e il folklore dei marinai e delle zone costiere. Ma quando il 1° gennaio 1995 un'onda alta 26 metri si schiantò sulla piattaforma petrolifera norvegese Draupner, la curiosità degli scienziati per questo fenomeno si risvegliò. Da allora, queste onde estreme sono state oggetto di molti studi.

L’onda anomala del 1995, avvenuta nel Mare del Nord, è stata la prima che è stata possibile misurare. Questo evento fornì la prova scientifica dell’esistenza reale delle onde oceaniche anomale.

Le onde anomale sono onde giganti che possono essere molto più alte delle onde circostanti. Sono rare, ma possono essere estremamente pericolose per le navi e le infrastrutture costiere. Sono tra le forze naturali più potenti sulla Terra e, poiché le tendenze globali suggeriscono che i venti oceanici soffieranno più forti a causa dei cambiamenti climatici, le onde oceaniche potrebbero diventare più potenti.

youtube video id=RTxS_oOcOdU

Fino ad ora si pensava che le onde anomale fossero formate dall’interazione non lineare delle onde dell’oceano. Erano puramente una questione statistica: sebbene le onde di solito seguano una distribuzione “normale” o gaussiana, con altezze strettamente raggruppate attorno a una media, una convergenza casuale di molte di queste onde poteva occasionalmente produrne una molto più grande.

Con questa nuova ricerca è stato stabilito che questa condizione da sola non è sufficiente. Questo studio condotto nell'Oceano Australe, vicino all'Antartide, noto per i suoi forti venti e le grandi onde, ha scoperto che il vento può influenzarne la formazione.

Il vento come motore delle onde ribelli

Grazie a una tecnologia all’avanguardia e a una spedizione in uno degli angoli oceanici più turbolenti del pianeta, il team di ricercatori è riuscito a realizzare un’impresa senza precedenti: catturare immagini tridimensionali delle onde dell’oceano. A bordo della rompighiaccio sudafricana SA Agulhas II, durante la spedizione in Antartide nel 2017, hanno utilizzato delle telecamere stereo che hanno permesso loro di ottenere informazioni sul comportamento delle onde in questa remota regione.

tsunami, scienza, fisica
Gli studi dimostrano che i forti venti aumentano di dieci volte la probabilità che si verifichino onde anomale.

Ciò che hanno scoperto è che in un ambiente oceanico con più onde sovrapposte nello stesso momento e nello stesso luogo, e se permangono condizioni di vento persistente, le onde oceaniche possono crescere e crescere progressivamente più alte, più lunghe e più veloci. I ricercatori hanno misurato l’altezza delle onde e la velocità del vento e hanno scoperto che avevano maggiori probabilità di essere "indisciplinate" quando erano giovani, ripide e spinte da forti venti.

"I mari agitati e i venti impetuosi dell'Antartide possono causare l'auto-amplificazione delle grandi onde, con conseguente frequenza di onde anomale che gli scienziati avevano teorizzato per anni ma non potevano ancora verificare nell'oceano", ha detto il professor Toffoli, uno degli autori dello studio.

In teoria, gli studi dimostrano che queste caratteristiche potrebbero aumentare di dieci volte la probabilità di onde anomale.

Osservazioni recenti mostrano che durante la fase "giovane", quando le onde sono particolarmente sensibili al vento, possono verificarsi condizioni marine uniche con onde anomale. Inoltre, la ricerca ha concluso che è possibile prevedere il verificarsi di onde anomale sulla base dei modelli del vento e delle misurazioni della superficie del mare.

Questa conclusione è significativa in quanto potrebbe aiutare a sviluppare metodi di previsione più accurati per queste onde. Avere la capacità di anticipare le onde anomale è importante per migliorare la sicurezza della navigazione e proteggere le strutture marittime da potenziali danni.

Riferimento alla notizia:ì

Observations of Rogue Seas in the Southern Ocean A. Toffoli, A. Alberello, H., et.all. Phys. Rev. Lett. 132, 154101 – Published 12 April 2024 https://doi.org/10.1103/PhysRevLett.132.154101