La WMO non ha intenzione di dare un nome alle ondate di caldo

L'Organizzazione Meteorologica Mondiale esclude al momento la denominazione delle ondate di caldo, anche per i possibili effetti negativi: può essere controproducente. Ecco i dettagli.

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Caronte, Lucifero, Apocalisse: sono alcuni dei nomi che sono stati dati da una parte dei media italiani alle ondate di caldo del 2022. Non esiste però una denominazione ufficiale di questi eventi meteo e la WMO esclude di farlo in futuro.

In questa torrida, caldissima estate del 2022, i nomi delle ondate di caldo usati da alcuni giornali a giugno e luglio sono andati in secondo piano di fronte al continuo succedersi di episodi di calore, anche perché l'impressione è di aver vissuto una unica lunga fase di grande caldo senza interruzione.

L'usanza di nominare questi periodi di grande caldo in estate si è diffusa negli ultimi anni su iniziativa di alcuni media, che peraltro riciclano nomi delle estati passate (come nel caso di "Caronte" o "Lucifero"), ma non è regolata da nessuna istituzione meteorologica. Proprio su questo tema, la WMO - Organizzazione meteorologica mondiale - ha recentemente scritto un comunicato stampa nel quale informa che al momento non è in programma una denominazione delle ondate di caldo.

L'Organizzazione Meteorologica Mondiale: "non è in programma una denominazione delle ondate di caldo"

"La massima priorità dell'Organizzazione meteorologica mondiale e dei suoi membri è salvare vite umane attraverso previsioni accurate e allarmi precoci, informa l'Organizzazione. La WMO è consapevole dell'attuale interesse nello sviluppo di sistemi di classificazione e denominazione delle ondate di caldo - aggiunge - e sta attualmente valutando vantaggi e svantaggi della denominazione delle ondate di caldo".

"Le ondate di calore sono condizioni meteorologiche estreme che si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associati a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione; tali condizioni rappresentano un rischio per la salute della popolazione" (Ministero della Salute).

Attualmente non c'è un sistema o un protocollo internazionale concordato per la denominazione o il coordinamento della denominazione degli eventi di ondata di caldo. Ciò che è stato stabilito per gli eventi dei cicloni tropicali, informa ancora l'agenzia dell'ONU, che vengono denominati con un certo criterio, potrebbe non essere così facile per le ondate di calore.

Dare un nome alle ondate di caldo potrebbe non essere una buona idea

Un'ondata di caldo, ricorda la WMO, è ampiamente definita come un periodo di caldo statisticamente insolito che persiste per un certo numero di giorni e notti. In alcuni paesi i servizi meteorologici stabiliscono anche la durata (ad esempio almeno 3 giorni consecutivi). In ogni luogo le temperature vanno rapportate al clima locale.

Nella maggior parte dei paesi sono le agenzie nazionali designate, come i servizi meteorologici o le agenzie di salute pubblica, ad avere la responsabilità nazionale di emettere avvisi di calore ufficiali.

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L'estate 2022 è stata segnata finora da numerose ondate di caldo, anche con caratteristiche di eccezionalità.

Secondo l'Organizzazione Meteorologica Mondiale però, pratiche indipendenti per classificare e nominare le ondate di caldo, non coordinate con i sistemi di allerta ufficiali, possono rischiare di interrompere i protocolli di protezione civile e gli sforzi di coordinamento, e portare persino conseguenze negative o ridurre l'efficacia delle misure di avviso e di risposta al caldo.

La denominazione basata sulle previsioni crea inoltre - sottolinea ancora la WMO - ulteriori problemi a causa del fatto che gli eventi con nome potrebbero non aver luogo effettivamente, potrebbero rivelarsi meno gravi o verificarsi in località diverse. Ciò potrebbe potenzialmente minare i vantaggi di una maggiore consapevolezza attraverso la denominazione, e creare falsi allarmi.

Per proteggere le comunità da malattie evitabili legate al caldo, il pubblico dovrebbe essere consapevole delle azioni da intraprendere durante eventi di caldo estremo, nonché riconoscere i propri fattori di vulnerabilità personali, come l'età, i farmaci o le condizioni mediche che possono rendere pericolosa l'esposizione prolungata al calore anche al di sotto delle soglie di ondata di caldo.

Anche in giorni caldi ma non caldissimi ci sono rischi

Numerosi studi mostrano infatti che le malattie e i decessi legati al caldo sono anche fortemente associati a giornate calde ma non caldissime, che si verificano al di fuori di eventi di ondata di caldo dichiarati. Ad esempio le notti tropicali, con temperature notturne troppo elevate, esposizioni prolungate al calore sul lavoro e stress da calore da sforzo.

Per ulteriori informazioni sui problemi di salute del calore, è disponibile il Global Heat Health Information Network, mentre in italiano è disponibile questa pagina del Ministero della Salute che informa sui comportamenti da adottare in caso di caldo.