L'invasione di aria siberiana in Europa di questi giorni annuncia un inverno freddo? Le previsioni stagionali aggiornate

Dopo l'ondata di freddo precoce che ha colpito l'Italia, e diverse nazioni dell'Europa centro-orientale, in molti si domandano se questa ondata di freddo sia presagio di un rigido inverno in arrivo. Sarà proprio così?
Dopo l’ondata di freddo precoce che ha colpito l’Italia, in modo particolare le nostre regioni del Centro-Sud, dove si sono registrati valori tipici della prima parte dell’inverno, nei prossimi giorni il freddo colpirà anche i Paesi dell’Europa orientale, dove arriverà la prima neve di stagione.
Oggi, dopo questa sferzata fredda così anticipata, in molti si domandano se questa ondata di freddo sia presagio di un rigido inverno in arrivo, sia in Europa che sull’Italia. In questo articolo cercheremo di capire se è vero tutto questo.
Un ottobre freddo promette l’arrivo di un inverno rigido?
L'idea che un avvio fresco di ottobre e un gelo precoce in Siberia, con temperature ormai prossime ai -30°C in Jacuzia, annunci un inverno severo è un mito meteorologico radicato, ma privo di basi deterministiche.
E’ vero che un innevamento precoce dell’area Siberiana, soprattutto al di sotto dei 50’ di latitudine, può raffreddare il suolo e indebolire la corrente a getto polare, favorendo lo sviluppo di grandi onde di Rossby capaci di spingere l’aria fredda dal Polo verso le latitudini temperate, nel lungo termine.
Tuttavia, la probabilità che questo accada resta bassa nel breve periodo, e fattori come la Niña debole o la QBO negativa possono alterare l'equilibrio, spingendo anche a configurazioni più miti per l’Italia, come lo sviluppo di promontori anticiclonici di blocco sull’Europa centro-occidentale, o un rafforzamento del vortice polare, con una intensificazione delle miti correnti atlantiche fin sul Mediterraneo.

Quest’ultima configurazione tende ad isolare l’aria gelida sopra l’Artico, impedendo scivolamenti verso latitudini più meridionali. Per questo bisogna fare molta attenzione ed avere molta cautela.
Cosa propongono le previsioni stagionali?
Guardando all'inverno 2025-2026, le tendenze stagionali aggiornate da ECMWF, modello di riferimento di Meteored, dipingono un quadro di mitezza prevalente per l'Italia, in netto contrasto con scenari ben più freddi ventilati da alcuni modelli.
Dai dati di ECMWF emerge come la prima parte dell’inverno sarà caratterizzata da clima sostanzialmente mite, con un'anomalia termica positiva di +1°C costante fino ai primi mesi del 2026. L'Europa occidentale resterà influenzata da un flusso zonale atlantico che limita le irruzioni continentali.

Dicembre, gennaio e febbraio vedrebbero, così, temperature in linea o superiori alle medie, con nebbie frequenti in pianura e neve relegata alle alte quote alpine. La Niña debole, pur aumentando il rischio di nevicate al Nord (Piemonte, Emilia, Lombardia), non basterebbe a invertire la tendenza dell’intera stagione invernale.
Ecco cosa bisogna aspettarsi per l'Italia
In sostanza per il nostro Paese ciò si tradurrebbe in un inverno movimentato ma non estremo, con possibili ondate fredde da est già a dicembre, episodi di neve fino in pianura al Centro-Nord, ma alternate a fasi anticicloniche azzorriane che riporteranno tepori anomali, da Nord a Sud.
In sintesi, l'invasione siberiana di questi giorni è un assaggio autunnale, non certo un trailer per un inverno rigido e nevoso sull’Italia.
In un clima sempre più imprevedibile, queste proiezioni ci invitano a non lasciarci sedurre da correlazioni semplicistiche. L'autunno 2025, con i suoi contrasti, ci ricorda che la meteorologia è un'arte di probabilità, molto affascinante, ma mai profetica.