Sul Pacifico sta per tornare El Niño, come influenzerà il clima dell'Italia nel 2023?

Con il termine El Niño si fa riferimento a un particolare fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale nei mesi di dicembre e gennaio.

Con il termine El Niño si fa riferimento a un particolare fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale nei mesi di dicembre e gennaio.

Con il termine El Niño si fa riferimento a un particolare fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale nei mesi di dicembre e gennaio in media ogni cinque anni, con un periodo statisticamente variabile fra i tre e i sette anni.

Quando le acque del mare in quest'area del pianeta sono più calde del normale si parla di El Niño e quando sono più fredde di La Niña. Si tratta quindi di un ciclo continuo di riscaldamento e raffreddamento.

Come nasce il fenomeno di El Niño?

Tutto parte dal Sole che riscalda in modo costante i vasti spazi dell’oceano Pacifico tropicale e dell’oceano Indiano tropicale, facendo evaporare enormi quantità d’acqua. Quando l’acqua evapora e sale verso l’alto si raffredda e si condensa, determinando le nuvole e la pioggia, rilascia un grande quantità di calore che fa di queste aree il principale motore che spinge la circolazione atmosferica planetaria. La pioggia che cade su aree estese può superare i 3 metri all’anno lunga la fascia equatoriale, ma alcune aree possono ricevere fino a 5 metri di pioggia all’anno.

Più di 5 metri di pioggia all’anno rilasciano in media 400 W/m2 di calore nell’atmosfera, una quantità di calore notevolissimo che viene gradualmente bilanciata dalle “onde equatoriali”, come le “onde di Yanai” e l’equatoriale “onda di Kelvin”, che hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo di fenomeni atmosferici molto importanti, come “El Niño” o “La Nina“.

Come sta evolvendo il fenomeno?

Al momento, con l’indebolimento degli Alisei e l’avanzamento verso est delle onde di Kelvin, assieme ai “Westerly wind bursts”, una sostenuta ventilazione occidentale, attiva sulla coda ovest della “MJO”, stanno contribuendo a spingere masse d’acqua calde dal Pacifico occidentale al Pacifico centro-orientale.

In genere questa onda può essere osservata in superficie da un leggero aumento in altezza della superficie del mare, di circa 8 cm, e un sensibile aumento delle temperature delle acque superficiali su un’area estesa per diverse centinaia di miglia, fino a oltre 150 metri di profondità.

Come funziona il fenomeno El Niño?

In condizioni normali i venti Alisei soffiano sul Pacifico, spingendo l'acqua calda verso le coste dell'Australia e le isole dell’Indonesia e Papua Nuova Guinea. Di conseguenza, l'acqua fredda risale verso l’alto al largo delle coste del Sud America, creando il fenomeno dell’upwelling.

Il mare più caldo favorisce una maggiore evaporazione e lo sviluppo di moti ascensionali, responsabili di piogge e temporali che spesso possono causare alluvioni e inondazioni sulle coste pacifiche americane.

Durante El Niño gli Alisei si indeboliscono o addirittura cambiano direzione e l'acqua del mare vicino alle coste sudamericane si riscalda. Il mare più caldo favorisce una maggiore evaporazione e lo sviluppo di moti ascensionali, responsabili di piogge e temporali che spesso possono causare alluvioni e inondazioni sulle coste pacifiche americane. Mentre dall’altra parte del Pacifico le acque più fredde possono favorire lunghe fasi secche e persino lunghi cicli siccitosi fra l’Australia e l’Asia meridionale.

Le previsioni sul El Niño 2023

Attualmente c'è un'alta probabilità (>70%) che si entri in una fase calda dell'ENSO, cioè che El Niño entrerà di scena tra maggio e luglio sul Pacifico tropicale. Questo potrebbe portare a un aumento della temperatura globale che si aggiunge al riscaldamento globale in corso e al riscaldamento record degli oceani delle ultime settimane, favorendo l’avvento di grandi ondate di calore su vaste aree del pianeta.

Quali influenze sull’Italia?

Rispondere correttamente a questa domanda non è semplice, perché effettivamente il fenomeno di El Niño ha delle influenze davvero molto modeste sul clima europeo, e quindi anche sull’evoluzione meteorologica.

Secondo gli studi condotti dai climatologi il fenomeno di El Niño, favorendo un aumento della temperatura media globale, produrrebbe una maggiore probabilità di temperature superiori alla norma e una maggior presenza dell’anticiclone subtropicale su buona parte dell’Europa centro-meridionale, con ondate di calore anche intense durante il periodo estivo.