Clima: il paradosso di una Terra surriscaldata, ma quasi sempre congelata

La temperatura globale continua a crescere, raggiungendo sempre nuovi record. Ma paradossalmente, le condizioni "normali" della Terra sono quelle di un pianeta ghiacciato.

Frozen Earth
Immagine del pianeta Terra così come lo si vedrebbe durante le ere glaciali.

Gli scienziati avvalendosi di misurazioni oggettive da terra e dallo spazio ci dicono che la temperatura della Terra continua inesorabilmente ad aumentare.

Le conseguenze di questo riscaldamento (prodotto dalle attività umane) sono sotto gli occhi di tutti: scioglimento dei ghiacciai continentali artici e antartici, dei ghiacciai alpini, riduzione della banchisa, riscaldamento e innalzamento del livello dei mari e loro acidificazione, aumento della frequenza degli eventi meteorologici estremi - troppa siccità seguita da troppa precipitazione piovosa.

Un paradosso

In un contesto così inquietante di un pianeta che diventa sempre più rovente e inadatto, diremmo addirittura, tendenzialmente ostile alla sussistenza e allo sviluppo della vita, nel senso più lato, sembrerebbe un paradosso dire che questo nostro pianeta effettivamente ha le caratteristiche orbitali tali da configurarsi come un pianeta ghiacciato.

Per le sue caratteristiche orbitali, la Terra può considerarsi un pianeta ghiacciato.

Ma questa affermazione va spiegata per bene! Molto bene! La temperatura sulla superficie terrestre cambia con il passare delle ore e con il passare delle stagioni. Essa inoltre cambia da luogo a luogo con la latitudine, con le caratteristiche del luogo, se in mare o sulla terraferma, se in pianura o in montagna.

Temperatura media della superficie terrestre

E' possibile misurare una temperatura media della superficie del pianeta Terra. Secondo l’ente governativo americano NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) la temperatura media della Terra nel 20esimo secolo è stata di 13.9 0C (dove 0C indica i gradi Celsius).

La temperatura mediata su tutta la superficie terrestre, tra giorno e notte durante il 20esimo secolo, è stata di 13.9 0C.

Secondo l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), la temperatura media agli inizi del 21esimo secolo è di 0.86 0C più alta rispetto alla media del 20esimo secolo e di 1.06 0C rispetto alla media dell’epoca pre-industriale (1880-1900).

La temperatura si misura ufficialmente in gradi Celsius indicata con il simbolo 0C. Tuttavia, nei paesi anglosassoni si utilizza anche il grado Fahrenheit con il simbolo 0F. La relazione tra i due gradi è 1 0C = 1.8 0F.

A partire dall’epoca pre-industriale la temperatura media della superficie terrestre si è innalzata di 1.060C (corrispondenti a 1.90 0F), saliti a 1.2 0C (corrispondenti a 2.16 0F) negli ultimi 7 anni. Si prevede che entro il 2050 l'aumento possa arrivare a valori di 1.5-2 0C (corrispondenti a 2.7-3.60 0F) rispetto all’epoca preindustriale.

Quando si parla e si legge su clima e riscaldamento globale bisogna stare molto attenti all'unità della scala di misura utilizzata, Celsius o Fahrenheit, poiché gli aumenti di temperatura se espressi in Fahrenheit sono quasi il doppio di quelli espressi in Celsius.

Cosa ci dice la paleoclimatologia

La temperatura media della superficie terrestre dipende sostanzialmente dalla distanza media tra Terra e Sole. Pianeti più vicini hanno temperature medie maggiori, pianeti più lontani hanno temperature medie minori.

La paleoclimatologia, cioè lo studio del clima nelle ere passate, ci svela che la distanza media della Terra dal Sole è tale da determinare una temperatura media della Terra intorno ai 6-8 0C, il che rappresenta una condizione di glaciazione.

A una temperatura media di 6-8 0C la condizione naturale della Terra è la glaciazione.

Lo studio paleoclimatico delle ere glaciali ha mostrato che la Terra, almeno nell’ultimo miliardo di anni ha visto il succedersi di lunghe ere glaciali (durata media di 100.000 anni con temperature medie di circa 6-8 0C) alternati con brevi periodi "interglaciali" (durata media 10.000 anni con temperature medie di circa 14 0C). Questa alternanza viene spiegata (anche se non completamente) dai cosiddetti cicli astronomici e climatici di Milankovic.

Ere glaciali
Il grafico mostra la variazione di temperatura (linea blu) negli ultimi 150.000 anni. Le bande rosa indicano l'ultima era interglaciale e la presente. Credit: Petit et al., Nature 399, 1999

Ne segue che la Terra ha trascorso il 90% del tempo a temperature medie intorno ai 6-8 0C, cioè in condizioni di glaciazioni. Da qui la considerazione che la condizione naturale, o se vogliamo più frequente, della Terra è quella di un pianeta ghiacciato.

Piccole variazioni dell'orbita terrestre permettono alla Terra di ricevere per brevi periodi (di circa 10.000 anni) più calore dal Sole, per cui si passa dalla condizione di glaciazione a un periodo interglaciale, simile a quella in cui viviamo.

Le ere interglaciali, come quella in cui stiamo vivendo da circa 10.000 anni, sono anomalie piuttosto che normalità. Esse hanno rappresentato lo stato della Terra durante circa il 10% della sua vita (sempre riferendoci all’ultimo miliardo di anni).

E’ un vero paradosso pensare che la Terra sia effettivamente un pianeta ghiacciato, quando lo scenario che ci si sta manifestando (e che abbiamo contribuito a creare) è di un pianeta bollente.

L'insegnamento della Paleoclimatologia

La storia paleoclimatica della Terra ci dà un insegnamento veramente prezioso. Nell'immaginario comune, quando si parla di ere glaciali, si pensa a temperature bassissime magari intorno o sotto lo zero. Invece, sono sufficienti solo 6-8 gradi Celsius in meno per passare da un clima interglaciale ad uno glaciale.

Solo 6-8 gradi Celsius fanno la differenza tra un'era interglaciale e una glaciale

L’insegnamento è allora che l’ecosistema Terra è così sensibile che basta poco per fare la differenza, pochi gradi in meno o in più creano condizioni climatiche completamente diverse.

Molte persone si chiedono come mai tanto baccano per appena 1 o 1.5 gradi di temperatura in più, quando siamo ben abituati a escursioni termiche tra dì e notte anche superiori ai 10 0C o tra inverno ed estate superiori ai 300C.

Cosa saranno 1 o due gradi in più?

La paleoclimatologia ci insegna che sono proprio questi pochi gradi che fanno la differenza tra un pianeta abitabile ed uno inospitale.