Cosa sono i temporali a bow echo e perché sono così pericolosi: rischio eventi estremi in Italia nell’autunno 2025?

I recenti episodi temporaleschi violenti in Svizzera e in Romagna sono stati causati da temporali a Bow Echo. Ecco perché rappresentano uno dei fenomeni temporaleschi più pericolosi. Potrebbero colpire anche l’Italia nell’autunno 2025?

Una spettacolare nube a mensola. La shelf cloud ha una forma ad arco, non necessariamente è dovuta a un bow echo, ma anch'essa può essere presente nei sistemi temporaleschi ad arco.

La meteorologia è una scienza affascinante e complessa. I fenomeni di tipo intenso ed estremo possono avere dinamiche e cause molto diverse, spesso sintetizzate dal punto di vista mediatico dal termine tromba d’aria, ma non tutti i venti dannosi dei temporali hanno origine vorticosa. Sta diventando gradualmente noto il termine downburst, che può essere generato ad esempio dalle supercelle o da sistemi temporaleschi lineari.

C’è però un altro tipo di temporale o meglio di sistema di temporali in grado di generare nubifragi, grandine e venti dannosi. Il bow echo, in italiano “eco ad arco”. Ecco di cosa si tratta.

Gli esempi recenti

Prima di descrivere in dettaglio il bow echo, iniziamo da un ripasso di eventi meteo recenti causati da questo tipo particolare di temporale.

Nella notte tra il 23 e il 24 agosto 2025 la costa romagnola e il Veneto sono stati colpiti da una violenta tempesta. A Cervia - Milano Marittima oltre 250 alberi sono stati abbattuti dal vento, con gravi danni agli stabilimenti balneari e danni diffusi.

In primis viene da pensare che all’origine del downburst ci fosse una supercella, notoriamente uno dei tipi di temporale più pericolosi. Il sistema temporalesco invece era diverso, si è trattato proprio di un sistema temporalesco ad arco, un bow echo, una particolare configurazione temporalesca in grado di produrre raffiche di vento devastanti.

Altri violenti temporali recenti sono stati legati a sistemi a bow echo, ad esempio il 1° settembre 2025 l’Altopiano svizzero è stato colpito da temporali associati a sistema ad arco con venti fino a 90 km/h e grandine di 2 cm.

In casi rari capitano persino in inverno, come successe il 17 gennaio 2004 al centro-Nord Italia, inconsueto esempio invernale di una squall line evoluta in bow echo accompagnata da downburst.

Cos’è e come si identifica il bow echo

Come detto, il termine bow echo significa letteralmente eco ad arco.

È una configurazione caratteristica di alcuni temporali che si identifica col radar meteo. Le celle lungo un sistema inizialmente lineare si dispongono progressivamente a forma di arco. Inizialmente i primi temporali si osservano lungo una linea unica, che in tempo abbastanza breve, nell’arco di 1-2 ore soltanto, si incurva verso l’esterno, assumendo la forma ad arco.

La curvatura è causata proprio presenza di forti correnti discendenti (downburst) che spingono la parte centrale del sistema temporalesco in avanti.

Da satellite è difficile notarlo, le nubi sommitali infatti occoltano la vera forma delle celle; anche da terra non si nota questa struttura. Le immagini radar invece sono in grado di evidenziarla, fornendo importanti elementi ai previsori per individuare le zone dove le raffiche di vento sono potenzialmente più intense.

Perché è importante riconoscerlo

Il bow echo è un segnale tipico di temporali violenti. Sebbene meno estremi dei temporali a supercella, nei temporali disposti ad arco vi è comunque alta probabilità di raffiche di vento lineari anche estese ad aree ampie. Le raffiche possono raggiungere facilmente gli 80-100 km/h, nel caso della Romagna del 23-24 agosto alcune stazioni meteo hanno misurato vento fino a 122 km/h.

Evoluzione tipica di un eco radar di temporale (a) in un bow echo (b, c) e successivamente in un comma echo (d). La linea tratteggiata indica l’asse con il maggiore potenziale di downburst. Le frecce mostrano il flusso del vento rispetto al temporale. Si notino le regioni di rotazione ciclonica alle estremità che talora possono favorire lo sviluppo di tornado (fonte immagine NOAA NWS)

I downburst possono essere anche multipli, in varie zone dell’arco, con danni anche maggiori dei tornado, seppure con dinamica ed effetti diversi. Sono possibili forti precipitazioni in breve tempo e grandinate solitamente di piccole medie dimensioni ma perfino in gradi di imbiancare il suolo.

Possono anche formarsi tornado locali specie nelle estremità del sistema, generalmente di bassa o moderata intensità (EF0-EF2) ma comunque potenzialmente dannosi.

Le conseguenze e i danni

Le aree colpite dai temporali ad arco possono subire danni anche notevoli. Caduta di alberi, interruzioni elettriche, danni a tetti e coperture leggere sono gli effetti più tipici. Comportano anche rischi per la navigazione aerea specie in atterraggio/decollo per la brusca variazione di vento, con presenza del pericoloso fenomeno del wind shear.

Caduta di alberi, interruzioni elettriche, danni a tetti e coperture leggere sono gli effetti più tipici.

Le raffiche sono spesso improvvise, difficili da prevedere con dettaglio e localmente devastanti. Frequenti anche gli allagamenti a causa delle piogge intense.

Autunno 2025 a rischio bow echo?

Certo non lo sappiamo in dettaglio, ma i presupposti ci sono tutti, non solo per i bow echo ma anche per altri tipi di temporali e fenomeni estremi.

Dopo un’estate che si è collocata tra le dieci più calde registrate in Italia e mari ancora molto caldi , non si può escludere che l’autunno porti con sé anche il rischio di temporali a Bow Echo.

L’ondata di caldo tardivo in corso e la probabile tempesta equinoziale attesa dal 22-23 settembre potrebbero creare le condizioni perfette per fenomeni violenti con l’aria più fredda in quota che contrasterà con l’aria calda e umida attuale.

Monitorare e conoscere è d’obbligo: il bow echo è un fenomeno meteorologico che merita particolare attenzione. Non sempre si traduce in danni diffusi, ma la sua comparsa al radar è un segnale d’allarme che richiede monitoraggio immediato e massima prudenza nelle zone esposte.