La notte del 3 agosto 1888, un potentissimo botto sul basso Tirreno segnò l'inizio dell'ultima eruzione di Vulcano

L’eruzione durò fino al marzo del 1890, cambiando l’aspetto della stessa isola. Quella di Vulcano fu il primo esempio di eruzione vulcanica studiata da un team di ricercatori, con tanto di pubblicazione scientifica.

Eruzione Vulcano
Nella notte tra il 2 ed il 3 agosto 1888 sull’isola di Vulcano si registrò l’ultima eruzione della sua storia. L’evento fu preceduto da un potentissimo boato, udito a decine di chilometri di distanza.

Meno famosa e conosciuta dell’Etna e dello Stromboli, l’isola di Vulcano, nell’arcipelago delle Eolie, è un altro dei tanti vulcani presenti in Sicilia. Da tempo in stato di quiescenza ultimamente ha iniziato a far palare di sé, a seguito di un progressivo incremento dell’attività gassosa, negli ultimi mesi.

Le anomalie osservate comprendevano la comparsa di microsismicità legata alla circolazione di fluidi, deformazioni del suolo (seppur limitate all’area craterica), variazioni significative della composizione e della temperatura delle fumarole sul bordo craterico ed un incremento del degassamento diffuso dal suolo nelle aree limitrofe al cratere. Ne avevamo parlato in questo articolo.

Vulcano
Foto del cratere centrale dell'isola di Vulcano, meglio conosciuto come La Fossa.

A seguito di questa crisi idrotermale l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha deciso di rafforzare il monitoraggio, attraverso l’installazione di nuovi sismografi e una strumentazione all’avanguardia, capace di percepire ogni minimo cambiamento della composizione dei gas, in uscita dalle solfatare.

Quando risale l’ultima eruzione di Vulcano?

Nella notte tra il 2 ed il 3 agosto 1888 sull’isola di Vulcano si registrò l’ultima eruzione della sua storia. L’evento fu preceduto da un potentissimo boato, udito a decine di chilometri di distanza.

Dal cratere centrale si sollevò una gigantesca colonna eruttiva, con dentro tantissimi fulmini e materiale magmatico che si riversò su tutto il perimetro dell’isola.

L’eruzione durò fino al marzo del 1890, cambiando l’aspetto della stessa isola. Quella di Vulcano fu il primo esempio di eruzione vulcanica studiata da un team di ricercatori, con tanto di pubblicazione scientifica.

Difatti, le autorità del neonato Stato italiano dell’epoca inviarono sul posto una serie di docenti, tra cui Orazio Silvestri (Professore di Geologia e Mineralogia all’Università di Catania) e Giuseppe Mercalli (in quel periodo Docente di Vulcanologia e Sismologia nell’Università di Napoli).

Questi, con la collaborazione di Giulio Grablovitz (Direttore dell’Osservatorio di Casamicciola ad Ischia) e del Capo del Genio Civile di Messina, Clerici, a fine eruzione realizzarono il lavoro “Le eruzioni dell’Isola di Vulcano”, incominciate il 3 agosto 1888 e terminate il 22 marzo 1890.

Isola di Vulcano
Il cratere centrale di Vulcano, sede dell'ultimo evento eruttivo del 1888-1890.

Si hanno tracce anche di altre eruzioni, avvenute in epoca antica. Troviamo citazioni già dal V secolo A.C., con Tucidide, Aristotele, Teofrasto, Callia. Plinio, inoltre, riferisce che poco prima della sua epoca, in mezzo alle Eolie, fosse nata una nuova isola e che il terzo anno della 163ª Olimpiade, nel 126 A.C., ne fosse sorta un’altra, sempre a seguito di altre eruzioni vulcaniche sottomarine.

Cosa accadde durante l’ultima eruzione di Vulcano?

Da quello studio scientifico emerse come “l’attività del cratere consistente in possenti emissioni di ceneri, scorie e bombe ad intervalli di alcune ore”. Questa caratteristica descritta in quello studio spinse i vulcanologi a dare anche alle analoghe attività manifestate in seguito da altri vulcani in tutto il mondo il nome di “vulcaniane”, per l’appunto.

Nel corso dell’eruzione vi furono principalmente due fasi, separate da un paio di settimane di assoluta quiete: una prima fase, caratterizzata da attività più intensa, durò circa tre giorni, dal 3 al 5 agosto del 1888; la seconda, dal 18 dello stesso mese, si esaurì il 22 marzo 1890 e presentò un’attività più moderata, con vari, ma brevi, periodi di quiete.

Va anche ricordato che all’epoca dell’ultima eruzione l’isola era scarsamente abitata. Nella piccola isola era presente una piccola colonia di carcerati, che scontavano la loro pena occupandosi dell’estrazione dello zolfo e dell’allume, dalle locali miniere che vennero evacuate.

Le attività estrattive, causa l’eruzione, cessarono. I massi e le bombe vulcaniche provenienti dal cratere danneggiarono seriamente tutti gli impianti d’estrazione, rendendoli inservibili.