Il mistero dello Shanay-timpishka, il fiume peruviano che bolle

Nel cuore dell'Amazzonia peruviana troviamo un piccolo fiume le cui temperature si avvicinano ai 100ºC. Com'è possibile se il vulcano più vicino dista 700 chilometri? Qui vi diciamo di più.

I conquistadores spagnoli sopravvissuti alle spedizioni attraverso la giungla peruviana, ora seriamente minacciata dalla deforestazione, raccontavano storie su un fiume amazzonico nel quale animali o persone cadute dentro morivano bollite. Considerato fino a pochi anni fa una leggenda, questo luogo enigmatico esiste, custodito dalle tribù della zona. Il nome dato dagli indigeni a questo fiume che scorre per più di 6 chilometri è Shanay-timpishka, il cui nome significa letteralmente “bollito con il calore del sole”.

In alcuni tratti del fiume sono state misurate temperature superiori a 95ºC, in un alveo che raggiunge i 25 metri di larghezza e con una profondità massima di 5 metri. Il vulcano più vicino è a circa 700 km. Allora quale spiegazione c'è per questo fenomeno? La più diffusa è che l'acqua calda che dà origine al fiume provenga dal mantello del pianeta, raggiungendo la superficie attraverso fessure o faglie. Anche se può sembrare allettante fare un bagno, va ricordato che quando la temperatura dell'acqua supera i 47ºC, si comincia a bruciare la pelle. In questo fiume molti animali e persone sono morti cadendovi dentro e sono stati letteralmente bolliti vivi. Sorprendentemente c'è vita in queste acque, soprattutto alghe in grado di resistere a questo calore. Senza dubbio siamo di fronte a un luogo affascinante.

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