Catastrofiche alluvioni in Pakistan, oltre 1000 morti: video

Gran parte del Pakistan è finito sott'acqua dopo 3 mesi di continue piogge monsoniche, intere città e villaggi spazzati via dalla furia di acqua e fango. Nel sud caduti oltre 1200 mm di pioggia in soli 3 mesi.

Il Pakistan è alle prese con una delle peggiori inondazioni della sua storia recente. Le conseguenze di queste piogge torrenziali, che vanno avanti da mesi, sono davvero tremende. Secondo le fonti del governo pakistano i morti sarebbero 1061, almeno 33 milioni di abitanti su 220 sono stati colpiti. Ben 800 mila capi di bestiame sono stati portati via dal fango e un milione di case è andato distrutto.

Le piogge monsoniche sono "come un oceano. C'è acqua ovunque. Queste sono le peggiori degli ultimi 30 anni", ha dichiarato il primo ministro Shehbaz Sharif, in visita nelle regioni settentrionali più' duramente colpite, dove sta coordinando gli interventi di soccorso. "Assistiamo ad un oceano d'acqua che sommerge interi quartieri. È l'evento più mostruoso degli ultimi decenni. Gli effetti del cambiamento climatico sono alle nostre porte", ha sottolineato la ministra dei Cambiamenti climatici, Sherry Rehman.

Sono questi gli ultimi bilanci ufficiali della catastrofe meteorologica e climatica in corso da giugno, soprattutto nelle regioni settentrionali del Pakistan, conseguenza dello scioglimento accelerato dei ghiacciai per i cambiamenti climatici e di una stagione monsonica anomala, che ha portato il doppio delle piogge che cadono normalmente nell’area.

Nelle province meridionali più colpite, Baluchistan e Sindh, le piogge sono state più' di quattro volte la media degli ultimi 30 anni. La cittadina di Padidan ha registrato un record di oltre 1200 mm di pioggia caduta da giugno.

Vicino a Sukkur, nella provincia del Sindh le piogge sono state del 794% superiori rispetto alla media di agosto. Proprio qui una massiccia diga di epoca coloniale sul fiume Indo è vitale per evitare che il disastro peggiori, molti contadini hanno perso le risaie quindi ogni fonte di sostentamento.