Come si comporterà l'estate 2020? Scopriamolo monitorando il monsone

Osservando l'andamento del monsone africano e del "fronte di convergenza intertropicale" sarà possibile scoprire come si potrebbe comportare l'estate 2020 tracciando una prima linea di tendenza stagionale.

Ombrelloni estivi in una delle tante belle spiagge italiane

La recente ondata di calore che sta interessando l’intero sud Italia, ed in modo particolare la Sicilia, dove è stato sfondato il muro dei primi +40°C di stagione fra Palermo e Messina, ci fa capire come la bella stagione sia ormai alle porte.

Ma per capire come essa si vorrà comportare dobbiamo dare uno sguardo alla circolazione atmosferica sull’Africa tropicale ed equatoriale.

Le fluttuazioni del “fronte di convergenza intertropicale”

In questo particolare periodo il “fronte di convergenza intertropicale” (“ ITCZ”), seguendo i passaggi “zenitali” del sole sull’Africa sub-sahariana (che proprio in questo periodo dell’anno comincia ad arroventarsi), tende a salire ulteriormente di latitudine, favorendo un notevole rinforzo dell’attività temporalesca, specie sui paesi che si affacciano sul Golfo di Guinea, dove le prime infiltrazioni d’aria umida provenienti dai quadranti meridionali, pilotate dall’umido “monsone di Guinea”, stanno facendo scoppiare i primi forti temporali.

L’aria umida che sale dal Golfo di Guinea, tramite i venti al suolo da SO e S-SO, scalza verso l’alto l’aria secca e molto calda preesistente nei pressi del suolo, favorendo lo scoppio dei primi forti temporali di calore durante le ore pomeridiane e serali.

Come nasce il monsone africano?

La forte calura accumulata negli strati più bassa della troposfera, in prossimità del suolo, favorisce la formazione della tipica depressione termica che proprio fra maggio e giugno comincia ad instaurarsi sull’area saheliana (confini meridionali del Sahara), con valori barici che possono scendere anche al di sotto dei 1004-1000 hPa, contribuendo così ad esacerbare il “gradiente barico orizzontale” fra l’area del Golfo di Guinea e la “bollente” fascia desertica sahariana.

Tale divario barico, andandosi ad inasprire, tenderà a rafforzare il flusso legato all’umido “monsone di Guinea”, prodotto dall’incremento del “gradiente termico orizzontale” e del “gradiente barico orizzontale” fra il Golfo di Guinea e la fascia saheliana, che come detto proprio in questo periodo comincia a scaldarsi notevolmente, favorendo lo sviluppo della suddetta depressione termica nei bassi strati.

La penetrazione dell’umido flusso monsonico di Guinea in direzione dei territori semi-desertici dell’Africa sub-sahariana fungerà anche da miccia per lo scoppio di violentissimi temporali, fra il Golfo di Guinea e la fascia saheliana, caratterizzati da fortissimi rovesci di pioggia, attività elettrica arrivata a fondoscala e furiosi colpi di vento, anche ad oltre i 100 km/h.

Come si sta comportando oggi l’”ITCZ”?

Al momento, con un “ITCZ” è salito, ma molto gradualmente, specialmente lungo il fronte occidentale africano, favorendo una progressiva dilatazione dell’anticiclone sahariano, collegato alla circolazione calda della Cella di Hadley, sopra il Sahara occidentale, fin verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo.

Cosa accadrà nei prossimi giorni?

Dopo una graduale risalita a “scatti” nei prossimi giorni il “fronte di convergenza intertropicale” arretrerà nuovamente verso sud, spingendosi su una posizione decisamente più meridionale, rispetto la media climatologica di maggio. Ciò consentirà pure un arretramento, verso i luoghi di origine, dell’opprimente promontorio anticiclonico nord-africano, che si terrà più distante dal Mediterraneo, almeno fino a fine mese.

Ma attenzione a giugno

A inizio giugno, con una più decisa progressione verso il Sahel dell’”ITCZ” ed il conseguente rafforzamento del flusso umido del “monsone di Guinea” che sfonderà in modo deciso sul Sahel, si potrà assistere ad una nuova intensificazione della circolazione meridiana della Cella di Hadley, favorendo una espansione fino al cuore del Mediterraneo degli elementi più settentrionali dell’anticiclone sahariano permanente sulla regione sahariana, con forti “subsidenze atmosferiche“ (lenti moti discendenti in seno alle masse d’aria) e ondate di calore pronte a guadagnare terreno verso il Mediterraneo e l’Europa meridionale. Un leitmotiv che potrebbe caratterizzare la parte iniziale dell’estate.