Sono passati 20 anni dallo tsunami a Stromboli

Il 30 dicembre del 2002, vent'anni fa, una forte esplosione del vulcano Stromboli generò uno tsunami di oltre dieci metri, che causò danni lungo la costa dell'isola. Quell'evento e la crisi vulcanica del 2002-2003 hanno però portato a un grosso miglioramento del sistema di allerta, di conoscenza e monitoraggio del vulcano.

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Il 30 dicembre del 2002 una forte esplosione causò uno tsunami nell'isola di Stromboli.

Il 30 dicembre 2002, esattamente 20 anni fa, la fascia costiera dell'Isola di Stromboli venne colpita da una serie di onde di maremoto, la cui altezza massima raggiunse i 12 metri. Lo tsunami venne causato da una serie di frane avvenute lungo il ripido versante della Sciara del Fuoco, sul fianco nord-occidentale del vulcano di Stromboli.

Queste frane, il cui volume venne stimato in 25-30 milioni di metri cubi di materiale, seguivano di poco un episodio eruttivo particolarmente violento, iniziato il 28 dicembre. Secondo i testimoni il mare si ritirò di 30-40 metri.

Un settore del vulcano Stromboli franò in mare il 30 dicembre 2002, innescando un'onda di tsunami che investì la costa dell'isola e causando anche diversi danni nel porto di Panarea. Il maremoto raggiunse un'altezza di 12 metri.

L'evento venne studiato fin da subito da ricercatori delle Università di Roma "La Sapienza", dell'Università di Bologna, dell'INGV-Sezione di Catania e dell'Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del CNR.

Nei mesi successivi e per tutto il 2003, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) monitorò e studiò il vulcano, in una fase di forte attività del vulcano. Quella fase ha fatto fare enormi balzi in avanti nella gestione delle crisi vulcaniche in Italia, come indica l'INGV sul suo sito.

Lo tsunami a Stromboli del 30 dicembre 2002

Si tornò a parlare del rischio tsunami sulle coste del Mediterraneo, che non è legato solo alla possibilità di forti terremoti (difficile che si verifichino eventi così violenti come quelli al largo di Indonesia o Giappone), ma anche a frane sottomarine e fenomeni vulcanici.

Queste frane sottomarine, che hanno un forte potenziale tsunamigenico (cioè, possono causare onde di maremoto), possono essere causate dall'attività vulcanica di vulcani sottomarini (come il Marsili, situato sui fondali del mar Tirreno), o dall'attività esterna, come nel caso dello Stromboli.

Stromboli vent'anni dopo

Dopo l'evento del 2002 a Stromboli è stato allestito un sistema di allertamento in caso di nuovi eventi. Il sistema di allerta è entrato in funzione quest'anno, poche settimane fa, a seguito di una forte esplosione che ha generato uno tsunami di 1,5 metri, più piccolo rispetto a vent'anni fa ma comunque molto pericoloso.

In questi 20 anni, sottolinea l'INGV, ci sono stati diversi parossismi e i vulcanologi hanno imparato molto sul comportamento di questo vulcano, sviluppando nuove tecnologie per lo studio del vulcanismo esplosivo e formando nuove professionalità, trasferendo anche all’estero le conoscenze e le metodologie per lo studio del vulcanismo esplosivo basaltico.