Clima, esperti preoccupati per i dati di aprile: "abbiamo superato il Rubicone"
Lo scorso Aprile è stato il secondo Aprile più caldo dal periodo pre industriale. Come una sorta di attraversamento del “Rubicone” cresce la probabilità che non si torni più indietro nel processo di riscaldamento globale.

Le notizie che ci arrivano dal servizio sul cambiamento climatico di Copernicus non sono affatto buone. Lo scorso mese di Aprile è risultato essere molto caldo, esattamente il secondo più caldo a partire dal periodo industriale. Non solo, la temperatura media globale della superficie terrestre è rimasta al di sopra della soglia critica dei 1.50C di riscaldamento globale.
Cosa significa il secondo-più caldo
Immaginate di prendere le temperature medie degli 85 mesi di Aprile dal 1940 al 2025. Poi immaginate di ordinare queste temperature dalla più alta alla più bassa in senso decrescente (non cronologico).
A seguire, la seconda posizione è occupata dall’Aprile del 2025, che ad oggi risulta il secondo Aprile più caldo dal 1940 (nei report internazionali riportato come “the second-warmest on record”). La sua temperatura assoluta è stata di 14.96 0C, esattamente 1.510C più calda del valore medio nel periodo pre industriale (1850--1900).

A seguire troviamo, in terza posizione, l’Aprile del 2016, che ad oggi risulta il terzo Aprile più caldo dal 1940 (“the third-warmest on record”). La sua temperatura assoluta è stata di 14.89 0C, esattamente 1.44 °C più calda del valore medio nel periodo pre industriale (1850-1900).
"È come aver attraversato il fiume Rubicone"
Cosa hanno di così drammaticamente in comune i primi due più caldi mesi di Aprile? Sono tutti e due consecutivi e tutti e due hanno superato la soglia psicologica di 1.50C di riscaldamento globale rispetto all’era pre industriale.
April 2025 was the second-warmest on record, with global temperatures remaining over 1.5°C above pre-industrial levels. We've crossed the 1.5°C Rubicon likely no turning backtipping points loom. Mitigation is no longer optional; it's urgent. #ActNow pic.twitter.com/Bd7emaL4Xq
— Peter Dynes (@PGDynes) May 8, 2025
Prendendo in prestito l’analogia usata da Peter Dynes, Managing Director al MEER.org, con questi due mesi di Aprile è come se avessimo oltrepassato "il Rubicone”.
Correva l’anno 49 a.C. quando Caio Giulio Cesare, ritornando dalla vittoriosa campagna in Gallia, contravvenendo all’ordine del Senato romano di rientrare a Roma come privato cittadino, attraversò il fiume Rubicone alla guida delle sue truppe, marciando alla volta di Roma.
A quel tempo, il fiume Rubicone segnava uno dei confini dell’Impero Romano, per cui era vietato oltrepassare armati questo fiume.
Il suo superamento da parte dell’esercito di Cesare segnò un punto di non ritorno che avrebbe poi portato all’inizio della guerra civile a Roma.
Un aumento di 1.5°C potrebbe essere la soglia di non ritorno o, a dirla in inglese, il “tipping point” superato il quale la temperatura globale della Terra non diminuirà più, qualunque azione venga intrapresa dall’uomo per ridurre o azzerare le emissioni di gas serra.
Che 1.5 0C sia una soglia di non ritorno non c’è certezza. Tuttavia, considerata la gravità diventa assolutamente necessaria e urgentissima qualunque azione di contrasto al riscaldamento globale.