Con l’alta pressione torna lo smog. Quali conseguenze sul Covid-19?

Novembre si apre col bel tempo soprattutto al centro sud e con aria inquinata al nord e nelle città. Ecco le previsioni e le ultime novità su qualità dell’aria e coronavirus.

Skiline di Milano attorniata da una cappa di smog. Nei prossimi giorni il cielo al nord sarà spesso così, con sole pallido per l'inquinamento e anche velato da nubi alte.eleranno il sole

Dopo un mese di ottobre caratterizzato da diversi episodi perturbati, come preannunciato un poderoso anticiclone ci condurrà fino ai primi di novembre. L’alta pressione, nei mesi autunnali e invernali, porta però come conseguenza l’aumento della concentrazione degli inquinanti. Quali conseguenze ha l’inquinamento sulla salute e sull’evolversi dell’epidemia?

Situazione sinottica

Sul Mediterraneo fra sabato e domenica si rafforza un massimo anticiclonico di 1025 hPa al suolo, che coinvolge praticamente tutta l’Italia. In quota si espande un promontorio in parte subtropicale, con risalita di isoterme quasi tardo estive, di +10°C a 850 hPa, circa 1500, fin sulle Alpi. In pianura padana si isolerà, all’interno della risalita delle isoterme, una zona di aria relativamente più fredda e umida, a causa di fattori dinamici e di inversioni termiche.

Interessante poi il marcato gradiente barico, ben 55-60 hPa, fra le Alpi e la Scozia, dove domenica transiterà un profondo ciclone extratropicale. L’Europa occidentale e le isole Britanniche saranno interessate da una tempesta con venti veramente impetuosi.

I fronti di questa depressione delle medie latitudini non riusciranno a entrare nel Mediterraneo, ma nel corso della prossima settimana richiameranno aria più umida verso il nordovest.

Week end quasi primaverile

Sabato e domenica il tempo sarà stabile su tutta la penisola, capita di rado di vedere, come sabato, le mappe di precipitazioni senza alcun segno di pioggia su tutta la penisola.

capita di rado di vedere, come sabato, le mappe di precipitazioni senza alcun segno di pioggia su tutta la penisola.

Domenica invece c’è la possibilità di qualche piovasco sulla Liguria, specie di levante, e alta Toscana, a causa di aria umida che spira dal mare e formerà, su queste zone, strati di nubi medio basse.

Al nord, a parte le zone segnalate, il ponte di ognissanti sarà in genere soleggiato, con foschie in aumento e qualche occasionale banco di nebbia. Mattine fresche, con temperature minime sui 6-8°C e massime sui 17-19°C, localmente anche 20°C, valore molto anomalo per il periodo.

Molto sole su tutto il centro sud, con temperature diurne anche tiepide su Sicilia, Sardegna e sud Italia, fino a 22 o localmente anche 24°C.

Da lunedì a giovedì aumenta l’inquinamento

Il sole splenderà soprattutto al centro sud, ma al nord col passare dei giorni il cielo sarà sempre più grigio, a metà settimana inizieranno a ristagnare nubi basse sulla pianura padana e aumenteranno le nubi a nordovest.

Queste condizioni purtroppo sono l’ideale per l’accumulo degli inquinanti emessi dalle attività umane in pianura padana.

Anche nelle conche e città del centro e sud Italia probabilmente si inizierà ad avvertire il problema smog.

Dal punto di vista meteo, qualche cambiamento si avrà solo da mercoledì al nordovest, per l’influenza del flusso atlantica che potrebbe portare qualche pioggia fra Piemonte e Liguria.

Lo smog come indicatore della pandemia

Un gruppo di ricercatori, fra cui Leonardo Setti dell’Università di Bologna e Alessandro Miani, presidente SIMA (Società italiana di Medicina Ambientale) ha pubblicato su British Medical Journal dei nuovi risultati nell’articolo Potential role of particulate matter in the spreading of COVID-19 in Northern Italy: first observational study based on initial epidemic diffusion.

Nell’articolo si trova conferma che tracce di RNA del virus SAR-COV2 sono state rinvenute nel particolato atmosferico raccolto dai filtri delle centraline del bergamasco a febbraio e marzo scorsi. Nell’articolo, si legge nelle conclusioni, “dovrebbe essere considerata la possibilità di considerare i livelli di PM come un indicatore dell'impatto previsto del COVID-19 nelle aree più inquinate.

Qualità dell’aria e mortalità da COVID 19

Ricercatori italiani, tedeschi e ciprioti hanno recentemente pubblicato sulla rivista Cardiovascular Research un articolo in cui hanno analizzato i dati di salute e della malattia degli Stati Uniti e della Cina, messi in relazione con l'inquinamento atmosferico.

Secondo gli autori, l'esposizione a lungo termine all'inquinamento atmosferico può essere collegata al 15% dei decessi per COVID-19 a livello globale.

Secondo gli autori, l'esposizione a lungo termine all'inquinamento atmosferico può essere collegata al 15% dei decessi per COVID-19 a livello globale.

In particolare, nelle zone più inquinate dell'Asia orientale, gli autori hanno evidenziato che il 27% delle morti per COVID-19 potrebbe essere attribuito agli effetti sulla salute della scarsa qualità dell'aria. Numericamente, i ricercatori stimano che circa 6.100 morti per coronavirus nel Regno Unito e 40000 negli USA potrebbero essere dovute agli effetti indiretti sulla salute dell'inquinamento atmosferico.

Come migliorare la qualità dell’aria?

Al di la degli effetti, da approfondire, dell'inquinamento sulla pandemia, è urgente agire alla radice del problema smog e nel contempo risolvere la crisi climatica.

Non si può confidare solo nella pioggia, che per ora appare lontana, così come l’inverno. Pur con un certo raffreddamento atteso verso metà metà mese, non sembrano esserci cambiamenti netti almeno fino a metà novembre.

Non esistono vaccini contro la cattiva qualità dell'aria e contro i cambiamenti climatici.

Il rimedio però è noto da tempo, ridurre le emissioni inquinanti e serra e assumere ampie dosi di energie rinnovabili, efficienza energetica e mobilità sostenibile.