Riparte il monitoraggio della temperatura del Mediterraneo

Sono riprese a settembre le attività di monitoraggio del Mediterraneo da parte di INGV ed ENEA, per ottenere dati di temperatura essenziali per lo studio del clima e la tutela degli ecosistemi.

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La misura delle temperature del mar Mediterraneo, molto importante per lo studio del clima e per la tutela degli ecosistemi marini.

Ripartono le attività di monitoraggio della temperatura delle acque del Mar Ligure e del Mar Tirreno lungo la rotta Genova-Palermo dopo quasi tre anni di interruzione. Dal 20 settembre 2021 i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, hanno ripreso le attività nel Mar Mediterraneo anche grazie all’accordo di collaborazione a fini scientifici con la compagnia di navigazione Grandi Navi Veloci.

Questa rotta è parte integrante del programma SOOP (Ship Of Opportunity Program) della Joint WMO-IOC Commission for Oceanography and Marine Meteorology (JCOMM) che permette ai ricercatori di usufruire di traghetti e navi commerciali, cosiddette navi di opportunità, per il monitoraggio dell’ambiente marino.

Raccolta dei dati di temperatura del Mar Mediterraneo

Grazie al Progetto Istituzionale di ricerca MACMAP dell’INGV, gli scienziati riprenderanno un'attività che ha consentito la costituzione di una serie ventennale di dati della temperatura del mar Mediterraneo, unica per durata e accuratezza.

Con il lancio di sonde che possono raggiungere la profondità anche di 1800 metri, saranno acquisite e analizzate nuove osservazioni relative alla temperatura della colonna d’acqua, rendendo così disponibili nuovi dati utili a valutare la variazione del calore dei mari Ligure e Tirreno.

Dati importanti per lo studio del clima

Questo tipo di monitoraggio, che avverrà con cadenza stagionale, riveste un’importanza strategica nella ricerca scientifica e nelle sue applicazioni per il monitoraggio della temperatura del mare, fornendo preziose informazioni per lo studio del clima, per lo sviluppo e il mantenimento di servizi meteo-marini operativi e per la salvaguardia del nostro prezioso ecosistema marino.

Negli ultimi decenni oceani e mari del pianeta sono caratterizzati da un aumento delle temperature, di pari passi con l'aumento delle temperature registrate sulla terra. Un fenomeno che si sta studiando ultimamente è anche quello delle ondate di caldo marine, e dell'acidificazione legata all'aumento della CO2 in atmosfera.

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Qui sopra il video della conferenza online organizzata da Meteored per la Giornata Mondiale della Meteorologia 2021, con l'intervento di Luca Lombroso sul tema "Oceani, tempo, clima ed eventi estremi: tutto è connesso".

"Gli oceani - si legge nella presentazione dell'evento di pochi mesi fa - sono i motori del tempo e del clima e svolgono importanti servizi ambientali. Assorbono il 90% dell’eccesso di calore accumulato a causa dei gas serra. Svolgono una importante funzione di pozzo di carbonio, stoccando il 30% della CO2 emessa dall’uomo. Questi servizi hanno però un alto costo indiretto. Il calore viene rilasciato sotto forma di eventi estremi e la CO2 assorbita dai mare causa il fenomeno dell’acidificazione degli oceani".