Ondate di calore sempre più persistenti e rischio ozono nelle città, quali rischi per la salute umana?

Le aree urbane sono particolarmente vulnerabili a causa dell’effetto “isola di calore”, che può aumentare le temperature di +2 +7°C rispetto alle zone rurali, favorendo la formazione di ozono.

Ondate di calore e ozono.
L’esposizione all’ozono, specialmente durante le ondate di calore, comporta rischi significativi per la salute umana.

Le ondate di calore, fenomeni sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, rappresentano una sfida significativa per le aree urbane, non solo per le alte temperature, ma anche per l’aumento di inquinanti atmosferici come l’ozono troposferico (O).

In questo articolo cercheremo di esplorare il legame tra caldo estremo e ozono, basandosi sulla letteratura scientifica, analizzando i rischi per la salute e l’ambiente nelle città.

Il legame tra caldo e ozono

L’ozono troposferico, a differenza dell’ozono stratosferico che protegge dai raggi ultravioletti, è un inquinante secondario. Esso si forma nella bassa atmosfera attraverso reazioni fotochimiche tra ossidi di azoto (NOx) e composti organici volatili (VOC) in presenza di luce solare e alte temperature.

Secondo uno studio pubblicato su Environmental Research Letters (2021), le ondate di calore intensificano queste reazioni chimiche, portando a concentrazioni di ozono più elevate nelle città, specialmente in aree densamente popolate con elevate emissioni di gas di scarico e attività industriali.

La letteratura scientifica evidenzia che temperature superiori ai +30 +35°C, tipiche delle ondate di calore, accelerano la formazione di ozono.

Ondate di calore e ozono.
L’ozono irrita le vie respiratorie, causando tosse, difficoltà di respirazione e aggravamento di patologie come asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Ad esempio, un’analisi condotta dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA, 2023) ha mostrato che durante le estati più calde, come quella del 2022, i livelli di ozono in molte città europee hanno superato regolarmente i limiti di sicurezza stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), fissati a 100 µg/m³ per una media di 8 ore.

I rischi per la salute

L’esposizione all’ozono, specialmente durante le ondate di calore, comporta rischi significativi per la salute umana. La letteratura scientifica, come riportato da The Lancet Planetary Health (2022), associa l’ozono a problemi respiratori, cardiovascolari e persino a un aumento della mortalità prematura. I principali rischi includono:

L’ozono irrita le vie respiratorie, causando tosse, difficoltà di respirazione e aggravamento di patologie come asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva. Uno studio su American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine (2020) ha rilevato un aumento del 10-15% delle visite ospedaliere per problemi respiratori durante i picchi di ozono.

In queste situazioni bambini, anziani e persone con patologie preesistenti sono particolarmente a rischio. Le ondate di calore amplificano questi effetti, poiché il caldo estremo riduce la capacità del corpo di mitigare lo stress ossidativo causato dall’ozono.

Inoltre, l’effetto combinato di caldo e ozono può esacerbare la “sindrome da stress termico”, riducendo la capacità delle persone di regolare la temperatura corporea.

Rischi ambientali

L’ozono non danneggia solo la salute umana, ma anche gli ecosistemi urbani. Secondo *Science of the Total Environment* (2022), alte concentrazioni di ozono riducono la produttività delle piante, danneggiando alberi e vegetazione nelle città, che sono essenziali per mitigare l’effetto isola di calore urbana. Inoltre, l’ozono contribuisce alla formazione di smog fotochimico, riducendo la visibilità e alterando la qualità dell’aria.

Ondate di calore.
Le aree urbane sono particolarmente vulnerabili a causa dell’effetto “isola di calore”, che può aumentare le temperature di +2 +7°C rispetto alle zone rurali, favorendo la formazione di ozono.

Le aree urbane sono particolarmente vulnerabili a causa dell’effetto “isola di calore”, che può aumentare le temperature di +2 +7°C rispetto alle zone rurali, favorendo la formazione di ozono. Città come Milano, Roma e Napoli, caratterizzate da traffico intenso e industrializzazione, registrano regolarmente picchi di ozono durante l’estate.

Un rapporto dell’ARPA Lombardia (2024) ha indicato che nel 2023, durante le ondate di calore, i livelli di ozono a Milano hanno superato i limiti OMS per oltre 30 giorni consecutivi.

Le ondate di calore non sono solo un problema di temperature elevate, ma amplificano il rischio di inquinamento da ozono, con gravi conseguenze per la salute e l’ambiente nelle città.

La letteratura scientifica sottolinea l’urgenza di adottare misure di mitigazione integrate, combinando riduzione delle emissioni, pianificazione urbana sostenibile e sensibilizzazione pubblica.

Con il cambiamento climatico che rende le ondate di calore più frequenti e intense, affrontare il problema dell’ozono diventa una priorità per garantire città più sicure e vivibili.