L’ex monastero che oggi ospita concerti e mostre d’arte contemporanea: un viaggio mistico tra i monti
Si specchia nelle acque blu di uno dei più bei laghi italiani, l’eremo millenario nato come ex voto. Nel corso del tempo la sua bellezza è rimasta intatta e oggi offre uno spettacolo suggestivo come pochi

Aggrappato ad una parete di roccia a strapiombo sull’acqua, l’eremo fondato nel XII secolo era originariamente, secondo la tradizione, una cappella costruita da un mercante di nome Alberto Besozzi, scampato miracolosamente ad un naufragio.
Dopo l’incidente, il mercante decise di edificare una cappella a Santa Caterina d'Egitto e di vivere in preghiera e in solitudine sulla costa rocciosa del lago.
Ancora oggi la cappella è parte del grande complesso conventuale che pian piano le è nato attorno. Difficile da raggiungere, con il lago da un lato e la montagna dall'altro, è rimasto isolato per tanto tempo conservando intatta la sua aura di luogo mistico.
L’eremo tra storia e leggende
Leggiuno, località del Lago Maggiore in provincia di Varese, offre lo straordinario spettacolo del campanile e delle arcate di un antico convento che si specchia nelle acque del lago.
Qui hanno soggiornato per diversi secoli i frati domenicani, a cui hanno fatto seguito i Carmelitani, mentre oggi lo splendido edificio è gestito dalla Fraternità Francescana di Betania che lo tiene in vita ancora più di prima come luogo di aggregazione per tutta la comunità.
Grazie anche alla sua posizione particolarmente scenografica, l'eremo è utilizzato spesso come sede di eventi quali mostre, concerti, degustazioni, visite guidate e così via.
Si tratta dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro, il cui nome, secondo alcuni, si dovrebbe ad uno strano evento dell’inizio del XVIII secolo.
Da questa vicenda dei “sassi traballanti” potrebbe derivare il nome del sito, che tuttavia si trova vicino a Ballarate, da cui è più probabile che il convento abbia preso il nome.
I due conventi
Questo complesso monumentale così unico è costituito in realtà da due conventi che si sviluppano attorno alla chiesa principale. Altre due chiese facevano parte del grande eremo, quella di Santa Maria Nova e di San Nicolao, inglobate nel tempo in un unico edificio.

Chi visita questo sito incontrerà per prima cosa il convento più recente, realizzato tra i XIV e il XVII secolo. Successivamente si può visitare il cosiddetto Conventino, il più antico perché risalente al XIII secolo, ma decorato con affreschi seicenteschi.
Per finire c’è la chiesa dove si può ancora vedere la cappella di Santa Caterina, nucleo originario di tutto il complesso. La chiesa è interamente affrescata, con opere anche molto antiche, emerse durante i restauri.
Anche la torre campanaria è molto antica, è una costruzione trecentesca in pietra alta quindici metri. Qui si trova un luogo di particolare interesse, il sacello dove sono custodite le reliquie del beato Alberto Besozzi, a cui si deve la nascita di questo monumento così unico.
Fascino antico e tecnologia moderna
Incastonato com'è nella parete di roccia, l’eremo di Santa Caterina del Sasso a prima vista sembra irraggiungibile, ma naturalmente non è così.
Al di sopra dell’edificio, a Leggiuno, si trova un piazzale da dove parte una scalinata di duecentosessantotto gradini che coprono un dislivello di più di cinquanta metri. Dal loggiato dei conventi la vista sul lago è davvero spettacolare, ma è altrettanto indimenticabile quella che si ha del convento visto dall’acqua. Si può infatti arrivare all’eremo anche in battello e dall’approdo all’ingresso ci sono "solo" ottanta gradini da salire.
Di recente, però, è stato inaugurato un ascensore che facilita l’accesso. L'ascensore si può prendere dal piazzale sovrastante l'edificio, ed è anche una notevole opera di ingegneria poiché è stato realizzato scavando un lungo pozzo verticale nella roccia, mentre l'uscita è costituita da una galleria orizzontale lunga quarantacinque metri.