"Laudate Deum": l'appello di Papa Francesco ad affrontare la crisi climatica

Dopo l’Enciclica Laudato Si’ pubblicata nel 2015, il Santo Padre torna a lanciare un forte appello ad agire nella lotta ai cambiamenti climatici. Ecco cosa dice nella lettera di Esortazione Apostolica “Laudate Deum”. Appello di Papa Francesco alla politica internazionale: la COP 28 sia di svolta.

Roma, Piazza San Pietro: una udienza generale del Papa. Francesco I ha sempre avuto a cuore la crisi climatica e ora con la Laudate Deum lancia un nuovo forte appello. Foto Luca Lombroso.

Il 4 ottobre, in occasione della festa di San Francesco d'Assisi, la Santa Sede (Città del Vaticano) ha reso pubblica la nuova Esortazione Apostolica di Papa Francesco sulla crisi climatica intitolata "Laudate Deum".

Questa importante lettera apostolica affronta la situazione del cambiamento climatico a 8 anni dall’Enciclica Laudato Si’ , "perché l'uomo che cerca di sostituirsi a Dio diventa il più grande pericolo per sé stesso". La lettera ribadisce e sottolinea con un linguaggio chiaro rivolto a tutte le persone di buona volontà quanto riporta la miglior scienza disponibile sui cambiamenti climatici.

La crisi climatica

Nel primo capitolo, sulla crisi climatica, si sottolinea come ci siano tentativi di negare o nascondere i segni del cambiamento climatico, che in realtà sono già presenti. Duro il monito a chi nega la crisi climatica all’interno della Chiesa Cattolica.

Le affermazioni sostanzialmente riportano in un linguaggio chiaro a tutti il messaggio degli ultimi rapporti IPCC. Ad esempio, si dice che “È vero che non tutte le catastrofi possono essere attribuite al cambiamento climatico globale. Tuttavia, è verificabile che alcuni cambiamenti climatici indotti dall’uomo aumentano significativamente la probabilità di eventi estremi più frequenti e più intensi.”

Interessante il punto 8, in cui Papa Francesco sottolinea la differenza fra proiezione climatiche e previsioni meteorologiche. Un passaggio rimarca come una bassa percentuale di ricchi inquina più del 50% della popolazione mondiale. Inoltre affronta il problema occupazione, ricordando che la transizione ecologica non minaccia i lavoratori ma anzi può generare innumerevoli posti di lavoro.

Paradigma tecnocratico e politica internazionale

Nel secondo capitolo, Papa Francesco si occupa del tema del "crescente paradigma tecnocratico". Ci ricorda che “evitare l’aumento di un decimo di grado della temperatura globale potrebbe già essere sufficiente per risparmiare sofferenze a molte persone “, che la natura non dovrebbe essere considerata come una risorsa da sfruttare senza limiti e a riconoscere che la vita umana è incomprensibile e insostenibile senza le altre creature.

Esorta a non contare solo sulla tecnologia ma a considerare anche aspetti etici, morali e comportamentali in quanto “non ci sono cambiamenti culturali senza cambiamenti nelle persone".

Nel terzo capitolo, il Santo Padre mette in luce la "fragilità della politica internazionale" e sottolinea l'urgenza di promuovere la cooperazione globale attraverso nuovi accordi multilaterali tra gli Stati, poiché le strategie attuali e passate si sono dimostrate insufficienti. Auspica in particolare un cambiamento delle regole e procedure negoziali e decisionali dei vertici sul clima.

Verso COP 28

Nel quarto capitolo, La Laudate Deum riflette sulle "conferenze sul clima: progressi e fallimenti". Il Pontefice sprona i politici e diplomatici di tutti gli Stati a superare le posizioni egoistiche a beneficio del bene comune globale.

Viene ricordato l’obiettivo dell’Accordo di Parigi sul clima di mantenere le temperature globali entro un aumento massimo di 2°C rispetto all’era preindustriale, ma di puntare all’obiettivo più ambizioso e prudenziale di 1.5°C.

Dopo un sunto dei risultati di COP26 a Glasgow e di COP 27 dello scorso anno, si sottolinea il limite ben noto delle COP e degli accordi citati: la mancanza di controlli, di verifica e di sanzioni per gli inadempienti.

Nel quinto capitolo riflette su "cosa ci si attende dalla COP28 di Dubai”, invitando a sognare che sia una COP di svolta e che porti a una decisa accelerazione della transizione energetica, fino ad adottare forme vincolanti per la transizione.

Conclusioni

Nell'ultimo capitolo, intitolato "Motivazioni spirituali", Papa Francesco invita le persone di tutte le fedi a reagire. Ai cattolici, in particolare, ricorda che la loro fede impone la responsabilità di custodire la Creazione divina, rispettando le leggi della natura e apprezzando la bellezza e la ricchezza del Creato.

Infine, il Santo Padre esorta a camminare insieme in comunione e a impegnarci nella "riconciliazione con il mondo che ci circonda".

In sintesi, e come commento, si tratta di un documento forte e preciso nei passaggi basati sulla scienza. La Laudate Deum mira a scuotere tutte le persone, di qualsiasi fede, a prendersi cura della casa comune. Il monito ai politici e decisori è però chiaro e forte, a loro spetta attuare una svolta fin dalla prossima COP 28.

In realtà a COP 28 non sarebbero in discussione accordi nuovi e vincolanti, ma il cosiddetto global Stocktake, in cui fare il punto del cammino di attuazione di Parigi 2015. Sognare che vada diversamente e in modo migliore è lecito, la svolta arriva se anzitutto noi tutti ne siamo consapevoli e immaginiamo un mondo migliore.