Nuovo violento parossismo dell'Etna, comuni invasi dalla cenere: video

Prosegue l'emergenza nel catanese a seguito dell'ennesimo parossismo dell'Etna che ha coperto di cenere diversi comuni etnei

Nella giornata di martedì 21 settembre 2021, l’Etna, dopo una lunghissima pausa, è tornata a dare spettacolo, con un nuovo intenso parossismo, accompagnato da forti boati e alte fontane di lava. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha osservato all'alba il graduale passaggio dell'attività stromboliana a fontana di lava al Cratere di Sud-Est. L’imponente nube eruttiva, alta fino a 9 chilometri, venendo agganciata dai forti venti da ovest-sud/ovest attivi in alta troposfera, si è rapidamente dispersa verso est-nord/est, con ricadute di cenere sui comuni lungo le pendici nord-orientali del vulcano.

L’evento ha prodotto anche un modesto trabocco lavico che si è disperso verso sud-ovest, in direzione della valle del Bove. Come al solito non sono mancati i consueti disagi. Il 47esimo fenomeno parossistico ha prodotto significative ricadute di cenere e materiale lavico in diversi comuni, come quello di Mascali, dove le strade e i giardini sono stati completamente avvolti.

In diversi comuni del comprensorio etneo l’emergenza, legata ai continui parossismi dell’Etna, non è mai finita. Come ha spiegato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, riunito a Catania con il capo della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio, “c'è un aspetto non solo economico, ma anche sociale e sanitario. Ed è per questo che vogliamo coinvolgere la legislazione nazionale perchè quello della cenere dell’Etna sia visto come un fenomeno ordinario e non straordinario”.

"Fenomeni - ha aggiunto Musumeci - che non solo hanno messo a dura prova la pazienza degli abitanti, ma hanno causato danni e provocato costi aggiuntivi per abitazioni e imprese, disagi a viabilità e preoccupazione sul piano sanitario perché soprattutto i bambini hanno per il contatto con la cenere, la cui nocività ancora non è stata stabilita dall’Istituto Superiore di Sanità”. Finora, dall’inizio dell’emergenza, in tutto il comprensorio catanese sono stati raccolti ben 300 mila tonnellate di cenere.