Quando arriveranno le prime ondate di calore di stagione?

Il forte riscaldamento delle estese aree continentali dell'Africa tropicale ci indica che la stagione calda inizia ad avvicinarsi. Ecco i dettagli.

L'immagine della spiaggia di Locri osservata dall'alto

Ormai da molto tempo non eravamo più abituati a vedere il volto freddo della primavera per un periodo piuttosto lungo. Eppure, nonostante le apparenze, la primavera inizia a entrare nella sua fase clou. In questo periodo dell’anno il sole comincia alzarsi sopra la linea dell’orizzonte e le giornate tendono ad allungarsi rispetto alla notte, garantendo un aumento del soleggiamento e dell’insolazione diurna.

L’importanza dei passaggi zenitali del sole

In questi giorni il sole raggiunge lo “Zenit” (raggi solari perpendicolari sull’orizzonte durante le ore centrali del giorno) a nord dell’equatore, determinando l’inizio della stagione calda che si afferma in primavera, fra l’Africa equatoriale e la vasta regione semi-desertica del Sahel.

Questo sta determinando un brusco riscaldamento della fascia tropicale, in particolare sulle aree continentali tropicali, dove proprio la primavera rappresenta la stagione più calda dell’anno, la quale preannuncia l’arrivo della stagione delle piogge.

Le aree continentali tropicali iniziano a scaldarsi

In realtà il caldo già si avverte nelle aree continentali dell’Africa sub-sahariane, investite dai torridi e polverosi venti di “Harmattan” (che altro non è che il corrispondente dell’Aliseo di NE sull’area sahariana) messi in moto dal divario barico esistente fra l’anticiclone dinamico sahariano e le basse pressione termiche legate al “fronte di convergenza intertropicale”, attestato nel tratto di oceano poco a sud del Golfo di Guinea.

La presenza di masse d’aria molto secche nei bassi strati, unito all’intenso soleggiamento diurno e alla totale serenità dei cieli, sta favorendo un forte riscaldamento di tutta la fascia sub-sahariana. In queste settimane si sta verificando un progressivo riscaldamento delle aree desertiche interne della Penisola Arabica, dove i termometri cominciano a lambire ed oltrepassare il muro dei +40°C +42°C, con punte fino a +44°C +45°C.

La risalita di latitudine del getto sub-tropicale

Un altro segnale del cambio di stagione è dato dal “getto sub-tropicale”, che demarca la calda circolazione tropicale da quella più mite della fascia temperata, da settimane molto attivo fra l’Atlantico tropicale e la fascia sahariana.

Ultimamente l’asse del “getto sub-tropicale”, presente sopra l’Africa settentrionale, ha cominciato gradualmente a salire di latitudine, iniziando pian piano ad interagire, sempre più da vicino, con il “getto polare”, che scorre alle medio-alte latitudini, tra l’Atlantico settentrionale e il continente europeo.

Salendo sempre più di latitudine il ramo principale del “getto sub-tropicale” tenderà ad accoppiarsi con il ramo principale del “getto polare”, anche nell’area mediterranea e in Medio Oriente, come spesso avviene proprio fra aprile e maggio.

Quando i due “getti” si uniscono in un unico flusso principale, questo può favorire lo sviluppo di sistemi frontali e nuove profonde ciclogenesi che dall’entroterra desertico algerino tenderanno a risalire verso il Mediterraneo, approfondendosi e apportando episodi perturbati, tipici in primavera, con venti burrascosi e intense manifestazioni temporalesche.

Entro fine aprile, grazie al sole che raggiungerà lo Zenit all’altezza della fascia saheliana e al costante soleggiamento diurno, oltre che al soffio continuo dei venti di “Harmattan”, che dal deserto del Sahara spirano in modo sostenuto (da NE e E-NE) fino al nord del Camerun, nord della Nigeria e Costa d’Avorio settentrionale, le temperature tenderanno a salire progressivamente anche sul Sahel, dove si oltrepasserà il muro dei +43°C +44°C.

Quando arriveranno le prime “scaldate” primaverili?

Questo forte riscaldamento agevolerà l’isolamento, nei medi e bassi strati, di uno strato di aria molto calda e secca che stagnerà sopra le estese distese desertiche e semi-desertiche dell’Africa sub-sahariana e sul Sahara stesso.

Il graduale riscaldamento degli immensi territori del Sahel e del Sahara ci indica che la stagione calda comincerà, pian piano, a scaldare i motori, spingendo verso le medie latitudini masse d’aria sempre più calde, ma secche subtropicali continentali, che entro le prossime settimane potranno affacciarsi sul bacino del Mediterraneo, generando le prime importanti “scaldate” che caratterizzano la parte finale di aprile e il mese di maggio.

Ciò accadrà non appena il ramo della “corrente a getto sub-tropicale” comincerà ad ondularsi, producendo i primi promontori anticiclonici, ben strutturati in quota, che dal Marocco, dall’Algeria e dai deserti libici si elongheranno in direzione del Mediterraneo e dell’Europa meridionale, generando le prime vere ondate di calore.