Mar Mediterraneo caldissimo, temperature anomale tipiche di fine luglio: l'esperto avverte sui rischi per l'Italia

Le temperature dei mari che circondano l’Italia sono 3-4°C sopra la media, con condizioni tipiche di fine estate. Biologi marini, climatologi e meteorologi sono preoccupati per le possibili conseguenze. Ecco cosa sta succedendo.

Le condizioni meteo marine e le acque calde del Mediterraneo potrebbero favorire l'insediamento di specie aliene invasive e di pesci tipici delle aree tropicali

Il Mediterraneo occidentale sta subendo una ondata di caldo che rischia di sconfinare nell’evento raro. In Italia le temperature finora non hanno raggiunto valori record assoluti, ma la durata del periodo caldo sta diventando sempre più tale da far diventare giugno 2025 evento estremo climatico.

Le ripercussioni di questo calore si propagano anche ai mari circostanti la nostra penisola, e a loro volta il calore si ripercuote sull’atmosfera con un effetto feedback che amplifica sia l’onda di calore atmosferica che quella marina.

Vediamo la situazione del Mar Mediterraneo e le ripercussioni sull’Italia.

La situazione dei mari attorno all’Italia

In base alle elaborazione fornite dal sito “Sub-regional Mediterranean Sea Indicators” (Juza & Tintoré, 2020), sviluppata da SOCIB – Balearic Islands Coastal Observing and Forecasting System e basate su dati Copernicus Climate Service, emergono dati preoccupanti sulla situazione della SST, temperatura superficiale del mare e sulla anomalia in corso nel Mediterraneo.

Tutto il bacino occidentale del Mediterraneo, soprattutto Mar di Sardegna, Baleari, Liguria e Tirreno è “estremamente caldo” (oltre il 90° percentile). Anche il Canale di Sicilia e Adriatico meridionale sono in fascia “fortemente caldo”.

Il mare Mediterraneo è in condizioni termiche da evento estremo, raramente osservate a metà giugno.

La mappa di anomalia di temperatura superficiale conferma e quantifica quanto le temperature sono superiori. Fa impressione notare anomalie fino a +3 / +4 °C in ampie aree del Mediterraneo occidentale, centrale e Adriatico. Solo piccole zone in prossimità della Grecia sono nella media o leggermente negative.

Il grafico dettagliato giornaliero del 2025 vede la temperatura del Mediterraneo occidentale nel 2025 sopra non solo sopra la media climatica 1982–2015 ma anche oltre 90° percentile.

Siamo su livelli molto anomali, con un riscaldamento anticipato rispetto agli anni precedenti e ormai classificabile ondata di calore marino ed evento estremo. Ecco le possibili conseguenze in Italia.

Estate molto calda e afosa

Il caldo estremo del mare si trasferirà in atmosfera insieme a maggior contenuto di umidità relativa. L’estate in corso oltre che molto calda sarà quindi spesso caratterizzata da alto contenuto colonnare di vapor acqueo. Ne risentirà l’umidità relativa al suolo, con conseguenti situazioni di caldo afoso.

L’alta umidità contribuirà in particolare a rendere alte le temperature minime, con conseguenti notti tropicali, ovvero temperature minime sopra ai 20°C. Particolarmente pesante sarà la situazione nelle grandi città ed anche in molte zone costiere, specie nelle città portuali.

Il mare caldo agisce poi come serbatoio termico: amplifica e prolunga la durata delle ondate di calore. Sono possibili effetti di retroazione, con caldo persistente anche dopo il passaggio dei fronti freddi temporaleschi.

Rischio di eventi meteo estremi

Vari studi hanno evidenziato il legame delle anomalie di temperatura del mare con episodi di temporali molto intensi. Due esempi sono il tornado di Taranto del novembre 2012 e il Derecho dell’agosto 2022.

Nel dettaglio le acque più calde aumentano l’apporto di vapore acqueo in atmosfera, influenzando indirettamente la circolazione atmosferica e i venti al suolo e anche in quota. La maggiore disponibilità di umidità alimenta le nubi temporalesche, rendendole più cariche di acqua precipitabile.

Nella sezione mappe del nostro sito è possibile consultare anche prodotti meteomarini, fra cui la temperatura del mare. Siamo a giugno e i valori sono già quelli tipici di fine luglio o anche oltre. 27°C ricordiamo è la soglia oltre cui in teoria possono formarsi uragani, anche se le condizioni del Mediterraneo sono geograficamente diverse dai Caraibi.

Anche senza l’ingresso di vere saccature e fronti freddi, solitamente dopo 4-5 giorni di acuto dell’anticiclone africano, la coda di lontane perturbazioni atlantiche si riflette in temporali sulle Alpi con sconfinamenti in alcune zone di pianura.

Ne consegue in occasione di temporali un rischio elevato di fenomeni intensi: grandine, downburst, alluvioni lampo, soprattutto al Nord e nelle zone interne del Centro-Sud.

La burrasca di fine estate e in settembre l’arrivo delle tempeste equinoziali potrebbe portare fenenomeni di intensità inconsueta, e favorire la formazione di Medicane in autunno

Impatti su ecosistemi marini

Le temperature elevate danneggiano l’equilibrio marino: fioriture algali, morie di fauna bentonica, specie aliene, danni a biodiversità marina e riflessi sulla pesca. Probabili fenomeni di eutrofizzazione in alto Adriatico, con acque povere di ossigeno e rischio di zone ipossiche o anossiche, dannose per la fauna ittica e sgradevoli per la balneazione.

In anni recenti, estati simili hanno registrato anche un aumento dei casi di infezioni da batteri marini opportunisti, come quelli del genere Vibrio, che possono rappresentare un rischio sanitario in caso di ferite o contatto con acqua contaminata.

Un segnale dei cambiamenti climatici

Osservare oggi il Mediterraneo significa leggere il clima che verrà. Le anomalie del Mediterraneo sono un campanello d’allarme: non si tratta solo di caldo in anticipo, ma di un sistema climatico alterato e quasi fuori controllo. Serve adattamento e un taglio netto alle emissioni serra, se vogliamo contenere fenomeni sempre più estremi e impattanti.

Riferimenti allo studio

Juza, M., and Tintoré, J. (2020). Sub-regional Mediterranean Sea Indicators: from event detection to climate change. [Web app]. SOCIB, Balearic Islands Coastal Observing and Forecasting System. www.apps.socib.es/subregmed-indicators