Quanti terremoti ci sono in un anno in Italia: il numero è sorprendente!

In un anno si verificano in Italia migliaia di terremoti, la maggior parte dei quali di magnitudo bassa e non avvertiti. La media è di 44 terremoti al giorno, quasi 1 terremoto ogni 30 minuti! Purtroppo però, alcuni di questi possono causare gravi danni, ed è importante esserne consapevoli.

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In un anno in Italia si verificano migliaia di terremoti. La maggior parte ha una magnitudo bassa, e non sono avvertiti dalla popolazione.

Ogni anno, nel mese di gennaio, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) diffonde un riepilogo sui terremoti registrati in Italia nell'anno precedente. Anche quest'anno il bollettino sulla sismicità in Italia è stato diffuso, con i dati dei terremoti avvenuti nel 2022.

Secondo quanto riportato dall'INGV, sono 16.302 i terremoti registrati nel 2022 sul territorio italiano e nelle aree limitrofe dalla Rete Sismica Nazionale: una media di 44 terremoti al giorno, quasi 1 terremoto ogni 30 minuti.

Sono 16.302 i terremoti registrati nel 2022 sul territorio italiano e nelle aree limitrofe dalla Rete Sismica Nazionale: una media di 44 terremoti al giorno, quasi 1 terremoto ogni 30 minuti

Può sembrare un dato sorprendente, ma non deve meravigliare. L'Italia è un paese sismico, ed ogni giorno avvengono numerosi terremoti in molte aree del paese. Il punto è che solo una piccolissima parte dei terremoti che si verificano nel corso di un anno vengono avvertiti.

I terremoti più forti del 2022 in Italia

I terremoti più forti, indica l'INGV, sono stati localizzati al di fuori del territorio italiano o in mare lungo le coste, analogamente a quanto accaduto anche nel 2021. Eventi sismici di magnitudo pari o superiore a 5.0 sono avvenuti in Algeria, in Bosnia, nel Golfo di Policastro nel Tirreno, e nel Mare Adriatico.

La più importante sequenza sismica del 2022, nel Mar Adriatico

Proprio al largo della Costa Marchigiana Pesarese è avvenuta la più importante sequenza sismica del 2022, iniziata la mattina del 9 novembre con due terremoti di magnitudo 5.5 e 5.2 avvenuti a circa un minuto di distanza tra loro, risentiti in un’area molto vasta dell’Italia centro settentrionale.

A seguito di quel terremoto, lo ricordiamo, venne anche attivata la procedura di allerta tsunami. Non è stata diramata un’allerta, ma un avviso che ha permesso di testare il sistema di allertamento.

I terremoti in Italia nel 2022 e negli anni precedenti: i dati

Il numero totale di terremoti localizzati in Italia nel 2022 è di poco superiore a quello del 2021 e si mantiene stabile intorno ai 16 mila terremoti dal 2019, in calo rispetto agli anni 2016, 2017 e 2018 caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia centrale, (Amatrice-Norcia-Visso) iniziata il 24 agosto 2016.

In quegli anni infatti, a causa della sequenza sismica nell'Italia centrale il numero di eventi sismici si attestava sopra i 40.000 all'anno.

Il contributo di questa sequenza in termini di numero di eventi rimane comunque importante anche nel 2022, rappresentando circa il 30% del totale della sismicità registrata in Italia.

Il 30% della sismicità in Italia continua ad essere rappresentato dalla sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso, anche se c'è una evidente riduzione nel numero di terremoti rispetto al periodo 2016-2018.

Numeri curiosità sui terremoti del 2022 in Italia e nelle aree limitrofe

L'INGV riporta una serie di dati e curiosità sui terremoti avvenuti nell'anno 2022.

  • 16.302 terremoti registrati e localizzati nel corso del 2022;
  • 2207 terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0;
  • 258 terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9;
  • 27 terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9 (11 dei quali localizzati nei Paesi limitrofi all'Italia, come Bosnia-Herzegovina, Albania, Grecia, Malta, Germania ed alcuni nei mari circostanti la penisola (Adriatico, Tirreno) e soltanto 4 in terraferma italiana: uno con epicentro in provincia di Agrigento (Mw 4.1), uno in provincia di Catanzaro (Mw 4.3), uno in provincia di Reggio Emilia (Mw 4.3) e uno in provincia di Genova (Mw 4.0).
  • 6 eventi di magnitudo superiore o uguale a 5.0, tre dei quali avvenuti al di fuori del territorio italiano (Algeria e Bosnia), uno molto profondo nel Golfo di Policastro, e i due eventi principali della sequenza sismica Mar Adriatico al largo della Costa Marchigiana Pesarese. Il primo di magnitudo Mw 5.5, avvenuto alle 7:07 del 9 novembre, è stato l'evento più forte registrato in Italia nel 2022.

La mappa interattiva dei terremoti del 2022

La sismicità del 2022 registrata dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV viene mostrata in una mappa interattiva (dashboard), disponibile nella galleria di story maps di INGVterremoti. In questa applicazione sono rappresentati i 16.302 terremoti classificati e tematizzati in base alla loro magnitudo nel corso del 2022. Ogni evento può essere interrogato per visualizzare i relativi parametri ipocentrali e la pagina informativa di evento dal portale terremoti.ingv.it.

Conoscere la sismicità dell'Italia

“La rappresentazione grafica degli eventi sismici verificatisi in Italia è uno strumento fondamentale che l’INGV mette a disposizione dei cittadini e della comunità scientifica per incrementare la presa di coscienza della fragilità dei nostri territori lungo tutta la penisola, oltre che a dare uno strumento di ricerca agli studiosi di tutto il mondo.

La sorveglianza sismica effettuata dall’INGV non si ferma mai, neanche un secondo. La consapevolezza della natura del nostro territorio, della sua sismicità e della sua conformazione geologica è un’attività informativa che l’Istituto persegue costantemente con continue azioni di divulgazione della ricerca e del monitoraggio come la Giornata della Alfabetizzazione Sismica promossa dall’INGV nel mese di gennaio di ogni anno.

L’Italia continuerà sempre ad avere terremoti, uno ogni 4-5 anni di magnitudo potenzialmente distruttiva, e dobbiamo investire nella loro maggiore conoscenza per difenderci meglio in futuro” (Carlo Doglioni, Presidente dell’INGV)

La Terra è un pianeta vivo, l’Italia continuerà sempre ad avere terremoti, uno ogni 4-5 anni di magnitudo potenzialmente distruttiva, e dobbiamo investire nella loro maggiore conoscenza per difenderci meglio in futuro”, conclude Carlo Doglioni, Presidente dell’INGV.